Quando con Andrea Lepone eravamo al lavoro a preparare la prima edizione de “L’Azalea”, l’idea era di dedicarla a Saffo, in omaggio all’isola di Lesbo nonché alla rupe di Leucade la quale, secondo la leggenda, vide gli ultimi attimi della sua vita. Non abbiamo però notizie che la poetessa, con il rinomato “tiaso”, abbia mai promosso o partecipato agli agoni poetici dell’epoca, in verità molto frequenti e inseriti di norma all’interno di feste grandiose, soprattutto di natura atletica come le Panatenaiche di Atene. L’illustre contemporaneo Alcmane (forse poco maggiore di età, proveniente dalla Lidia nell’Asia Minore) era celebre per i suoi “parteni” (παρθένος, parthènos), destinati a essere eseguiti da un coro di fanciulle durante rituali iniziatici assai simili alle cerimonie conclusive dell’educazione saffica. Inoltre, sembra fosse assiduo frequentatore delle competizioni di ποιητική τέχνη (poietiké tècne) di Sparta dove spesso risultava vincitore: era infatti abilissimo nella struttura metrica, in quanto diede il nome al tetrametro dattilico e condivise la scelta stilistica più breve della lirica lesbica, costituita da strofe giustapposte. In breve, il concorso organizzato da me e da Andrea prese il nome di un fiore, l’azalea, del resto conosciuto sin dall’antichità e, in occasione di questo invito in dirittura di arrivo, poiché Alcmane oltre a essere regolare concorrente di gare poetiche è stato anche il primo poeta nella storia della letteratura greca a citare il nome di un vino, ecco quindi, nel video, la presenza di un calice: in suo omaggio, evochiamo con tutti voi un simposio, pur se non brinderemo con l’antichissimo Dénthis di Alcmane, un vitigno all’epoca proveniente dal monte Taigeto nel Peloponneso. Il cerchio comunque si chiude, perché il Denthis aveva appellativo di Ανθοσμίας (anthòsmias), ovvero “dalla profumazione floreale”.
Buona Azalea
alle amiche e agli amici del blog “Alla volta di Leucade”.
https://www.facebook.com/cinzia.baldazzi.5/posts/pfbid0DshNnPNPw5yYn8dH4tcEp3HvWiHrbhJxwNSFUfx9nWGXkf5U2ZQPHqjjyY91Fdcbl
Grazie, caro Nazario, da parte mia e dell'intero staff dell'Azalea per l'ospitalità concessa. Estendo il ringraziamento a tutti i lettori del blog.
RispondiEliminaBellissima iniziativa di Cinzia Baldazzi e Andrea Lepone. Questa narrazione ci trasporta in un viaggio attraverso le antiche tradizioni e i luminosi enigmi della poesia. La dedica alla leggendaria figura di Saffo e al vibrante contesto dell'antica Grecia aggiunge un fascino senza tempo a questa seconda edizione de "L' Azalea". Le affascinanti riflessioni su Alcmane, il suo talento metrico e la sua partecipazione alle competizioni poetiche di Sparta, ci offrono uno sguardo privilegiato sulla vita e sulle influenze dei poeti dell'epoca. La scelta del nome "Azalea", simbolo di bellezza e fragranza, si rivela un omaggio appropriato a questa raccolta di meraviglie letterarie. E non posso che apprezzare il tocco finale, l'elegante evocazione di un simposio, arricchita dalla menzione del vino "Dénthis" di Alcmane, che completa con maestria il cerchio narrativo di questo straordinario testo. Grazie ancora per aver condiviso questa preziosa opera con il mondo.
RispondiEliminaGisela Josefina López
Un interessante excursus che ripercorre le tappe salienti del culto della poesia fin dall'antichità. Appropriato anche il titolo del concorso con le sue suggestioni evocative. Complimenti a Cinzia Baldazzi e Andrea Lepone, cui auspichiamo tutto il successo che merita l'iniziativa.
EliminaFausto Marseglia
Una iniziativa lodevole e ricca di passione che fa onore a Cinzia Baldazzi e Andrea Lepone.
RispondiEliminaSono felice di aver partecipato e credo che queste occasioni siano preziose per incontrare altri poeti e scrittori animati dalla nostra stessa pulsione.
Ancora grazie e a presto!
Molto interessante. Lunga vita all'Azalea e alle vostre interessanti iniziative culturali. Complimenti! 🌺
RispondiEliminaMara Alei
Grazie per questa splendida opportunità che mi offrite per ritrovare il mio amore per la Grecia e per la poesia. Sono stata nell'accogliente isola di Lefkada diversi anni fa ed ho apprezzato molto i luoghi, le persone e le tradizioni ma non ricordavo la rupe di Saffo!!!
