… e vennero da tanto
lontano
sovrani d’Oriente
a prostrarsi presso una
misera stalla
per adorare un
pargolo che dorme
sereno sul grembo di
una vergine,
alitando tra bestie su
un letto di paglia
mentre angeli
cantavano celesti alleluia.
Un astro li condusse
a quella grotta
che da galassie sceso,
valicando cieli senza
limiti,
piano si pose sul
precario tetto.
Un dono regale ognuno
vi pose
a certezza che un Dio/Amore
è nato tra uomini per
redirmeli,
per rifarli a Sua immagine.
La -Parola- in terra,
si fece carne
ed “abitò tra noi”
per sempre.
Fu la notte del Capitolo
Primo
di una storia perenne
ed immutabile
scritta col pugno
fermo dell’Eterno.
Dic. 019-Dic.022/20
Pasqualino Cinnirella
Grazie come sempre caro prof. Pardini. Per l'occasione rinnovo la sempre gratitudine a Lei persona degna di copiosa stima ed affettività ed al suo inimitabile "Alla volta di Leucade".
RispondiEliminaLirica intensa, forte, di preghiera e di superbo richiamo al compito che dovremmo assolvere noi uomini nei giorni delle festività. Onorare la "storia perenne ed immutabile / scritta col pugno fermo dell’Eterno". una verticalità che conferma le doti di Pasqualino, autore che sa rispettare gli schemi con inchiostro e sangue. Versi intensi, ricchi di pathos, che coinvolgono e convincono. Un abbraccio al Capitano e all'Autore.
RispondiEliminaMaria Rizzi