E ti rivissi, vita,con un sentire lieve e tanto amato che in ogni fatto lieto o meno lieto,ma scampato, vidi un superbo dono
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mercoledì 13 novembre 2024
martedì 12 novembre 2024
Clara Schiavoni - "La Cupa Fiamma" Cleofe Malatesta Principessa di Mistrà
A Cleofe
e a tutte le persone che la amano
Inizia con questa dedica di amorevole riconoscenza da parte della scrittrice Clara Schiavoni alla sua protagonista, Cleofe Malatesta, il romanzo LA CUPA FIAMMA, che ha come protagonista una giovanissima donna chiamata a testimoniare con la sua vita e con le sue scelte pagine della Storia nei primi anni Trenta del 1400, anni cruciali per il mondo Occidentale, anni che con il loro corso hanno determinato la storia a seguire, fino ai nostri giorni.
La storia di Cleofe è una delle tante piccole, grandi storie sconosciute ai più, piccola storia che, come goccia di un fiume invisibile, alimenta il grande oceano della Storia dell’Umanità, quel grande oceano sul quale navighiamo sconnessi.
Siamo nei primi anni del 1400, e l’Impero Romano di Oriente è un malato debole e sfibrato dalle continue invasioni Ottomane, sempre più incalzanti e aggressive.
La Chiesa Romana è divisa e indebolita dallo scisma che vede il papa di Roma e il papa di Avignone litigarsi il soglio pontificio e il bene di Dio sulla terra, e non ha la forza, né forse la volontà o la visione intellettuale di fermare l’esercito musulmano che invece avanza inesorabile verso Costantinopoli.
Nel 1417 interviene Sigismondo del Lussemburgo, imperatore del Sacro Romano Impero, con il concilio di Costanza a risolvere lo scisma di occidente, proclamando papa Ottone Colonna, passato alla storia con il nome di Martino V.
Papa Martino V è un uomo politico e lungimirante, capisce che non può tralasciare la questione di Oriente, che deve fermare l’avanzata degli Ottomani, perché Costantinopoli è pericolosamente vicina al mare Adriatico, a Roma e all’Occidente tutto.
La sua idea è molto pratica: lui salva l’Impero Romano d’Oriente dagli ottomani con l’aiuto dei potenti principi e re cattolici e l’imperatore bizantino gli restituisce la chiesa di oriente, che si unisce alla sua e diventa una unica chiesa, sotto il potere temporale di Roma.
Il matrimonio tra le due Chiese e la difesa dagli Ottomani, passano per l’unica strada possibile a quei tempi: un’alleanza sancita da un altro matrimonio, anzi, in questo caso, da due.
Le prescelte sono Sofia di Monferrato che andrà in sposa a Giovanni VIII, figlio di Manuele II e futuro Basileus, imperatore d’Oriente, e Cleofe Malatesta, imparentata con Papa Martino stesso, che andrà in sposa a Teodoro II Paleologo, già Despota della Morea.
La tela è stata intessuta, le due ragazze sono il mezzo, il filo che unisce S. Pietro e Costantinopoli, passando per Brescia, Rimini e Pesaro.
Cleofe all’epoca ha quindici anni, è bella, intelligente, acuta, curiosa, colta e raffinata. Approda con Sofia a Costantinopoli e lì conosce il suo futuro sposo, Teodoro II. I due si sposano il 19 gennaio 1421, insieme a Sofia e Giovanni VIII, in S. Sofia, a Costantinopoli, la moderna Istanbul.
Dopo la cerimonia le due ragazze si separano, Cleofe, che ha già lasciato la famiglia alla quale è legatissima tra Rimini e Pesaro, ora si divide anche da Sofia con la quale ha condiviso il viaggio verso la sua nuova vita.
Mistra
Primavera del 1421
“Lasciato il porto di Monemvasia pieno di galee veneziane, Cleofe e
il suo corteo sono approdati nella Laconia, che i Veneziani hanno chiamata
Morea per la sua forma simile alla foglia del gelso, e di piantagioni di gelsi
è ricco il territorio dove si produce la seta (….) È una giornata in cui il sole fa risplendere le foglie
argentee degli oliveti che riempiono la vallata percorsa, scalda le viti che attendono
nuova vita e i campi in cui il verde novello del grano, dell’avena, dell’orzo e
del miglio si lascia accarezzare dalla brezza leggera; in lontananza le macchie
scure dei boschi, e su tutto regna quel particolare azzurro del cielo che dà il
senso di ampiezza, di infinito.”
