Prefazione
di
Floriano Romboli
"Il senso della vita, la forza dell’amore,
il fascino della poesia"
Valeria Serofilli ha fin dagli esordî inteso il proprio
lavoro poetico quale occasione di vivo impegno co-
noscitivo, momento privilegiato di reiterata, me-
todica riflessioneintorno al significato dell’esistenza,
ai valori primarî di essa, ai suoi fondamenti etico-
sentimentali. la ricerca artistico-letteraria non na-
sconde la profondità dell’intento esplorativo, il de-
siderio intenso di verità che l’ispira, eppure rifiu-
ta ogni posa cattedratica, ogni supponenza defini-
toria,esprimendo ideee attenuandone però nel con-
tempo la rigidità con una saggezza antidogmatica,
che consegue il suo equilibrio attraverso l’elabora-
zione formale.
è un atteggiamento complessivo, che rimanda
tra l’altro all’importante precedente del Fedro ri-
visitato (2004) – una brillante silloge prefata dal
compianto amico e maestro Dino Carlesi (1919-
2010), ove l’acume gnomico si stempera grazie allo
stile brioso efaceto – e chein questa ultima raccoltaconosceesiti maturie persuasivi, a partire dai trete-
sti collocati all’inizio della prima parte del libro con
finalità non banalmenteintroduttiva, bensì allo sco-
po di un’attenta puntualizzazionetematica e critico-
intellettuale, di una meditata prolessi ideale e pro-
blematica. Significativo mi sembra in particolare il
terzo componimento, Dietro l’angolo:
in quel momento saremo soli
al cospetto/ del nostro essere stati
perché vita morte/ figlio, è tutto un pacchetto
Altro non so/ non so che altro
Certo è/ che sarò dietro l’angolo
a calpestare ben altro pavimento
e questo con non poco risentimento e forse, spero
con assai poco tormento
e tutto solo/ per comprenderne il pieno senso
in quel momento/ devi solo pensare
che si tratta di risposta cortese ad un invito gentile
di lasciare tutto e partire
in quel momento/ soli saremo
del nostro essere stati/ al cospetto
perché vita morte/ figlio, è tutto un pacchetto.
(corsivi miei, come in seguito nelle citazioni)
in questa lirica, nell’àmbito di una generalesciol-
tezza versoliberistica, la sequenza anaforica (“in quel
momento”) prospetta con concettosità essenzialela
relazione insopprimibile della vita e della morte, e
quindi la situazione, allarmante, ma inevitabile nell’esistenza di ognuno, del concludersi della prima nel-
l’esperienza dell’universo altro, misterioso esfuggente
della seconda, il cui effetto doloroso e lacerante ri-
sulta smorzato anche dal sistema di ripetizioni, in-
versioni sintattiche, di rime “interne” (“risenti-
mento/tormento”) o di rime “accennate”(“cospet-
to/pacchetto”) predisposto con suggestiva perizia
dall’autrice.
a conclusione della suddetta prima parte, la me-
desima riprende, con interessante circolarità com-
positiva, il motivo della morte, evidenziandone effi-
cacemente la densità polisemica:
Si dice – alla morte non c’è soluzione –
ma che essa stessa sia la soluzione?
infatti in base al significato etimologico.
l’esistenza di ognuno, del concludersi della prima nel-
l’esperienza dell’universo altro, misterioso esfuggente
della seconda, il cui effetto doloroso e lacerante ri-
sulta smorzato anche dal sistema di ripetizioni, in-
versioni sintattiche, di rime “interne” (“risenti-
mento/tormento”) o di rime “accennate”(“cospet-
to/pacchetto”) predisposto con suggestiva perizia
dall’autrice.
a conclusione della suddetta prima parte, la me-
desima riprende, con interessante circolarità com-
positiva, il motivo della morte, evidenziandone effi-
cacemente la densità polisemica:
Si dice – alla morte non c’è soluzione –
ma che essa stessa sia la soluzione?
