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domenica 4 settembre 2022

SERENELLA MENICHETTI: "POESIE"

 

 

IL GIARDINO DI IERI

 

 

Ho appoggiato la testa

su un cuscino di petali di rosa

trafugati dal giardino di ieri

quando la cetonia dorata

volava basso

e le bambine crudeli si divertivano

a legarle un filo

alla zampetta verde smeraldo

per farla roteare come una giostra

C'era un pozzo frigo

dove calavamo un secchiello

di cocomero

da consumare sotto la pergola dell'uva

al monotono gorgheggio delle galline ovaiole

innamorate della nonna dalla pezzola nera

Non è la prima volta che mi introduco

nel giardino di ieri

a prelevare profumati petali

e scenografiche zinnie

per far dispetto alle farfalle

Esso è piccolo e colorato

Anche se una grande casa da tempo

lo ha seppellito

io l'ho salvato

preservato

ingannato

E' bastato un semplice copia incolla

per farlo scivolare per sempre

nella mia stanza interiore

nel tempo soggettivo dei ricordi

dove tutto rimane immutato.

 

 LA TESSITRICE DI SOGNI

 

E tu sempre affacciata alla finestra

a contemplare degli uccelli il volo

fin là dove cielo e terra si sfiorano.

Tu che sognavi fulgidi orizzonti

ed approdi novelli in isole di sogno.

 

Adesso incredula al buio

di ante chiuse.

Esterrefatta che la tua finestra

si sia serrata così velocemente.

 

Orfana dei tuoi riccioli ribelli

sulla tua poltrona rossa riposi.

Con i sogni svaniti nella nebbia

attendi che l'ennesima chemio

ti traghetti sulla spiaggia della guarigione,

frontiera ambita dalle finestre ampie.

 

Oggi che un refolo di vento

ha schiuso uno spiraglio,

un po' di luce giunge.

Alcuni fili d'oro s'intravedono,

in attesa che la tessitrice

ritorni ad intrecciare trama e ordito.

 

Se ti avvicini il sole ti accarezza

luce di speranza gli occhi inonda

e scorgi l'orizzonte dell'approdo.

 

Forza ragazza ancora pochi passi,

avrai capelli nuovi ed ali grandi

e pure agili dita per creare

morbidi sogni, lisci come seta.

 

2 commenti:

  1. Sono dei ricordi indelebili quelli descritti da Serenella nel suo "giardino di ieri" con un dettato accattivante a leggerla. La descrizione diviene particolareggiata che assapora il genere crepuscolare ma a pari tempo essenziale poichè l'autrice non fa giri di parole ma mira all'essenziale creando (non volutamente) una dicotomia quando dice di "bambine crudeli" la quale da forza alla lirica. In "la tessitrice di sogni" l'autrice esterna, seppure con la sempre descrizione dettagliata, la sua forza d'animo che scorre sui binari della incrollabile speranza che la fa credere alla vita nonostante le cupe ombre immancabili lungo il percorso esistenziale. Pasqualino Cinnirella

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  2. Serenella non finisce di stupire con le sue liriche che incidono l coscienze e vibrano come arpe. "Il giardino di ieri" tocca tasti cari a ognuno di noi. Lei canta "C'era un pozzo frigo /dove calavamo un secchiello / di cocomero / da consumare sotto la pergola dell'uva /al monotono gorgheggio delle galline ovaiole" e io torno nella villa di Portici dove sono cresciuta e dove questi riti si compivano tutta l'estate. Il giardino di ieri ci consente d distillare linfa per fronteggiare l'oggi e il domani. La seconda poesia, nel suo lieve ermetismo, apre spiragli su un'esistenza diversa, dove possano trovare posto i sognatori, gli unici capaci di coniugare i verbi al futuro. Grazie di queste perle, Serenella... e un forte abbraccio a te e al nostro Nume Tutelare.

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