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domenica 6 giugno 2021

EUZO CONCARDI LEGGE: "LA RESISTENZA E LE NEGAZIONI AGLI EBREI" DI LUIGI CRENNA


Luigi Crenna

LA RESISTENZA E LE NEGAZIONI AGLI EBREI. 

Recensione di Enzo Concardi 

 

Importante sapere che il libro-testimonianza di Luigi Crenna, come si evince da una nota dell’Editore, «nasce dalla volontà di Claudia Crenna e Arianna Cerri, rispettivamente figlia e nipote dell’autore, che nel 2020 hanno pazientemente trascritto e ordinato alcuni testi inediti del loro congiunto, venuto a mancare l’anno precedente». Inoltre, nella rassegna critica pubblicata nell’ultima parte del libro non si parla mai dei temi della Resistenza e dell’Olocausto degli Ebrei, né i titoli e i motivi dei testi trattati dai vari critici sono inerenti alle problematiche della guerra partigiana e delle persecuzioni razziali. È quindi molto presumibile che - come è successo a tanti altri sopravvissuti - sia scattato in lui quel misterioso meccanismo psicologico che per tanto tempo li ha convinti a tacere sugli eventi vissuti e visti. Luigi Crenna era bambino, frequentava le elementari, quando successero quei fatti storici e i misfatti del nazifascismo, ma ha saputo ricordare benissimo gli orrori dell’epoca e trascriverli - sia in prosa che in poesia - tuttavia senza pubblicarli: dobbiamo quindi ringraziare la figlia e la nipote che sono riuscite nell’intento di far conoscere all’opinione pubblica una altro tassello di verità, che qualche anima nera sconfitta dalla storia vorrebbe occultare.

 Nella sua prefazione l’amico Nazario Pardini - in due punti - centra con precisione l’essenza del libro. Così scrive nell’incipit: «Iniziare dalla citazione in esergo significa penetrare da subito nel pensiero dello scrittore; nel suo modo di intendere e di vivere uno degli aspetti più atroci della vita: la guerra (“Il ricordo di ogni guerra / deve stimolare alla pace, / altrimenti sarà eterna guerra”). È questo il tema principale, focale che percorre gli scritti del Nostro...». Quella guerra che ha sempre occupato la storia umana, tanto da considerarla per tanti secoli una normalità (“Si vis pacem, para bellum” - locuzione latina dello scrittore romano Vegezio - che si traduce letteralmente: “Se vuoi la pace, prepara la guerra”), e tant’è che anche alcuni grandi poemi della storia della letteratura contengono le descrizioni di feroci battaglie tra guerrieri e popoli.

Oggi per fortuna i poeti hanno smesso i panni del ‘vate’ e sono tra le principali voci di denuncia della guerra, come ricorda ancora Pardini nella sua prefazione: «Le scene che lo scrittore fa rivivere con la sua realistica scrittura, ci richiamano i versi di Quasimodo della seconda guerra mondiale, quando le strade di Milano erano cosparse di cadaveri e non c’era neppure la voglia di scrivere». Struggenti e drammatici versi del poeta siciliano, ispirati al Salmo 137 della Bibbia: «E come potevamo noi cantare / con il piede straniero sopra il cuore , / fra i morti abbandonati nelle piazze /.../ Alle fronde dei salici, per voto, / anche le nostre cetre erano appese, / oscillavano lievi al triste vento» (da Giorno dopo giorno).

 Ma non renderemmo pieno merito a Luigi Crenna se non riportassimo anche gli episodi da lui narrati e cantati con stile sobrio, con flash e feedback rapidi ed incisivi, con momenti lirici drammatici e sempre sorretti dall’ansia di verità e di condanna morale del Male incarnato nella storia. Il libro si apre con Il ricordo del grande castagno, un gigantesco albero dove la gente si nascondeva perché credeva che proteggesse dalle incursioni aeree. C’è poi una poesia dedicata al desiderio di libertà: Nella bufera, una chiara luceappunto la Libertà per ripartire tutti insieme a ricostruire la vita. Dal San Martinotra Valtravaglia e Valcuvia - ricorda la battaglia combattuta dai partigiani con tante perdite per il tradimento di un compagno. Così pure a Megolo rifulge il valore dei partigiani con eroica resistenza riconosciuta anche dal nemico straniero. La sensibilità di Crenna non dimentica il sacrificio delle Donne nella ResistenzaAnna, Gianna, Pina, Nuccia, Vitto, Rosa, Jucci – grandi donne, staffette portaordini e viveri su e giù per i monti.

Troviamo considerazioni strategiche sulle figure mitiche dei comandanti Beltrami e Croci, abituati però nel mantenere le posizioni ad ogni costo e non a privilegiare il concetto partigiano di offesa mobile e del colpo di mano. E poi ancora i sacrifici di Remo Barberi “Galaga”, di Ezio Mazzoleni (Martirio a Sesto Calende), dei 41 partigiani fucilati a Fondotoce; il racconto della strage alla bocciofila (Borgo Ticino. Piazza dei XII Martiri). Ed infine la riproposizione de Il credo partigiano come valore di vita e il carme civile Le negazioni agli ebrei, dove il poeta ripercorre il loro “inenarrabile calvario”, la negazione di ogni diritto, le persecuzioni, le torture… e l’Olocausto, culmine di un disegno di eliminazione di un gruppo umano, nel silenzio di tutti.

Enzo Concardi

 

 

 

Luigi Crenna (Sesto Calende, Varese, 1937 - Vergiate, Varese, 2019) ha pubblicato le raccolte poetiche Dimenticatoio (1981), Istantanee (1983), Sesto Calende, il mio paese, il mio fiume (1984), La Vita (1986), Poesie d’amore (1986), Bianco Verde Azzurro (1993), Solo un segno, un trattino colorato (1996), Il sorriso della primavera (2007), Bianco stupore (2009), Poesia e musica, echi del tempo (2013).

 

 

Luigi Crenna, La resistenza e le negazioni agli ebrei, pref. Nazario Pardini, Guido Miano Editore, Milano 2021, pp. 64, isbn 978-88-31497-58-9, mianoposta@gmail.com.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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