infatti in base al significato etimologico
Postfazione
di
Armando Saveriano
Nella molteplice, polimorfa, variegata cartografia
della Poesia italiana attuale, nei pertinenti, intimi
ancoraggi, nellesfere d’azione analitica cheessa ten-
ta e profonde per ‘accadere’, per dar significazio-
ne all’ente umano percepiente e quindi storicità al-
l’incompiuto percorso di continuità e frattura che
caratterizza l’Ulisside evolvente ch’è in noi, ut-
cumque res erit, quid-quid est, la sigla griffata di Va-
leria Serofilli rivendica la quiddità che ci si atten-
de nella substantia cronospaziale di un poetare che,
parafrasando Hofmannsthal – e per certi versi au-
den –, guarda il mondo con l’estro della pittura. an-
chein questa nuova raccolta, sotto l’épée de jugement,
l’autrice dell’archetipico, polifunzionale Taranta d’in-
chiostro, si assume compito e responsabilità di far
emergere itinerari di ricerca, temi, visioni, nuclei
di possibili relazioni/connessioni fra mediazione
ideologica, senso del narrato originale e carismati-
co, spaccato gradevole e vivace del musicale e del
teatrabile, con un “io” che, sottraendosi a ogni in-
dugio narcisistico, si sdoppia dialogicamente in si-
parietti agili, nello stesso tempo allegoricamente
‘istruttivi’, sulla scorta di una “Unheimliche Weis-
heit und Hoffnung”, dove quell’Unheimliche, nel-
l’accezione di ‘inquieto/inquietante’, bilancia la con-
troparte rassicurante dell’Hoffnung.
la saggezza del poeta è sempre guardinga, so-
prattutto nelle prospettive della spes in relazione al-
l’essente che ‘pecca’ in brama di consapevolezza e in
arte d’autoinganno protettivo, ossimoro primario
in quella ‘macchina’ passionale e desiderante che è
l’uomo. Serofillièesteticamente accattivante nei suoi
affreschi socio-esistenziali, che tuttavia nella quid-
dità delle sue strumentazioni non concedono
sconti, dilazioni, accomodamenti a un Hebbeliano
pantragismo, ‘menschlichen Zustand | existenzielle
Bedingung’. la poesia è compito morale d’intelletto
che per forza di cosetien conto di pulsionie di ‘cuo-
re’, con sobbalzie mai sbiadimenti o intiepidimenti
fiaccanti: lo esige una parola che si spinge al limi-
te di quanto ad essa potrebbe sottrarsi. e qui Se-
rofilli è soavemente rigorosa quanto Valery, Char,
Gottfried Benn o anche Gongora. Natura e po-
tenzialità del logos poematico e personalità étincelante
della poeta si vengono incontro, si attraversano, si
danno simmetria equiparandosi un po’ come inKante Spinoza. anzi, a mesembra chel’aspetto ger-
minale del fare poesia della scrittrice pisana – di na-
tali parmensi, ma di fatto impiantata fin dalla te-
nera età nel pisano –, nelle componenti psicologi-
che e nelle vocazioni esistenziali non solo non di-
sattenda le aspettative, dopo l’épreuve di Taranta,
ma superi la fenomenologia dell’intenzione in un
felice esito all’accesso del Sé più intimo e prede-
stinato, mediante un climax cheIl principio della scor-
ta sancisce in un luogo reale e mitico, dove la pa-
rola-pensiero emotivo è via via pharmakon e tossi-
na, ludus e palestra coscienziale. Stroke of genius, il
titolo, direbbero in albione. Perché colpisce, arri-
va diretto come una rivelazione para-esoterica, pia-
ce e convince.
Nota dell' autrice
"Il Principio della scorta", fresco di stampa per le edizioni Leonida di Reggio Calabria, si compone di due parti specifiche ma complementari, Poesia e Teatro.
La prima parte, POESIA, si articola nelle tre sezioni:
I. Come su Rosa che comprende sette poesie,( Come su rosa,La sottile differenza,Dietro l'angolo,Taci, Su Marte, Lettera al figlio, Madre)
"Come su rosa"
(Omaggio a Trilussa)
C’è un’Ape che se posa
su un bottone di rosa:
Tutto sommato, la felicità
è una piccola cosa
Perché non sfioriscano le rose
ne va colta la fragranza
che invade la stanza
accarezzata appieno l’essenza,
senza aver mai timore delle spine
senza guanti/ anche se di seta
senza mai chiedersi/ fino a quando la rugiada
delle foglie e stelo, il fresco verde
e il rosso acceso/ dei petali d’amore
Tutto questo penso
mentre mi poso sul tuo petto
come su rosa/ perché la felicità
in fondo, non è altra cosa!
"Lettera al figlio"
Vorrei vedere nel film dei tuoi occhi
scorrere le favole di una volta
riccioli d’oro/ nel bosco del tuo disincanto
risuscitare elfi/ vorrei, per guardia a castelli
e draghi per assalti fuori porta
raccogliere gocce per farne stagno
e ogni filo d’erba intrecciarlo a parco
perché non siano stanche le fate
mentre mi scuso per il dolore che ti darò
il destino/ figlio è così:
siam tutti condannati ad essere estratti a sorte
ma tu e non io/ mi hai dato la vita.