La attende Mistrà, detta “la Pompei Bizantina”, capitale della Morea, alle pendici del monte Taigeto, vicino all'antica Sparta. La attendono il suo matrimonio combinato, il suo sposo dall’animo inquieto, e la trama che per lei ha ordito papa Martino V, per farle salvare il mondo occidentale.
Cleofe porterà avanti con coraggio e infinita caparbietà tutte e tre le cose, piccola messaggera della Storia dell’umanità, principessa di una storia dal finale ingiusto.
Morirà nel 1433 a soli 28 anni, in circostanze misteriose. Morirà probabilmente battuta da quelle due Chiese che con la sua vita avrebbe dovuto unire e che pretesero, forse, la sua vita come prezzo per non unirsi. Dopo questo primo tentativo, infatti, si dovranno attendere altri 5 secoli prima di riaprire le trattative con la chiesa ortodossa, con papa Paolo VI.
LA CUPA FIAMMA si sviluppa come una sequenza di arazzi, di raffinati ricami di seta che raffigurano scene di vita quotidiana, intrecciati alla vita e ai pensieri di Cleofe. Possiamo ammirare l’azzurro del cielo, il turchese del mare, sentire il vento che accarezza i biondi capelli di Cleofe, ascoltare le sue risate e la sua voce mentre parla con Betta, la sua ancella confidente, o discetta di filosofia con il maestro Giorgio Gemisto. Clara Schiavoni disegna e tesse mirabilmente con la sua scrittura un mondo lontano ma non così distante dal nostro. In questo mondo del 1400 le donne della levatura di Cleofe sono sì oggetto di scambio, pedine da muovere sull’algido tavolo da gioco del Potere, ma al tempo stesso sono donne colte, intelligenti, istruite, che nonostante tutto la Storia dei maschi non riesce a relegare in un angolo sperduto del mondo. E Cleofe attraverso questo romanzo ci parla anche e soprattutto dell’amore, di come da secoli infiniti, con pazienza, e costanza, e coraggio, le donne di ieri, come quelle di oggi, tessono questa trama sottile senza la quale il mondo non esisterebbe, e nemmeno la Storia degli uomini.
A Clara Schiavoni e al suo editore Raffaelli va il merito di averci fatto conoscere questa moderna ragazza del 1400 che parla fluentemente il greco e il latino, amante dell’architettura e della filosofia, amante dell’amore e della vita, che ci appare vivida in tutta la sua bellezza intellettuale, e la cui cupa fiamma della nostalgia ci fa desiderare di poter riscrivere per lei un finale diverso.
Livia Cattan (9/11/2024)
"Jó zzinàle (Il grembiule)" di Dante Ceccarini (tratto da Piccolo trattato di pediatria poetica, 2021, Edizioni Sintagma)
L’amica e
collaboratrice di Leucade, Cinzia Baldazzi, propone all”attenzione del Leucadiani questa originale poesia in
dialetto tipico di Sermoneta in provincia di Latina del poeta Dante Ceccarini.
Il tema è la violenza sulle donne, argomento purtroppo di sempre stretta
attualità
Nazario Pardini
fa piòve denànzi a ccàsoma
Téngo 'nó zinàle biàngo
che mm'ha regalàto màtroma
quànno so' diventàta signorìna,
nóvo e ppùro cómme lo làtte,
cómme la lùna e cómme l'ànema méa.
Madònna méa dell'isola,
fa piòve denànzi a ccàsoma
Téngo 'nó zinàle zùzzo d'óglio e ssùgo
pe' ddà ta magnà ai fìgli méi
e agl'ammóre méo
quànno tórna stràcco mórto dàglio lavóro,
stràcco cómme so' stràcca jé a sséra.
Madònna méa dell'isola,
fa piòve denànzi a ccàsoma
Téngo 'nó zinàle zùzzo de sudóre e ffatìca
pe' ttirà annànzi fìno alla fìne déglio mése
ca i sòrdi che j'ammóre méo requiéta a ccàsa
so' sèmbre contàti e non abbàsteno mmài.
Madònna méa dell'isola,
fa piòve denànzi a ccàsoma
Téngo 'nó zinàle zùzzo de làcreme
sìmili a spìne néglio còre,
quànno me so' accòrta
che j'ammóre méo me tradìva
cóll'ammìca méa.