RispondiEliminaSusanna Hirsch
Un’iniziativa che prende antiche radici volgendo lo sguardo al futuro con una conduttrice d’eccezione, che vive la poesia e ne beve dal suo calice per assaporarne, non solo il gusto ma accoglierne profonda, pura essenza e restituirne una carezza di luce profumata, un fiore sempre nascente. Così “L’ Azalea” trova sì, i suoi natali nel passato, ma attraversa il tempo mantenendo la sua innata purezza e delicatezza. Complimenti.
RispondiEliminaCinzia Rota
Apprezzo come sempre le vostre iniziative letterarie.
RispondiEliminaImportanti, necessarie, vitali.
Soprattutto in un contesto dove l’aridità di pensiero sovrasta ogni situazione contemporanea.
Ben vengano iniziative intellettuali dove il pensiero umano torna e diventa l'àncora di salvezza per un mondo che rifugge e rifiuta ogni genere di "umanità".
Grazie per essere considerato fra i vostri amici.
Giovanni Boschetti
Mi piace l’idea di associare un concorso di poesia a una festa, come accadeva nell’antica Grecia. Mi suggerisce un senso di entusiasmo, di bellezza, come a voler essere nella propria forma migliore e, soprattutto, l’impegno a dare di sé le migliori virtù, mostrare le proprie capacità al massimo grado, lasciare di sé una felice immagine, come può farlo un fiore.
RispondiEliminaEmanuela Dalla Libera
Auguro alla vostra azalea la forza di questa pianta e dei
RispondiEliminasuoi fiori che sono un omaggio all’amore materno.
Auguro che dal suo ventre e dai suoi fiori nascano poesie d’amore per la vita, vita oggi messa in discussione da gente che non sa fare altro che contare denari e poteri.
Spero che l'aver partecipato costituisca un'occasione per
incontrare un po' di persone a me care,
Valerio Di Paolo
Encomiabile l'iniziativa del Concorso Letterario voluto dalla dott.ssa Cinzia Baldazzi e dal dr. Andrea Lepone. Concorso “L'AZALEA”, già il nome del fiore è tutta mitica poesia. Cinzia, ci dice che l'idea era di dedicare a Saffo questo premio, ma pare proprio che a differenza di Alcmane, spesso vittorioso in competizioni poetiche, Saffo, non abbia mai promosso né partecipato ad agoni poetici della sua epoca. Da donna, parteggio per Saffo, mitica, leggendaria, discussa, poeta in tempi terribilmente difficili per le donne. Poeta che sfidando la diffidenza di un mondo prettamente maschile, di cultura si è nutrita e nutriva. Azalea, simbolo della femminilità, della tenerezza, simbolo dell'amore materno, amore che nutre il figlio, figlio che di questo amore si nutre e cresce. (Parallelo: Saffo, come una madre ha nutrito e fatto crescere culturalmente e ancora continua a farci crescere con i suoi versi immortali). Azalea, fiore più antico nel tempo, fiore di rinascita. Mitiche le dieci sorelle che dopo essere divise dai matrimoni nella seconda vita rinascono colombe e nella terza si reincarnano in cespugli coperti di delicati fiori di azalea. (Ancora, il mito Saffo, il mito sorelle, il mitico fiore) Azalea simbolo di nuovo inizio, di speranza, simbolo della vita che nonostante tutto continua. Continua nei colori, nel profumo, nella delicatezza, nella bellezza, nella leggerezza di petali che a primavera adornano giardini e piazze, scalinate romane, umili case, petali che riempiono cuori d'amore e felicità. (Saffo, pare fosse morta per amore, oggi, amori malati danno la morte). Se Alcmane era dotato di talento metrico, azalea-Saffo, erano e sono dotati di una poesia che fa spazio alla speranza, a una primavera fiorita di nuovo umanesimo. Un fiore, un cespuglio, una penna che veste un foglio bianco, un solo verso libero o no e, l'animo come cella d'ape ripiena di miele, darà nutrimento al corpo universale tutto. Conoscendo Cinzia, credo che l'aver battezzato questo Concorso “L'AZALEA”, non sia stato per niente casuale. Cinzia, cresciuta e abbondantemente nutrita di squisita cultura, con questo Concorso, sinonimo di serietà nella voragine dei tanti premi, vuole seminare e far crescere cultura. Come Saffo vuole nutrirsi e nutrirci di poesia, vuole aprirci alla bellezza, vera salvezza dell'umanità. Cara Cinzia, sbaglio? Grazie e a te tutte le sfumature e la leggiadrìa dell'azalea.
