Lietta Manganelli nella prefazione all’ultimo libro del
padre, scrive: “Con dolore e letizia. Con questa che sembra
riecheggiare i suoi ossimori più famosi Giorgio Manganelli, saluta una cara amica, Giuliana Benzoni, ma con lo stesso stato d’animo saluterà altre morti più o meno illustri e altri amici più o meno fraterni….”
Il libro pieno zeppo di personalità e intenti emotivi ci insegna come è che si
scrive, trasferendo anima e corpo nell’arte scritturale. Il libro inizia con “Il
vecchio gioco di esistere” e si conclude
con appendice, “Morte di un capidoglio”. La fantasia, l’eleganza , la sottigliezza
di Manganelli è ormai risaputa, impiega ogni ferro del mestiere per dare fuoco alle
polveri. Che piacere leggere il suo scritto, la sua cifra stilistica. C’è Metafora. Giochi stilistici e interventi
emotivi che fanno di questo testo un pezzo
unico.
Nazario Pardini
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