Madònna méa dell'isola,
fa piòve denànzi a ccàsoma
Téngo 'nó zinàle zùzzo de sàngue
quànno so' sputtanàto denànzi a ttùtti j'ammóre méo
e ìsso la séra a càsoma
m'ha menàto, menàto, menàto...
Madònna méa dell'isola,
fa piòve denànzi a ccàsoma
Téngo 'nó zinàle zùzzo de tèra néra,
chélla che mm'hào jettàto
'ngìma alla tómba
quànno alla fìne j'ammóre méo m'ha accìsa.
Madònna méa dell'isola,
fa piòve denànzi a ccàsoma,
denànzi a ccàsoma e 'ngìma a ssó zinàle zùzzo
e fàglio ritornà, Madònna méa,
biàngo cómme quànno èro ragàzza,
biàngo cómme lo làtte,
biàngo cómme la lùna,
biàngo cómme l'ànema.
Il grembiule
Madonna mia dell'isola
fa piovere davanti a casa mia.
Ho un grembiule bianco
che mi ha regalato mia madre
quando ho avuto la prima mestruazione,
nuovissimo e puro come il latte,
come la luna e come la mia anima.
Madonna mia dell'isola
fa piovere davanti a casa mia.
Ho un grembiule sporco di olio e sugo
per dar da mangiare ai miei figli
e al mio amore
quando torna stanco morto dal lavoro,
stanco come sono stanca io a sera.
Madonna mia dell'isola
fa piovere davanti a casa mia.
Ho un grembiule sporco di sudore e fatica
per tirare avanti fino alla fine del mese
ché i soldi che l'amore mio riporta a casa
sono sempre contati e non bastano mai.
Madonna mia dell'isola
fa piovere davanti a casa mia.
Ho un grembiule sporco di lacrime,
simile a spine nel cuore,
quando mi sono accorta
che l'amore mio mi tradiva
con l'amica mia.
Madonna mia dell'isola
fa piovere davanti a casa mia.
Ho un grembiule sporco di sangue
quando ho sputtanato davanti a tutti l'amore mio
e lui la sera a casa
mi ha picchiato, picchiato, picchiato...
Madonna mia dell'isola
fa piovere davanti a casa mia.
Ho un grembiule sporco di terra nera,
quella che mi hanno gettato sulla tomba,
quando alla fine l'amore mio mi ha uccisa.
Madonna mia dell'isola
fa piovere davanti a casa mia,
davanti a casa mia e su questo grembiule sporco
e fallo tornare, Madonna mia,
bianco come quando ero ragazza,
bianco come il latte,
bianco come la luna,
bianco come l'anima.
giovedì 7 novembre 2024
Vincenzo Meo:" Oggetti Preziosi" Guido Miano Editore, Milano 2024 Recensione di Raffaele Piazza
La raccolta di poesie Oggetti Preziosi (Guido Miano Editore, Milano 2024) di Vincenzo Meo presenta due prefazioni: una di Michele Miano e l’altra di Romeo Iurescia. entrambe centrate e ricche di acribia e anche una nota critica di Vincenzo Bendinelli.
La silloge è scandita nelle
seguenti sezioni: “Cielo grigio e squarci azzurri”, “Una luce diversa”, “Anonima”.
Significativa la poesia eponima
che non a caso è la prima del testo e che in modo incontrovertibile ha un
carattere programmatico; “Da ragazzo/ mi avventuravo lungo il fiume/
cercando oggetti preziosi/ fossili, radici, pietre rare/ e tutto ciò che vi
fosse/ di insolito e sconosciuto./ poi ad un tratto/ abbandonai quel mondo/ di
palpabili oggetti,/ per cercare dentro di me/ oggetti più preziosi”.
Nella suddetta composizione si assiste ad uno spostamento dell’attenzione da parte dell’io-poetante dal mondo delle cose esterne e tangibili all’interiorità del poeta stesso, sfere che hanno in comune la possibilità di contenere cose preziose per la vita e del resto fossili radici e pietre rare divengono correlativi oggettivi per una ricerca simbolica del senso della vita stessa di cose fisiche che sopravviveranno al poeta e a tutti pur essendo inanimate
Poi per un secondo livello il poeta per un forte impegno etico si ripiega su se stesso per trovare nella sua psiche cose preziose e da questo scavo nasce, scaturisce la poesia stessa che è l’unica cosa che può salvare.
Una forte e insolita chiarezza caratterizza i componimenti di Meo che sembrano sottesi ad una scaltrita e intelligente coscienza letteraria.
