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giovedì 5 maggio 2022

MARIA ELENA MIGNOSI PICONE LEGGE: "LO ZOO NATURALE" DI ROBERTA FAVA

 



Roberta Fava 

LO ZOO NATURALE

(Se gli Animali potessero parlare…)

Recensione di Maria Elena Mignosi Picone

 

Accostandosi al libro di poesie, abbastanza voluminoso, di Roberta Fava, dal titolo “Lo zoo naturale” con sottotitolo “Se gli Animali potessero parlare…” vien da pensare che l’autrice sia una professionista nel campo delle Scienze naturali, considerando pure che esamina ben più di duecentosessanta esemplari del mondo animale, che descrive tra l’altro con una precisione puntigliosa sin nei minimi particolari; invece no, è laureata in Pedagogia, in Materie Letterarie, si occupa pure di Giornalismo ed è stata consigliera delegata alla Cultura. Quindi tutt’altra sfera. Non solo. Ed è anche pittrice. Quindi ella spazia da interessi umanistici a interessi scientifici, e anche all’arte.

È certamente una persona versatile ma ci viene il dubbio che questi ambiti siano dei compartimenti stagno e che ci sia in lei una certa dispersione. Contrariamente a quel che si potrebbe pensare, invece c’è nel suo animo perfetta unità, e il filo che lega tutti questi ambiti è l’amore al Creato. Infatti è l’amore al Creato che orienta la sua attenzione sia all’essere umano che a quello animale e inoltre alla natura che ritrae nei dipinti. Uno spirito perfettamente armonioso, e per di più appassionato ed entusiasta della vita che freme nella creazione che la circonda.

Quel che risalta nell’opera è la tenerezza di Roberta Fava verso gli animali che considera i fratelli minori; ne mette in luce la molteplicità degli istinti, ciascuno ha il suo, in alcuni sono istinti volti al bene in altri al male come ad esempio il cane ha l’istinto della fedeltà mentre la tigre quello della aggressività. Ma, come sappiamo, gli animali non hanno né merito né colpa perché non è per loro una scelta essere in un modo o in un altro, in quanto non sono forniti di libero arbitrio. E perciò né premio né castigo.

Diceva Aristotile: “L’uomo è un animale razionale”, cioè ha in comune con l’animale l’anima sensitiva ma la ragione ce l’ha solo l’uomo. Per questo motivo in passato l’animale è stato considerato un essere inferiore e il termine animale è stato usato come dispregiativo.

Oggigiorno sembra che la situazione venga ribaltata. E Roberta Fava è una testimonianza di questa concezione che si è affacciata nel considerare il rapporto uomo-animale. E non è senza motivo.

Oggi, dato che l’uomo è talmente scaduto in basso, perdendo la sua umanità tanto che vero uomo non è più, la scintilla della ragione in lui si è spenta e non lo si può più considerare come un essere ragionevole.

E allora si è fatta strada l’idea che addirittura l’animale è superiore all’uomo, e che l’uomo ha da imparare dall’animale! È la tesi di Roberta Fava. Ed è la concezione ormai comunemente diffusa. Così si aggiunge confusione a confusione e si stravolge l’ordine naturale delle cose.

C’è da augurarsi che l’uomo, definito, secondo San Tommaso D’Aquino, un essere che possiede una scintilla di divino nello spirito che è intelligenza e volontà, ritorni ad essere quel che in effetti è per sua vocazione.

Un animale, sì, perché possiede l’anima sensitiva, ma dotato di spirito che lo fa simile a Dio il quale lo ha reso signore del Creato.

Maria Elena Mignosi Picone

 

 

 

Roberta Fava, Lo zoo naturale (Se gli Animali potessero parlare), pref. di Enzo Concardi, Guido Miano Editore, Milano 2022, pp. 296, isbn 978-88-31497-73-2, mianoposta@gmail.com.

 

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