Serenella Menichetti, collaboratrice di Lèucade |
VIAREGGIO NON DIMENTICA! 29/06/2009- 29/06/2021
APOCALISSE
Dalle Alpi Apuane
imbiancate dal marmo,
han visto giù a valle
dove il mare risplende,
cambiare scenario.
Come un clik che
cambia programma:
da nero notturno
sul finire di giugno
ad albore improvviso.
Esplosione di fuochi
giù al mare, per far festa?
Un boato urla forte,
infrangendo il silenzio,
che sorpreso si spezza.
Una serie di scoppi sussegue
violentando la povera notte.
La gente dal primo riposo,
si desta impaurita e angosciata.
Ognuno negli occhi dell'altro
riconosce, sentimenti inquietanti:
stupore, terrore ,paura!
Terribili grida che gelano
il sangue, si odono.
IL panico regna inconsulto.
Fiammelle arancioni, come lame
sottili e taglienti, si insinuano
leste, tra le feritoie delle finestre:
entrano nelle stanze buie,
feriscono gli occhi ed i cuori.
Un acre odore si libera svelto,
pungente, si spande nell'aria
pervade le nari, la gola,
sconcerta le menti.
Qualcuno si affaccia, per
vedere nel volto, il nemico.
Un inferno di fuoco, si annuncia,
aggredendo furioso:
investe la faccia ed il corpo,
ingurgita vesti, attacca la cute
dilania, sfigura le carni.
Apocalisse si abbatte,
su via Ponchielli, distruggendo
le povere case, parallele alla
ferrovia.
Poi è silenzio.
Per molti,torna notte, e pace totale.
L'odore acuto del liquido esplosivo
intride l'aria, i corpi ed, i cuori
confessando un reato gravissimo.
Il vagone trasportatore di morte,
giace a pezzi, da menti incoscienti
smembrato.
Nel suono delle sirene
s'ode un canto materno
che abbraccia e lenisce i feriti.
Un candido luogo li accoglie.
Angeli premurosi e sapienti
cureranno le loro ferite.
Il percorso purtroppo sarà
lungo doloroso ed incerto.
Serenella Menichetti.
Purtroppo molti di loro, durante il percorso
sono caduti. Anche tu bambina solare, che eri
quasi arrivata al traguardo.
Ciao Emanuela
Lirica di grande impegno civile la tua, Serenella cara. Tante le tragedie che hanno colpito il nostro paese, e tra quelle dovute a errori umani si ricorda quella del treno deragliato il 30 giugno del 2009 alla stazione di Viareggio. Lutti e devastazione in un paradiso delle vacanze al mare, a causa del treno merci di Gas di petrolio liquefatto che a mezzanotte innesca l'apocalisse nel centro della città: una serie di esplosioni e l'incendio. Credo sia davvero difficile affidare al lirismo la narrazione di eventi così drammatici. Tu dimostri di possedere la penna di raso adatta a urlare l'orrore affrescando immagini che saldano il ricordo nelle coscienze: "Nel suono delle sirene/s'ode un canto materno/che abbraccia e lenisce i feriti". E chiudi con un saluto materno a Emanuela, creatura in sboccio, che mai diventerà fiore a causa di tanto orrore. Grazie per questa poesia sociale e della memoria che accresce, se possibile, la stima che nutro nei tuoi confronti. Ti abbraccio forte.
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