La luce e le tinte numinose presumibilmente del cielo sembrano essere dette controcampo quasi come antidoto al male e alla violenza del mondo che turba Meo che però è perfettamente convinto che la vera felicità è nel bene e che una persona possa essere nel carattere fortissima e anche buona in una stabile gioia e che la poesia stessa può nell’attimo fermare il tempo in una forma d’infinito diversa da quella leopardiana se c’è un’uscita trascendente e ogni fenomeno è morale.
Quanto suddetto è colto anche da Michele Miano nella sua prefazione e accade così che il pessimismo di fondo diventi ottimismo. Scrive infatti Miano che Vincenzo affronta la scrittura letteraria come affronta la vita di ogni giorno con forza, dignità e fiducia e con quello sguardo pulito e profondo dell’artista che non teme di scontrarsi con lo squallore della violenza della degradazione dei valori etici di una società ormai alla deriva.
Non è solo la poesia che salva,
perché intimamente connessa alla poesia stessa il poeta per la sua redenzione
crede in Dio e fa bene a gettare su di Lui ogni sua ansia e ogni suo dolore e
nella poesia Grazie Signore scrive: “ Grazie Signore!/ per averci
dato le stelle che ci fanno un po’ di compagnia/ in questo mondo così triste e
solo“.
Intrigante un componimento della
prima sezione che contiene il concetto della poesia nella poesia intitolato Un
poeta; “Un uomo/ un operaio/ un medico/ un professore/ uno scienziato il
capo di una nazione/ un poeta/ qualcosa di più/ qualcosa di diverso".
Una vena e un’ispirazione poetica originali in questi componimenti connotati da chiarezza e da eleganza e la loro semplicità sottende la complessità di in pensiero intelligente e profondo che produce un interessante esercizio di conoscenza.
Raffaele Piazza
Vincenzo Meo, Oggetti Preziosi, prefazioni di Michele
Miano e Romeo Iurescia, Guido Miano Editore, Milano 2024, pp. 128, isbn 979-12-81351-35-6,
mianoposta@gmail.com.
sabato 2 novembre 2024
Maria Rizzi su :" Le meccaniche dei fiori "- Dario Marelli - puntoacapo edizioni
Ho
ricevuto in dono da Dario Marelli, raffinato Poeta di Seregno,
Maria
Rizzi
Premio nazionale di Poesia “La Gorgone d’oro”
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“S A L V A T O R E Z U P P A R D O” - G E L A
Associazione Centro di Cultura e Spiritualità Cristiana “Salvatore Zuppardo”
Via Cammarata, 4 - 93012 Gela (CL)
Tel. 339 26 26 015 – 331 80 89 712 - tel./fax 0933 93 74 74
centrozuppardogela@gmail.com
BANDO DI PARTECIPAZIONE
XXV EDIZIONE del Premio nazionale di Poesia
“La Gorgone d’oro”
Art. 1 - IL CONCORSO
Il Centro di Cultura e Spiritualità Cristiana “Salvatore Zuppardo” di Gela, con il patrocinio
dell’assessorato alla Cultura del Comune di Gela, indìce ed organizza la 25esima edizione del
Premio nazionale di Poesia “La Gorgone d'Oro”.
Il concorso è articolato nelle seguenti TRE sezioni:
A. Poesia religiosa e/o poesia a tema libero in lingua italiana;
B. Poesia religiosa e/o a tema libero nei vari dialetti regionali italiani;
C. Libro di poesia edito a partire dal 2015 in lingua Italiana e nei vari dialetti regionali
italiani anche nella modalità haiku.
Art. 2 – SEZIONI E MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DEGLI ELABORATI
Sezioni A e B: Possono partecipare autori residenti in Italia e all'estero.
È richiesta la presentazione di non più di tre composizioni poetiche della lunghezza massima di
40 versi ciascuna; o di cinque, fino al limite massimo di sette, haiku.
L’invio degli elaborati può essere effettuato sia a mezzo postale ordinario, sia mediante l’uso della
posta elettronica all’indirizzo centrozuppardogela@gmail.com
- Per posta ordinaria vanno inviate sette copie dattiloscritte di ciascuna composizione
omettendo di firmarle, accompagnate da una nota indicante la sezione per la quale si
intende partecipare, le generalità dell’autore, l’indirizzo di residenza, il recapito
telefonico, l’indirizzo di posta elettronica ed un breve curriculum letterario, unitamente
all’attestazione di versamento di cui all'art. 9.