RispondiEliminaAntonietta Siviero
Complimenti vivissimi,cari Cinzia ed Alfredo. Nacquero, certo ,fiori ed alberi prima ancora del dolore e la poesia è l' espressione più alta della vetusta' della bellezza .Lunga vita ad essa e a chi , con amore, la diffonde.
RispondiEliminaFilomena Domini
Nulla è lasciato al caso quando ad esprimerlo sono Cinzia Baldazzi e Andrea Lepone. Sapiente citazione in vibranti parole che riconducono a una vita altra da noi condivisa atemporalmente col viaggio della conoscenza che non ha mai termine. Parole intense che al tempo stesso ci fanno aderire ad una rinnovata realtà letteraria anche competitiva, in cui ognuno partecipa e si espone con il proprio talento, la propria forza e lasciando la propria fragranza a creare quel bouquet che si esprime con l'azalea, fiore della rinascita, della speranza che come in un circolo virtuoso ci riporta ad Alcmane e alla sua lirica amorosa.
RispondiEliminaAnna Ferraro
C'è una domanda che attraversa le generazioni e i secoli, una domanda che accompagna i passi degli esseri umani in ogni dove, che nasce nel punto più nascosto dell'animo, tanto nascosto da restare a volte impercettibile e non ascoltato. È una domanda che interroga il cuore e la ragione, che si nutre della sostanza del creato mentre cerca costantemente il suo artefice, il suo Creatore. Non si ferma alla superficie delle cose e degli eventi, si muove incerta tra le strutture più profonde scorgendo legami inattesi.
RispondiEliminaÈ la domanda di senso della esistenza, del vibrare del respiro negli attimi, del sospiro soffuso dentro un'emozione, del battito soffocante del cuore dentro un sentimento potente, della luce commovente del sorriso di un bambino.
Una domanda di senso cui solo la POESIA riesce a dare voce, forma e immagine protendendo timorosa verso possibili risposte.
Ecco perché la Poesia ci lega con forza al passato, alle nostre radici e attraverso l'impegno di anime rare come Cinzia e Andrea permette di immaginare e costruire un futuro davvero ' umano '
In bocca al lupo, Cinzia e Andrea.
Alla prossima avventura insieme!
Maria Rosaria Intermite
vita_e_poesia.italy
La bellezza della Poesia – e quella da essa celebrata – non ha tempo né luogo, tuttavia esistono riferimenti preziosi per chi ama quest’arte, come il mito di Saffo, poetessa “eterna” di cui sono tramandati la passione profusa nella scrittura, il culto per Afrodite, ritualità e cultura che hanno ispirato più generazioni di poeti. Una bellissima scelta-omaggio da parte di Cinzia e Andrea, insieme al fiore dell’Azalea, che simboleggia amore e gentilezza, sentimenti che non dovremmo mai tralasciare di diffondere e insegnare.
RispondiEliminaLunga vita alla Poesia e complimenti vivissimi per l’attività di cura e diffusione.
Tanti complimenti a Cinzia Baldazzi e Andrea Lepone che anche quest'anno hanno dato l'opportunità di "svelarci" attraverso il loro concorso L'Azalea. Cinzia con sapienza ci accompagna in quella che era la poetica di Saffo e Alcmane e non a caso sceglie l'azalea per dare vita a questa nuova "gara poetica". Per me un onore aver partecipato.
RispondiEliminaEvviva la poesia.
Lia Grassi
sempre eccelsa nel tuo dono di critica, ad ogni poesia dai il tuo respiro unico e rispettoso del cammino umano e poeticamente libero. Con te sogno su guanciali di stelle. GRAZIE CINZIA.
RispondiElimina
RispondiEliminaCommento di Isabella Sordi:
I coltissimi riferimenti di Cinzia Baldazzi nella spiegazione delle ragioni che l’hanno ispirata a promuovere questa nuova edizione de “L’ Azalea” mi hanno spinta ad indagare e approfondire ulteriormente i collegamenti con il mondo classico e con l’evoluzione nel tempo dell’idea di premio letterario.
Come ben afferma Baldazzi, si può risalire all’agone nella civiltà greca; oltre alle gare atletiche ed ippiche, vi erano gare musicali e di poesia. Il rinnovamento culturale ad Atene nel V sec. A. C., a partire dal ditirambo, investì tutte le forme poetiche e il teatro ebbe enorme diffusione. Ricordiamo inoltre la centralità, varietà e vitalità degli agoni delfici, i Phytia.
Dal III sec. d.C. gli agoni decaddero nell’interesse popolare e alla fine del IV furono soppressi e sostituiti dai giochi circensi. Ma il gusto dell’agone non scomparve con il tramonto dell’era classica, sopravvisse nel corso dei
secoli e si può rintracciare come base costituente dell’ ‘altercatio’ medievale.
