Narrativa schietta, avvolgente, intima, totale questa di Claudio Fiorentini. IL tessuto si fa interprete principale dell’opera. Si dimostra l’amico Claudio un vero cesellatore, finitore, funambolo. Riesce a raccogliere i frutti del suo giardino entrando nel cuore dell’opera con maestria. Ogni riferimento a sfritti e immagini è supportato da critiche e osservazioni che fanno di lui un grande critico. La lettura è piacevole e fluente.” Torri di pietra” il titolo del romanzo che mantiene una linea orizzontale pulita e ontologicamente pura. Basta leggere la chiusura del libro per capire la purezza della grammatica e del contenuto filosofico, valido e universale:”E così il mondo, tra superstizioni ferità nascoste continua il suo girare nell’Universo, veloce come solo il tempo sa essere….”
Nazario Pardini
Grazie Nazario... un abbraccio
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