- Per posta elettronica, va inviato il file di ciascuna composizione in formato WORD,
omettendo di firmarle, accompagnati da una nota in formato Word indicante la sezione
per la quale si intende partecipare, le generalità dell’autore, l’indirizzo di residenza, il
recapito telefonico, l’indirizzo di posta elettronica ed un breve curriculum letterario,
unitamente all’attestazione di versamento di cui all'art. 9.
Sezione C: Possono partecipare autori residenti in Italia e all'estero.
È richiesta la presentazione di una o più opere in cinque copie edite a partire dal 2015.
Esse vanno spedite esclusivamente per posta ordinaria e devono essere accompagnate da una
nota indicante la sezione per la quale si intende partecipare, le generalità dell’autore, l’indirizzo di
residenza, il recapito telefonico, l’indirizzo di posta elettronica ed un breve curriculum letterario,
unitamente all’attestazione di versamento di cui all'art. 9.
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Il poeta può concorrere a tutte le sezioni.
Art. 3 - PREMI
Premi sezione A
1° Classificato Trofeo “Gorgone d'Oro” e assegno di Euro 500,00;
2° Classificato Trofeo “Gorgone d'Oro” e assegno di Euro 300,00;
3° Classificato Trofeo “Gorgone d'Oro” e assegno di Euro 200,00.
Premi sezione B
1° Classificato Trofeo “Gorgone d'Oro” e assegno di Euro 400,00;
2° Classificato Trofeo “Gorgone d'Oro” e assegno di Euro 300,00.
Premi sezione C
1° Classificato Trofeo “Gorgone d'Oro” e assegno di Euro 500,00;
2° Classificato Trofeo “Gorgone d'Oro” e assegno di Euro 300,00;
Il premio in denaro sarà consegnato esclusivamente in presenza. Al partecipante che non
presenzierà alla cerimonia sarà riconosciuto il 50% dell’importo in palio.
L’organizzazione si riserva di assegnare eventuali altri premi speciali, messi a disposizione per
poeti segnalati dalla giuria, tra cui:
ì• Premio alla carriera
• Premio della Cultura Salvatore Zuppardo
• Premio Don Giulio Scuvera
• Premio Ignazio Buttitta
Art. 4 - PREMIAZIONE
La cerimonia di premiazione avrà luogo nel mese di luglio 2025, a Gela. I dettagli saranno resi
noti successivamente.
Art. 5 - SCADENZA
Tutte le opere concorrenti devono pervenire entro e non oltre il 31 dicembre 2024.
Le opere della Sezione C, e opzionalmente quelle delle Sezioni A e B, dovranno essere spedite a:
Centro di Cultura e Spiritualità Cristiana “Salvatore Zuppardo”, via Cammarata, 4 – 93012, Gela
(CL) - tel./fax 0933.937474 oppure 339.2626015). I testi delle sezioni A e B inviati per posta
elettronica devono anche essere indirizzati alla seguente mail: centrozuppardogela@gmail.com
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Art. 6 - GIURIE
Le giurie di esperti (una per ciascuna sezione) - il cui giudizio insindacabile è inappellabile -
esamineranno i lavori e formuleranno le relative classifiche;
I nominativi dei componenti delle giurie verranno resi noti all'atto della premiazione;
Le giurie hanno la facoltà di non assegnare premi qualora gli elaborati pervenuti non fossero
ritenuti adeguati;
Le opere concorrenti non saranno restituite.
Art. 7 - ANTOLOGIA
Il Centro di Cultura e Spiritualità Cristiana “Salvatore Zuppardo” curerà la pubblicazione di
un'antologia contenente le poesie vincitrici di tutte le sezioni e/o le poesie segnalate dalle giurie.
Art. 8 - CLAUSOLA
I poeti che si saranno classificati al primo posto nelle rispettive sezioni della 25esima edizione del
premio non potranno partecipare all’edizione successiva, ma faranno parte di diritto - qualora lo
volessero - della giuria del concorso.
Art. 9 - DIRITTI DI SEGRETERIA
Quale contributo per spese di segreteria è dovuta la quota di € 20,00 per ciascuna sezione per cui
si intende partecipare.
L’importo è da versare per mezzo di assegno bancario o postale per il tramite del conto corrente
postale n. 19894930 o bonifico: IBAN IT23H0760116700000019894930 entrambi intestati all’
Associazione Centro di Cultura e Spiritualità Cristiana “Salvatore Zuppardo”.
Copia del versamento va allegata nella busta chiusa (vedi art. 2).
