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martedì 13 luglio 2021

EDDA CONTE: "IL CIELO HA SOTTRATTO QUESTA SERA"

 

Edda  Conte,
collaboratrice di Lèucade







Il cielo ha sottratto questa sera

perle e coralli al mare!

si specchia sui balconi fioriti

nei giardini ombrosi si scolora

 Ha lustrato la cicala l'archetto

al suo violino...

nuovo canto intona il merlo

per l'ultimo saluto alla giornata.

Non trova parole il Poeta

a degna lode di tanto splendore

solo un languore d'estasi nell'animo...

lo desta la fuga del tempo

l'umana scontentezza dei naturali limiti.

 Sublimarsi vorrebbe la parola

fatta di soli suoni..

può il Poeta  con armonia segreta

entrare in simbiosi

con l'opera sublime del suo Dio?

Edda Conte  (da: Premio Nazionale di Poesia "AECLANUM" XXXVII ediz.-Primo classificato)

Edda Conte

 

 

6 commenti:

  1. Congratulazioni!!!

    Carla Baroni

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    1. Ti ringrazio. La tua attenzione è per me un vero piacere.Poiche grande è la stima
      Un abbraccio.

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  2. L'affresco di uno dei meravigliosi spettacoli allestiti da Dio. L'armonia regna sovrana, è la protagonista della poesia, mio seme d'amore e, senz'ombra di dubbio, della tua anima, in pace nel borgo che ti è tanto caro. V'è nei versi qualcosa di volutamente antico, di dolce, estatico, visionario. Sei sulle orme dei grandi della nostra Poesia e 'navigar ti è dolce in tanto mare... '. Ti applaudo e ti voglio il bene che sai.

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  3. Grazie Dolce Margherita del nostro prato. Ho la testa stanca e un piede che non ha voglia di camminare..Fa anche freddino..ma cerco di riposare il tutto e dopo torneranno i racconti a quattro mani.Un forte abbraccio.

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  4. "Io sono il merlo.

    Bimbi, il mio tempo muore.

    Ed ero io a cantare nel grigio dei mattini

    quando durò l'estate, dall'orto dei vicini.

    Una piccola offerta, per favore.



    Merlo, vieni vicino.

    Merlo, un chicco per te.

    E tante grazie per il tuo lavoro!"

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  5. Edda Conte rapisce la presenza della sublimazione celeste e la trasferisce nella Natura degli oggetti soggettivati e umanizzati da insetti e uccelli. L'armonia del suono universale si accompagna alla fine del giorno e alle vicissitudini del tempo che continua proprio assedio esistenziale/lirico. La Poetessa può solo interpretare la percezione di una simbiosi creativa/emotiva che ne limita l'operatività terrena, ma non applica la propria funzionalità di richiamo estetico. Il "richiamo" è la parola, il verso, la profondità di un lirismo languido che nell'estasi del tormento limite ritrova se stesso e nel segreto del gesto sonoro si riconduce alla genesi basilare della creatività espressiva mente concreta. Il "richiamo" poetico di Edda è il tentativo artistico di un perfezionismo impossibile se non appellandosi all'Essere Supremo che destina, condanna, premia, illumina "esseri e cose" dispersi in quel cielo infinito che la sera ha sottratto all'artista in fuga. La fuga di una poetessa sincera e verace che si ritrova nella dialettica dell'essere, dal fascino naturalistico all'angoscia dell'ineluttabilità per convergere sull'infinitudine della creazione più insondabile di sempre.

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