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venerdì 3 dicembre 2021

LAURA BARONE: "INEDITI"


Laura  Barone,
collaboratrice di Lèucade

ATROFIE

 

Sento suoni striduli e  voci cupe

ogni verso armonioso si è ormai spento

e scivolano lente, distonie

su note atrofizzate e senza incanto.

  Come occhielli vuoti senza bottoni

vanno strane ragioni senza senso.

 

No

Si

No

Si

No.

 

Ridatemi il maltolto dal destino,

vi ridaró l'armonia e la musica.

 

ANAGRAMMA

 

Ritornando tra i vivi,

sfiorando i corridoi d'ombra

dei respiri fermi,

ritroveremo il cobalto

che in alto sostiene  cirri

e intrusi di metallo.

 

Resteremo cosí, a guardare in sú,

attendendo decisioni

di uomini e destini,

guardando un desiderio

che di notte entra nei sogni

senza chiedere il consenso,

non riusciremo a scacciarlo

anche quando è solo un'idea del tempo.

 

Resterà solo un segreto anagramma

che nessuno potrà mai capire.

 

Amavo la sonorità dell'acqua

tra una bracciata e un'altra

ma il mare ora circonda

le promesse

e so che resterò senza risposte.

 

LA SENTI?

 

La finestra ha il rumore di occhi silenziosi

che scorrono come acqua che rigenera.

 

Mentre il leccio  nasconde la civetta

  Apollo temporeggia

sulla linea del tramonto.

 

Sulle serre restano neri scheletri d'ulivo

ed uno stanco riflesso di luce.

 

Ricordo il gregge di nuvole

che striscia sui tetti

e fa lo shampoo alle vette,

e poi, le foglie impallidite dei platani

lungo la riva umida del lago.

 

Su di un treno ha viaggiato il destino

cambiando per sempre

  il senso di profonde radici.

 

La luce batte ancora contro ai vetri...

La senti?

 

2 commenti:

  1. Laura cara, ben ritrovata con le tue belle e nuove poesie! Molto interessanti, arrivano. Un saluto affettuoso
    Marisa Cossu

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  2. Laura Barone compone versi ermetici, che lasciano filtrare emozioni forti come frecce. La sua cifra stilistica si affida al ritmo e muta all'improvviso, divenendo allegoria del vivere. In "Atrofie" salta dalla levità del canto alla tipografia del verso, che evoca le Odi del grande Neruda. Le altre due liriche si potrebbero definire aperture d'ali sul tempo che affrontiamo, senza tematiche inflazionate, nella volontà di restare originale, innovativa. "Su di un treno ha viaggiato il destino /cambiando per sempre/il senso di profonde radici." Alla sua domanda rispondo "lo sento" e mi congratulo per questa capacità poetica così lieve, superba e vera. Un saluto affettuoso.

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