Il Presidente
Prof. Andrea Cassisi
ALBO D’ORO
Premio di poesia La Gorgone d’Oro
2000/01 Sez. A 1° Premio: Domenico Luiso - Bitonto (BA)
2° Premio: Vincenzo Pinna - Gela (CL)
Sez. B 1° Premio: Siriana Ceroni - Serravalle (AR)
2001/02 Sez. A 1° Premio: Cristina di Gesù Crocifisso - Lagopesole (PZ)
2° Premio: Silvano Forte - Napoli
Sez. B 1° Premio: Maria Bella - Siracusa
2002/03 Sez. A 1° Premio: Massimo Cassarà - Gela (CL)
2° Premio: Sr. Barbara Ferrari - Carbonica (CA)
Sez. B 1° Premio: Loriana Capecchi - Quarrata (PT)
2° Premio: Alfia Abbadessa - Piano Tavola (CT)
2003/04 Sez. A 1° Premio: Agostino Bagordo - Monopoli (BA)
2° Premio: Franco Casadei - Cesena
Sez. B 1° Premio: Giancarlo Interlandi - Acitrezza (CT)
2° Premio: Giovanni Caso - Siano (SA)
2004/05 Sez. A 1° Premio: Adolfo Silveto - Boscotrecase (NA)
2° Premio: Giovanni Caso - Siano (SA)
Sez. B 1° Premio:Domenico Luiso - Bitonto (BA)
2° Premio: Mara Librizzi - Caltanissetta
2005/06 Sez. A 1° Premio: Adolfo Silveto - Boscotrecase (NA)
2° Premio: Rocco Raitano - Gela (CL)
Sez. B 1° Premio: Mara Librizzi - Caltanissetta
2° Premio: Renato Greco - Modugno (BA)
2006/07 Sez. A 1° Premio: Giovanni Caso - Siano (SA)
2° Premio: Benito Galilea - Roma
Sez. B 1° Premio: Monica Borettini - San Michele di Tiorre (PR)
2° Premio: Domenico Luiso - Napoli
2007/08 Sez. A 1° Premio: Armando Giorgi - Genova
2° Premio: Salvatore Cangiani - Sorrento (NA)
Sez. B 1° Premio: Sandro Angelucci - Terni
2° Premio: Rossano Onano - Reggio Emilia
2008/09 Sez. A 1° Premio: Salvatore Cangiani - Sorrento (NA)
2° Premio: Rosaria Fausta Pezzino - Siracusa
Sez. B 1° Premio: Ines Betta Montanelli - Prati di Vezzano (SP)
2° Premio: Antonella Pizzo - Ragusa
2009/10 Sez. A 1° Premio: Giannicola Ceccarossi - Roma
2° Premio: Margherita Neri Novi - Cefalù (PA)
Sez. B 1° Premio: Carla Baroni - Ferrara
2° Premio: Antonietta Tafuri - Roma
2010/11 Sez. A 1° Premio: Carmelo Consoli - Firenze
2° Premio: Marisa Provenzano - Catanzaro
Sez. B 1° Premio: Maria Luisa Tozzi - Parma
2011/12 Sez. A 1° Premio: Salvatore Cangiani - Sorrento (NA)
2° Premio: Andrea Accaputo - Avola (SR)
Sez. B 1° Premio: Margherita Neri Novi - Cefalù (PA)
2° Premio: Pierino Pini - Montichiari (BS)
2012/13 Sez. A 1° Premio: Marisa Provenzano - Catanzaro
2° Premio: Paolo Salamone - Palagonia (CT)
Sez. B 1° Premio: Nino Fraccavento - Ramacca (CT)
2° Premio: Gennaro Piccirillo - Afragola (NA)
2013/14 Sez. A 1° Premio: Rodolfo Vettorello - Milano
2° Premio: Angelo Taioli - Voghera (PV)
Sez. B 1° Premio: Giuseppe Muscetta - Oriolo (CS)
2° Premio: Salvatore Vicari - Ragusa
2014/15 Sez. A 1° Premio: Carmelo Consoli - Firenze
2° Premio: Gaetano Spinnato - Mistretta (ME)
Sez. B 1° Premio: Davide Rondoni - Forlì
2° Premio: Danilo Mandolini - Osimo (AN)
2015/16 Sez. A 1° Premio: Rita Muscardin - Savona
2° Premio: Antonio Damiano - Latina
Sez. B 1° Premio: Aldo Nove - Milano
2° Premio: Cristina di Gesù Crocifsso - Lagopesole (PZ)
Sez. C 2° Premio: Palma Civello - Palermo
2016/17 Sez. A 1° Premio: Emanuele Aloisi - Zaccanopoli (VV)
