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lunedì 23 agosto 2021

MARIA RIZZI LEGGE: "OPERE SCELTE" DI IGINIA MIGNOSI



 

Iginia Mignosi

OPERE SCELTE 

Recensione di Maria Rizzi

 

Non mi sono mai cimentata su un’Artista figurativa e il meraviglioso testo Iginia MignosiOpere Scelte” di Guido Miano Editore, dedicato alla mamma da Maria Elena, figlia della Pittrice e Musicista e, a sua volta dotata del dono di creare musica con i versi, mi ha procurato un’autentica sindrome di Stendhal, nel senso figurato del termine. Ho avvertito una lunga vertigine emotiva unita a un senso di inadeguatezza. I testi critici di Michele Miano e di Nazario Pardini sono stati illuminanti sulla vita dell’Autrice e sulle predilezioni artistiche. In modo superbo Michele Miano traccia una mappa delle correnti alle quali si è idealmente affidata l’Artista: l’impressionismo, il post - impressionismo, il realismo nella seconda metà del Novecento e infine il romanticismo. Leggere che Iginia Mignosi attuasse la magnifica commistione pittura - musica mi ha legata indissolubilmente all’anima di questa donna. Mi chiedevo come potesse ispirarsi alle sue Opere per creare melodie, ma appena ho cominciato a scorrere le pagine e ad ammirare i quadri ho preso coscienza che la musica era già scritta.

La prima tela ha come titolo addirittura Incantevole melodia del ruscello”. Sulla foto del quadro ho visto nitido il pentagramma e ho ascoltato le note che la Mignosi ha composto sull’immagina del corso d’acqua che separa la casa dalla campagna. Di musica ho avuto l’onore di sentirne molta, mentre sono stata rapita dai contrasti di luci e ombre, vividi, che fissano sulle tele le emozioni, i sentimenti dell’Autrice di fronte alla natura. L’empatia con i miracoli poetici del creato è evidente in moltissime Opere della Nostra, che mostra di essere ispirata anche dai ritratti, tesi a rappresentare scene di vita quotidiana ambientata in luoghi a lei cari, com’era tipico di alcuni pittori che introdussero il realismo nella corrente impressionista, come il francese Gustave Courbert. La Mignosi mostra l’amore per il suo tempo e la volontà di penetrare il senso esatto delle cose. I suoi quadri palpitano perché ritraggono la vita vera. Per l’Autrice è fondamentale il valore della luce e riuscire a fare in modo che le figure siano inseparabili dal contesto, che ne appaiano come il risultato, in modo che si possa gustare l’Opera abbracciandola nella sua interezza. Come scrive il professor Pardini «la Mignosi si muove soprattutto in un viaggio che circonda i risvolti del suo ambiente, è lì che trova le parole giuste per esprimere gli impatti emotivi, le vertigini esistenziali».

Sono rimasta molto colpita anche dalla tendenza dell’Autrice a decorare le tele con titoli che si potrebbero definire dediche, come nel caso di Sguardo profondo e premuroso nel volto di donna”. Il ritratto sembra sottrarsi a ogni corrente, è un unicum, che mi ha spinta sulla scia di una famosa espressione di Josè Saramago: «Ho passato la vita a guardare negli occhi della gente, è l’unico luogo del corpo nel quale forse esiste ancora un’anima». Condensata all’interno di uno sguardo si può cogliere davvero tutta l’interiorità di una persona e la donna dipinta dalla Mignosi mi ha carezzata con la dolcezza di una madre, nonostante rappresenti una figura femminile nel fulgore dell’età matura, non senile. I colori a olio di questa straordinaria Artista attraversano un lungo periodo storico, il nostro Novecento, trafitto dalle tenebre della guerra, dalla lenta ripresa economica e psichica e dal cosiddetto boom economico degli anni sessanta. In molte tele si ha la percezione del bisogno di uscire dal buio, dalla paura. Sognando l’oriente”, Contemplando il sereno”, Sognando mondi incantati”, Frammenti di infanzia”, per esempio, le ho vissute come espressioni di fuga, di ritorno al periodo dell’esistenza in cui si celebra il delirio d’onnipotenza, ovvero la fanciullezza, di attesa di pace. I quadri sono caratterizzati da immagini di neve e di vento, che rendono i paesaggi specchio della violenza perpetrata non dalla natura madre - benigna, ma dall’uomo. Subentra in queste Opere il tocco neo - realista, in contemporanea con l’esplosione di questo genere nella letteratura e nella cinematografia. In realtà l’Autrice non tende a discostarsi dal suo stile originario, soprattutto nei paesaggi, ma adotta tinte infuocate, sanguigne, che mettono in risalto il vento e i lampi che hanno agitato e continuano a smuovere le fronde della sua e di tutte le altre anime.