Poesia vincitrice della XXXVi edizione (2020) del Premio lettera-
tura per la i sezione (poesia singola inedita) dell’istituto italiano di
Cultura di Napoli e della rivista internazionale di poesia e letteratura Nuove Lettere.
II. La mia vacanza è stata sul tuo petto, che comprende sei poesie(La mia vacanza è stata sul tuo petto, Uovo, Il senso della scia La luna raddoppia, Sei colpevole, contrappasso1)
"La mia vacanza è stata sul tuo petto"
La mia vacanza è stata sul tuo petto:
la tua pelle adorata/ la sabbia dorata
il vento/ il moto ondoso del tuo sospiro
brezza marina/ quando sorridi e mi respiri
il guizzo dei pesci nella luce dei tuoi occhi
e nel tuo respiro caldo/ il più sapido alito di vento
e rivedo cartoline di mille viaggi
che il tuo fascino non ha
nessun monumento:
al Colosseo manca la tua grandezza
alla Tour eiffel la tua vetta
il tuo panorama al Golfo di Sorrento
Mentre penso/ che
neanche il vino più speziato
ha il tuo fermento
e che il più irto parapendio non mi dà
la stessa spossatezza
di quando ti telefono e non ti trovo
la tua pelle adorata/ la sabbia dorata
il vento/ il moto ondoso del tuo petto
la brezza marina/ il tuo respiro
la luce dei tuoi occhi/ il guizzo dei pesci
il tuo respiro caldo/ il più sapido alito di vento.
III. Inno all'Italia della guarigione, che comprende otto poesie,(Ingiustificata sana euforia,Guardate a noi con indulgenza, Andrà tutto bene, Non vuote le piazze, Il nido, Siam fiori della terra, Resilienza( o Assenza) Lode al silenzio, Ogni carezza)
"Ingiustificata sana euforia"
Ancora qui
a camminare sotto un cielo distratto
un po’ matto, carico di virus
a contare i buchi alla crostata, i merli alle torri
per una salvezza pleonastica
a togliere capelli di plastica/ in pettini da bambola
ancora qui
a scrivere a quattro mani
una nuova sana poesia
a otto, a sedici, a mille/ perché infinite sono
le mani dei poeti.
La seconda parte, TEATRO, comprende invece un'unica sezione "Dialoghi d'eclisse in sms (con occhio rivolto a Shakespeare)"
Presentazione dei Dialoghi d’Eclisse in SMS( omaggio a Shakespeare)
"Non voglio pene che non sian d'amore": questo l'esergo dei Dialoghi d'eclisse in sms (con occhio rivolto a Shakespeare), lavoro ancora inedito ora confluito in questa mia nuova pubblicazione "Il principio della Scorta"di cui è andato a costituire l'unica sezione della seconda parte "Teatro".
Il periodo che stiamo vivendo rende questi dialoghi particolarmente attuali in quanto a causa delle restrizioni in molti sono stati costretti ad essere separati e a comunicare pertanto solo attraverso i social. I protagonisti sono infatti lei Sole , lui Luna e i loro rispettivi cellulari che si potranno incontrare solo in un momento in cui non sarà né giorno né notte,come nel film Ladyhawke, vale a dire in un momento di eclisse.
I dialoghi possono essere suddivisi per raggruppamenti tematici quali la buonanotte, il bacio, il sogno e intervallati da liriche d'amore già edite in altre raccolte quali Eclisse, Plenilunio, Ebbra, Il tempo dell'amore, Impensabile, Dedicata, Primovere, Solo con te, Soliloquio.
IL TITOLO
Riguardo al concetto di scorta, questa deve essere utilizzata solo quando il rifornimento ordinario non è più disponibile e una volta utilizzata va subito reintegrataa così come l' ordinaria.In quest' ottica con tale titolo intendo la scorta di abbracci, ricordi, felicità a cui in tempo di covid abbiamo dovuto attingere per sopravvivere e continuare a sperare.
Il prossimo 29 aprile alle ore 15 il testo verrà presentato con
Recitazione scenica dei Dialoghi nella storica Sala Baleari del comune di Pisa tante volte sede della Cerimonia di premiazione del premio internazionale Astrolabio, ideato e presieduto dalla stessa Serofilli.
Ringrazio il caro Nazario per l'ospitalità accordata su Leucade a questa mia nuova pubblicazione fresca di stampa.
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