2° Premio: Emanuele Insinna - Palermo
Sez. B 1° Premio: ZosiZografidou - Salonicco (Grecia)
2° Premio: Francesco M.T. Tarantino - Mormanno (CS)
2017/18 Sez. A 1° Premio: Andrea Accaputo - Avola (SR)
2° Premio: Umberto Druschovic - Aosta
Sez. B 1° Premio: Paolo Butti - Figline Valdarno (FI)
2° Premio: Antonella Montalbano - Sciacca (AG)
2018/19 Sez. A 1° Premio: Monica Borettini - San Michele di Tiorre (PR)
2° Premio: Maricla Di Dio Morgano - Calascibetta (EN)
Sez. B 1° Premio: Daniela Raimondi - Saltrio (VA)
2° Premio: Giovanni Di Lena - Pisticci (MT)
2019/20 Sez. A 1° Premio: Rita Muscardin - Savona
2° Premio: Raffaele Manduca - Catania
Sez. B 1° Premio: Giovanna Cristina Vivinetto - Floridia (SR)
1° Premio: Fadi Nasr - Milano
2020/21 Sez. A 1° Premio: Elisabetta Liberatore - Pratola di Peligna (AQ)
2° Premio: Vittorio Di Ruocco - Pontecagnano Faiano (SA)
Sez. B 1° Premio: Alessandro Sammarini - Villa Verrocchio (RN)
2° Premio: Maria Pina La Marca - Pordenone
2021/22 Sez. A 1° Premio: Monia Casadei - Cesena (FC)
2° Premio: Egizia Maltesta- Massa
3° Premio: Tiziana Monari- Prato
Sez. B 1° Premio: Giulio Redaelli - Albiate(MB)
2° Premio: Emanuele Insinna - Palermo
Sez. C 1° Premio: Cristina di Lagopesolei - Castel Lagopesole(PZ)
2° Premio: Alfredo Panetta - Settimo Milanese (MI)
Sez. D 1° Premio: Filippo Minacapilli - Aidone (EN)
2022/23 Sez. A 1° Premio: Gioacchino Di Bella - Palermo
2° Premio: Vittorio Di Ruocco- Pontecagnano F. (SA)
3° Premio: Gaia Ortino Moreschini- Firenze
Sez. B 1° Premio: Giuseppe D’Agrusa - Palermo
2° Premio: Enrico Del Gaudio - Castellammare di St. (NA)
Sez. C 1° Premio: Dante Marianacci - Pescara
2° Premio: Francesco Conti - Niscemi (CL)
2023/24 Sez. A 1° Premio: Valerio Di Paolo – Scafa (PE)
2° Premio: Giancarmine Fiume - Rovellasca (CO)
3° Premio: Adriano Ruzzene – Maserada sul Piave (TV)
Sez. B 1° Premio: Antonio Barracato – Cefalù (PA)
2° Premio: Margherita Flore - Firenze
Sez. C 1° Premio: Antonio Pileggi - Roma
2° Premio: Ildo Cigarini – Reggio Emilia
Premio della Cultura “Salvatore Zuppardo”
2008 - Prof. Salvatore Vicari - Ragusa
2009 - Mons. Pio Vigo - Arcivescovo di Acireale (CT)
2010 - Mons. Francesco Miccichè - Vescovo di Trapani
2011 - Mons. Giuseppe Liberto. M° Cappella Sistina - Città del Vaticano
2012 - Prof. Nino Piccione - Roma
2013 - Prof.ssa Sarah Zappulla Muscarà - Università di Catania
2014 - Mons. Antonio Staglianò - Vescovo di Noto (SR)
2015 - Prof.ssa Alba Donati - Firenze
2016 - Prof. Roberto Tufano - Università di Catania
2017 - Poeta Bernardo Panzeca - Palermo
2018 - Poeta Sebastiano Burgaretta - Avola (SR)
2019 - Prof. Salvatore Ferlita- Palermo
2020 - Prof.ssa Silvana Grasso - Gela (CL)
2021 - Poetessa Simona Lo Iacono - Siracusa
2022 - Prof. Annamaria Andreoli - Roma
2023 - Prof. Dante Marianacci - Pescara
2024 – Don Massimo Naro - Palermo
Premio “Don Giulio Scuvera”
2012 - Mons. Michele Pennisi, Vescovo di Piazza Armerina
2013 - Don Giuseppe Anzalone, San Cataldo (CL)
2014 - Prof. Don Cosimo Scordato, Palermo
