GUIDO
MIANO EDITORE
NOVITÀ
EDITORIALE
È uscita
l’ultima raccolta di poesie:
VITA NEL CUORE
DELL’AMORE E DELLA FEDE
di DOMENICO DISTEFANO
con prefazione di Nazario Pardini
Pubblicata la raccolta
poetica dal titolo “Vita nel cuore dell’amore e della fede” di Domenico Distefano, prefazione di Nazario Pardini, nella
prestigiosa collana “Alcyone 2000”, Guido Miano Editore, Milano 2021.
«… Per quei delicati boccioli,
che si schiudono alla vita,
rivolgo un’orazione al Cielo,
affinché illumini il loro cammino
e ogni giorno regali un po’ d’amore,
disdegnando il ricorso all’apparenza
a danno della sostanza
e auguro di conservare sempre
il sorriso e la serenità,
la salute e la fiducia in sé»
(Guardando i miei
figli bambini).
Qui è il focus della poetica di Domenico Distefano; ogni sua vibrazione emotiva, ogni
suo palpito vitale. Sono gli affetti a motivare le sue vertigini, a renderle
concrete e preziose come punti luce. È guardando le mossucce dei figli, i loro
gesti e i loro sguardi che il poeta raggiunge il regno di Orfeo, il Paradiso
dell’ispirazione e la poesia sgorga fluente e immediata consegnandosi a parole
che ne definiscono il senso; che ne concretizzano significato e significante.
Poesia semplice e diretta questa che non ha bisogno di astrusi accorgimenti
figurativi, di marchingegni retorici, dacché è l’animo che parla rivelando
tutto se stesso in una confessione di epigrammatica spontaneità. Una poesia elegante, fine, delicata, i cui versi si fanno
tatuaggi di stati emotivi che si giocano il corso della vita: affetti, radici,
poesia dell’home; versi concisi, apodittici, vibranti; uno spartito musicale di
accessori di effetto contrattivo ed estensivo ad accompagnare le varianti e le
angolature dell’esistere. E si sa che la vita non sempre scorre liscia, ma,
come una barca in mare aperto, a volte incontra sole e luce, a volte tempeste e
scogli su cui è facile imbatterci. Importante è amare, sognare, credere, e
continuare il viaggio verso l’isola, quella della quietudine, quella degli
slanci verso il Cielo; tirando in ballo Paul Verlaine si potrebbe dire: «Le
ciel est par-dessus le toit».
Sì,
quel Cielo che ripaga le nostre sottrazioni e verso il quale dirigiamo tutto
noi stessi nei momenti di maggiore sconforto. L’isola è lontana, difficile
approdare alle sue rive, soprattutto per noi umani che non la vediamo nemmeno
col cannocchiale, considerando che la nostra vista è bieca e precaria. Ma è
sufficiente averla nella mente, nel cuore; la sua immagine ci dà la forza di
proseguire con i volti e la presenza delle persone care che saranno di conforto
nel prosieguo del viaggio. Basta un loro sguardo, una loro parola, un loro
cenno a farci sentire potenti, a darci la forza di completare il cammino che
tanto rassomiglia alla vita. Il poeta rema, perché sa che c’è l’isola fatata,
l’isola della salvezza, l’isola della beatitudine. Tutti assieme su quell’isola
ricamata di fiori e panorami ineguagliabili, godranno di mari riposanti e
sereni. Durante il viaggio non è difficile perdere volti che noi ritenevamo eterni,
imperdibili. Sono momenti di grande sconforto che mettono in crisi la coscienza
e la fede, ma che rafforzano anche la nostra voglia di esistere. D’altronde è
proprio sulle difficoltà, sugli inciampi, che cresce e si rafforza il nostro
essere.
Le
immagini dei volti cari le porteremo in noi, nella nostra memoria a farci
compagnia; è a loro che ci rivolgeremo nei
momenti difficili, rievocando tempi di passate primavere. Domenico
Distefano si appiglia alla natura, ai suoi messaggi, alle sue configurazioni per
concretizzare i suoi stati emotivi. I suoi versi si fanno concreti, visivi, più
ampi e fecondi perché la Natura è prodigiosa nell’elargire simboli che
raffigurino il diluirsi del tempo. Una Natura vissuta come mano divina, come
gioia di una compagna che ti segue e ti protegge; sembra quasi che essa prenda
per mano il poeta e lo trascini nei suoi meandri più nascosti, nei luoghi più
impensati, per nutrirlo di colori e di vibrazioni; naturalmente quando il poeta
rincasa, quando rientra in se stesso, non ha più le semplici immagini reali:
esse hanno riposato dentro il suo esistere intingendosi di emozioni preziose; è
così che nasce la sua poesia: tanti stati d’animo che trovano nelle vibrazioni
del mare, dei colli, e dei panorami le figure equivalenti; quelle che ora si
sono custodite del suo sentire: «Nel piovoso e rigido inverno, / il sole,
sbiadito e occhieggiante, / accarezza i presenti. / Parla un antico linguaggio,
/ già scritto su fogli di vita, / più bella, men bella, / e le cose assumono /
speciali significati umani…» (Or sembri
quasi un’ombra).
