Mi è arrivato oggi il libro di narrativa di Claudio Fiorentini. Una narrazione che scorre fluente e autoptica come l’acqua di un torrente alla sua sorgente. Una dedica da brivido: “A Nazario per costruire ponti con amicizia”. Il testo si suddivide In tre parti: Prima parte di 14 brani da Prologo a La missione. Seconda parte di 14 brani da Il senso del furto a Il cappello di paglia. Terza parte di otto composizioni da Il mistero a Trovato!. Tutti si susseguono in maniera coerente e autonoma, dando ciascuno il senso narrativo di valore personale, dove l’autore esprime con grande valenza contenutistica la sua visione del mondo e delle cose. E’ di grande valore simbolico e contenutistico la Conclusioe: di cui riportiamo una pericope finale: “… E così il mondo tra superstizioni e verità continua il suo folle girare nell’ Universo , veloce come solo,il tempo sa essere incurante dei destini di quelle piccole briciole di umanità che la popolano, sempre silenzioso nel suo incessante fracasso, mentre chi si unisce e chi si separa crede che ogni casa si concentri in un punto, un solo punto,unico e immenso . che si chiama “qui””
Si legge in quarta: “E’ questo l’inizio di un’avventura in cui una serie di personaggi stralunati diventano l’affettuoso ritratto di un’umanità capace di fare i conti con la vita solo quando dopo un ritmico e continuo crescendo di eventi, incontra la luce. Una filosofia spicciola che riguarda ciscuno di noi sopravvissuto; il tempo scorre, va a diritto, trascurando la vita di piccole persone che se non esistessero il mondo non cambierebbe mai, ma andrebbe sempre avanti con lo stesso fracasso, per dirla con l’autore. Un libro di 173 pagine in cui Fiorentini esprime tutta la sua filosofia sul mondo, le cose che si susseguono, le persone, i loro affetti, e il loro esistere misurato col tempo che scorre veloce e indifferente. Il titolo “Torri di pietra” ha a che vedere con il mondo di pietra, robusto, solido, indistruttibile come lo è questo mondo che va avanti nonostante tutto.
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