Nella fase che Michele Miano ha definito ‘romantica’ si avverte che comincia a esaurirsi un periodo dell’esistenza dell’Autrice e, di conseguenza, a riassestarsi la sua ispirazione artistica. Si materializza l’urgenza di abitare altri luoghi della pittura, sereni, rilassanti, pervasi di dolcezza. Il cambiamento si evince dalla tela Accenno di primavera e diviene più concreto in Coriandoli di colori”, “Cigno bianco”, Dal balcone”. Quest’ultimo quadro è una sinfonia di colori e veicola un messaggio di grande speranza. Il balcone è la finestra fiorita sul mare, ovvero sulla libertà dell’infinito. Nelle ultime Opere è proprio l’immensa distesa azzurra la protagonista delle tele della Mignosi. Le scene di barche a vela, di sponde selvagge si sostituiscono a quelle campestri. La natura continua a prevalere sull’uomo e nel quadro Cullati dalle onde del mare è usato uno sfondo dorato che mi è sembrato simbolico, un’allusione all’irraggiungibile, alla sfera celeste.

Prima di terminare queste pagine di umili ‘suggestioni’ desidero complimentarmi con la famiglia Miano per l’impegno profuso in questo libro, che lo rende un gioiello da collezione, e abbracciare idealmente la Poetessa Maria Elena Mignosi per il tributo alla mamma, ennesima dimostrazione di quanto possa essere fugace l’attimo terreno e immortale l’Arte.

Maria Rizzi 

Iginia Mignosi, Opere scelte, Guido Miano Editore, Milano 2021, pp. 60, isbn 978-88-31497-60-2, mianoposta@gmail.com.

 

 DAL TESTO:







 

 

4 commenti:


  1. RICEVO E PUBBLICO

    Ottimo l'esordio dell'amica carissima Maria Rizzi nel campo della critica figurativa, con "Opere scelte" di Iginia Mignosi (Guido Miano Editore), dove l'Autrice attua una magnifica commistione fra pittura e musica.
    Congratulazioni all'Autrice, un abbraccio a Maria che sempre più chiaramente svela le sue doti di critico, dimostrando che con la sua sensibilità eccezionale riesce a leggere le anime non solo attraverso la parola scritta, ma anche dai tratti che i pittori imprimono nella tela.
    Estendo l'abbraccio anche al nostro instancabile Nume tutelare che protegge la sua Leucade!

    Loredana D'Alfonso".

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  2. Mi complimento vivamente con Maria per questa sua prima e brillante prova critica in campo artistico, sulla scorta di studiosi collaudati ed eminenti quali Nazario Pardini e Michele Miano. L'amica mostra di padroneggiare sapientemente la materia di cui tratta, facendo riferimenti molto appropriati, in primis all'impressionismo e al post impressionismo che segnarono le origini dell'intero movimento di rigenerazione artistica del Novecento, e successivamente al Neorealismo che segnò momenti fondamentali nella cultura non soltanto visiva dei nostri tempi. Tappe importantissime nel processo e nell'evoluzione assai contrastata del mondo contemporaneo, giunto al cosiddetto "pensiero debole" (sic),
    alla "società liquida" e alla globalizzazione che ben conosciamo. Ad maiora.
    Franco Campegiani

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    1. Carissimo Franco, ogni tua parola è onore. Tu vivi d'Arte e di critica d'Arte da una vita e sei stato uno dei fari che ha illuminato il mio umile cammino. Grazie di cuore! Ti stringo.

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  3. Lory adorata, ti ringrazio con tutto il cuore del bellissimo commento, il merito va tutto alla Pittrice, che racconta la storia della sua esistenza attraverso le tele. Approfitto dell'occasione per porgere i miei sentiti ringraziamenti agli amici di Miano, alla figlia dell'Autrice, Maria Elena, e al nostro Nume tutelare che mi ha dedicato sublimi parole. Vi unisco tutti nel mio caldo abbraccio circolare.

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