Nell’antica Roma si era sviluppato il Mecenatismo (dal nome del ministro di Augusto), sia pubblico che privato, ed era fiorita la poesia, donandoci figure immense tra le quali Virgilio ed Orazio.
Dopo l’Alto Medioevo, nel ‘300, riemerse l’investitura di poeti e letterati. Ricordiamo l’incoronazione del Petrarca, in Campidoglio, nel 1341, da parte del Re di Napoli, Roberto d’Angiò. Qualche secolo dopo il Tasso non fece in tempo a ricevere gli onori che desiderava attribuirgli Alessandro VI Borgia.
Continuando nei secoli, arriviamo al Pascoli, che ricevette la medaglia d’oro in poesia latina ad Amsterdam nel 1892.
Nel 1895 Alfred Nobel istituì l’omonimo premio che vide insigniti per la Letteratura ben sei autori italiani nel corso del ‘900: Carducci, Deledda, Pirandello, Quasimodo, Montale e Fo.
Ecco quindi l’eredità della nobile tradizione, la diffusione e lo sviluppo dei premi letterari contemporanei, che qui non cito per l’elevatissimo numero.
Mi preme sottolineare il ruolo essenziale che essi hanno nella promozione letteraria, favorendo l’approccio verso questo mondo e stimolando “la crescita culturale e civile della comunità nazionale”, come disse Giorgio Bàrberi Squarotti.
Oggi il carattere dei premi si è aperto a molteplici culture, includendo autori di diversa provenienza, con carattere di internazionalità. Per tutti questi motivi ritengo ancora utile e necessario partecipare ai concorsi letterari.
Un motivo in più per partecipare a questa splendida ”L’ Azalea” è la passione che ci viene trasmessa da Cinzia Baldazzi, quando in video presenta il Premio da lei ideato, abbracciando il suo vaso di azalea, quasi identificandosi con la pianta dalle corolle danzanti, o quando brinda con noi con un calice che ricorda il Denthis di Alcmane.
Io brindo idealmente con lei, insieme ad Omar Khayyâm:
“Rosa rossa è il vino,
la coppa è d’acqua di rosa.
Nel fior di cristallo
riposa un rubino vergine.
Nell’acqua della vite,
sfolgora un rubino fuso.”
Isabella Sordi
Cara Cinzia, come sempre riesci ad arricchire o a rispolverare il nostro bagaglio culturale.Questa volta con il tuo excursus letterario ci trasporti nell'antica Grecia, alla poesia di Saffo al suo Tiaso , ad Alcmane ,abile nella metrica, regolare concorrente in competizioni letterarie e spesso vincitore.Ma Saffo , sebbene non abbia partecipato ad agoni letterari , continua a toccare i cuori, a farli vibrare d' emozione e di dolore, con le sue poesie d'amore , declinato in tutte le forme e sfumature. L'azalea ,simbolo di femminilità , amore, tenerezza, ci riporta a Saffo .Il suo profumo, invece, alle fragranze floreali del vino di Alcmane .Non potevate scegliere un nome migliore per il vostro concorso.Giuseppina Giudice
RispondiEliminaInteressante come la leggendaria Saffo, simbolo della poesia al femminile, possa facilmente essere associata a un fiore che dà il titolo al Concorso ideato da Cinzia Baldazzi e Andrea Lepone. “L’Azalea” rappresenta un'importante iniziativa che risalta il valore universale dell'Ars poëtandi. Attraverso questo articolo Cinzia Baldazzi ci conduce per mano e ci aiuta a ricordare la storia del genere letterario più antico e della sua pregnante attualità ancora oggi.
RispondiEliminaLucia Lo Bianco
Il Premio Letterario L'Azalea è un bel presente nel panorama dei concorsi italiani, un'iniziativa culturale con riferimenti preziosi come quelli espressi dalla dott.ssa Baldazzi in merito a Saffo e leggende della Grecia antica; colti richiami che fanno comprendere il livello di questa iniziativa culturale che crea opportunità per poeti e scrittori più o meno affermati. Lo scorso anno ho avuto l'occasione di partecipare con un racconto storico constatando da parte della giuria un'attenzione e una sensibilità verso questo genere non comune a tanti altri concorsi. Oggi consiglio a chi non si è ancora iscritto al Premio Letterario della dott.ssa Cinzia Baldazzi e del dott. Andrea Lepone di concedersi questa occasione mettendosi alla prova con altri competenti autori e bravissime autrici mostrando a tutti il proprio talento.
RispondiEliminaCordialmente
Piko Cordis