Una
silloge completa, plurale, proteiforme che tocca tutti gli àmbiti del vivere:
la realtà, le memorie, i sogni, le gioie, le ambizioni, gli affetti, la
famiglia, eros: «Quel dì della nostra fiorita giovinezza, / tra verdi prati e
folta vegetazione / limpido nella valle scorreva, / mormorando, il rio / e gli
uccelli intrecciavan voli / e innalzavan gorgheggi / al cielo azzurro della
stagion novella, / prodiga di doni, / quand’io ti sfiorai con gli occhi / e un
palpito di cuore mi tradì…» (A mia
moglie: ieri, oggi, domani); o A mio
padre (A Nicola Distefano):
«Pallido moriva / l’ultimo raggio di luna, / quando anche tu svanivi / come
nebbia al sole, / in un tiepido mattin / di mezz’aprile. / Ironia della sorte: /
“Aprilis” da “aperire” / è “aprire, nascere, sbocciare”…»; comunque sempre vivi
i riferimenti ad una Natura che collabora empaticamente alla costruzione dei
messaggi; «Sacro e solenne / è in Chiesa il rito, / che il peccato originale
cancella. / Benedice il celebrante, / beneventano, allegramente. / La
collettività partecipa / alla presenza dei genitori, / padrino e madrina / e
gioisce per Vittorio, / entrato a far parte / della comunità ecclesiale / e
che, da oggi, può contare / sulla protezione divina…» (Il battesimo di Vittorio); slanci
di fede, di escatologico impatto spirituale: «Dalla nostra casa, / grembo di
gioia / e di tante prove, / o Vittorio, mio nipotino, / pregherò il Signore /
di guidare i tuoi passi / verso agevoli sentieri, / dove crescono alberi
annosi, / dai rami sempreverdi / e dai frutti copiosi, / frequentati da uomini
/ rispettosi ed altruisti, / amanti della pace / e della cultura, / della
giustizia e del lavoro / e dove aliti di vento / diffondono l’armonia, / che
sovrana dimora / associata all’Amore / senza confini…» (Pregherò il Signore), dove rami sempreverdi, uomini rispettosi,
pace, cultura, giustizia, lavoro, Amore ci dànno la piena consapevolezza di un
poeta che dà tutto se stesso per l’equilibrio e l’armonia del mondo intero.
Fino
ad un pensiero di metapoesia che inquadra il poeta anche a livello estetico:
«Poesia, parli di noi, / esuli in terra e assetati di vita, / che ci stupiamo
davanti al creato, / davanti ad un prato fiorito, / ad un gorgoglìo, ad un
germoglio, / ad un battito d’ali, / ad un’alba o tramonto, / al cielo stellato,
/ all’innocenza di un bimbo…» (Poesia),
dove il sentimento panico accompagnato da una generosa inclusione spirituale
contribuisce ancora una volta a dare voce ad un animo zeppo di motivazioni umane.
Tante
altre le occasioni che infoltiscono i contenuti di questa polivalente opera.
Fino al compimento della silloge con la lirica dal titolo Uguaglianza: «Non sono le lingue o i capelli / o i diversi colori
della pelle / a rendere diversi i fratelli. / Simili Iddio volle creare / gli
uomini nel nascere e morire, / nel pensare e nel sentire, / nel piangere e nel
gioire», dove si rafforza il concetto di giustizia che per il poeta costituisce
il fondamento della vita.
Nazario Pardini
Domenico
Distefano
è nato il 18 febbraio del 1948 a Montalbano Elicona (Me) dove risiede. Laureato
in Lettere Classiche presso l’Università di Messina, ha insegnato materie
letterarie nelle scuole secondarie. Attualmente è in pensione. Ama la vita e la
natura e nel tempo libero coltiva la passione per la poesia. I suoi versi
lasciano intravedere una personalità protesa a carpire i segreti dell’anima. Ha
partecipato a concorsi letterari ottenendo diversi riconoscimenti. Ha
pubblicato le raccolte di poesie: Il
giorno non è mai troppo lungo, 2014; Tracce
d’esistenza, 2015; Viaggio di un
poeta in cerca di un lettore, 2018. La sua attività letteraria è trattata
nelle seguenti opere: Alcyone 2000 -
Quaderni di poesia e di studi letterari n°9, Guido Miano Editore, Milano
2016; Dizionario Autori Italiani
Contemporanei, quinta edizione, ivi, 2017; Contributi per la Storia della Letteratura Italiana, quarto volume,
terza edizione, ivi, 2020.
Domenico Distefano, Vita nel cuore dell’amore e della fede,
pref. Nazario Pardini, Guido Miano Editore, Milano 2021, pp. 68, isbn 978-88-31497-49-7;
mianoposta@gmail.com.
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