Partire dalla pagina incipitaria signfica andare a fondo nella silloge di ANNAMARIA FERRAMOSCA, che esprime da subito il suo patema esistenziale con ogni fremito personale e unico in questa silloge ricca di accorgimenti simbolici . L’opera porta la prefazione di M. Grazia Calandrone, ben fatta che ci illumina facendosi da guida in questo viaggio letterario, denso, plurale, che tocca tutti gli ambiti del sentire umano: amore, memoriale, nostalgia, fremiti esistenziali. Un’opera completa, che ci fa riflettere sulla vita e su questo percorso; un vero messaggio, d’amore, di speranza, diretto ad ognuno di noi. Sicuramente ci sono momenti di composizioni dolorose, riflessive, che tendono a ripescare attimi più o meno negativi sulle vicende umane, ma alla fine quello che conta è l’attaccamento ai ricordi, ai suoi momenti di gioia e di malinconia. Questo è, e questo è ciò che emerge dalla lettura.
Nazario pardini
Carissimo Nazario, ti ringrazio in modo particolare per questa pagina dedicata alla meravigliosa Silloge di Annamaria Ferramosca, vincitrice del nostro Premio "Voci" Città di Roma, che ha pubblicato la sua Opera con i tipi di Puntoacapo edizioni. L'Autrice con il suo gioiello sta riscuotendo numerosi successi e a settembre verrà presentata da noi dell'Iplac. La tua esegesi mette in risalto l'ottima Prefazione di M.Grazia Calandrone, "che ci illumina facendosi da guida in questo viaggio letterario, denso, plurale, che tocca tutti gli ambiti del sentire umano: amore, memoriale, nostalgia, fremiti esistenziali". Rivolgo i miei complimenti più sentiti ad Annamaria, donna dall'anima di raso e .a te, mio Condottiero e vi abbraccio con infinito affetto.
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