2015 - Istituto Sr. Teresa Valsè, Gela (CL)
2016 - fr. Giuseppe Gurgiullo, Siracusa
2017 - Mons. Rosario Gisana, Vescovo di Piazza Armerina
2018 - Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo
2019 - Lucia Ascione - Roma
2020 - Prof. Mons. Rino La Delfa - Palermo
2021 - Francesco Antonio Grana - Roma
2022 - Mons. Liborio Palmeri - Trapani
2023 - Prof. Valerio Nicolosi – Roma
2024 – Don Giuseppe Germinario – Diocesi di Molfetta – Ruvo -
Giovinazzo - Terlizzi
Premio “La Gorgone d’Oro” Teatro, Cinema e TV
2014 - Angelo D’Agosta - Catania
2015 - Alessandro Quasimodo - Milano
2016 - Enrico Guarneri - Catania
2017 - Alessio Vassallo - Palermo
2016 - Alessandra Costanzo - Catania
2017 - Manuela Ventura - Catania
2019 - Angelo Russo - Ragusa
2019 - Ornella Giusto - Roma
2020 - Francesca Ferro - Catania
2021 - Peppino Mazzotta - Domanico (CS)
2021 - Domenico Centamore - Scordia (CT)
2023 - Totò Cascio - Palermo
Premio “La Gorgone d’Oro” Giornalismo
2014 - Franco D’Urbino - Caltagirone (CT)
2016 - Carmelo Sardo - Roma
2017 - Salvo Toscano - Palermo
2018 - Andrea Lodato - Catania
2019 - Fabio Bolzetta-Roma
2020 - Stefania Petyx - Palermo
2020 - Giuseppe Di Fazio - Catania
2020 - Leonardo Lodato - Catania
2020 - Antonello Piraneo - Catania
2021 - Franco Infurna - Gela (CL)
2022 - Francesco Paolo Del Re - Roma
2023 - Andrea Monda - Roma
Premio “La Gorgone d’Oro” per la Pace
2014 - Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa e Linosa (AG)
2016 - Marco Maisano, Milano
2018 - Lucia Andreano, Catania
2019 - Michele Caccamo - Roma
2021 - Corrado Bonfanti - Sindaco di Noto (SR)
Premio della Critica “Ignazio Buttitta”
2007 - Daniela Raimondi - Londra
2008 - Michelangelo Grasso - Catenanuova (EN)
2008 - Franco Casadei - Cesena
2009 - Giovanni Parisi Avogaro - Niscemi (CL)
2010 - Pierino Pini - Montichiari (BS)
2018 - Peppino Burgio - Ragusa
2022 - Nino Barone - Trapani
2023 - Margherita Neri Novi - Cefalù (PA)
2024 – Vincenzzo Alessi – Gela (CL)
Premio per la Saggistica e la Drammaturgia
“Salvatore Zuppardo”
2013 - Marco Pappalardo - Catania
2015 - Vincenzo Pirrotta - Palermo
Premio Antifemo ed Entimo
2022 - Epifania Grazia Campagna - Nissoria (EN)
2023 - Vincenzo Giannone - Marsala (TP)
Premio Gelone di Gela
2022 - Elena Musso - Agrigento
2023 - Michele Zaramella Casotto - Limena (UD)
Premio Gerone di Gela
2022 - Giovanni Rosa - Modica (RG)
2023 - Silverio Giordano - Caltanissetta
Premio Demarete
2022 - Maria Catena La Placa - Alimena (PA)
2023 - Ornella Laura Gallo - Gela (CL)
Premio Cromio di Gela
2022 - Marietta Salvo - Messina
2023 - Vincenzo Caruso - Tremestieri Etneo (CT)
Premio Simonide di Ceo
2022 -Giuseppe Blandino - Rosolini (SR)
2023 - Andrea Accaputo - Avola (SR)
Premio Eschilo
2022 - Marco Colonna - Forlì (FC)
2023 - Raffaele Manduca - Catania
Premio Federico II di Svevia
2022 - Cirino Pappalardo - Bolzano
2023 - Federico Messana- Milano
Premio Timoleonte
2022 - Antonella Pizzo - Ragusa
2023 - Don Raffaele Aprile - Siracusa
Premio alla Carriera
2022 - Giuseppe Burgio - Ragusa
2022 - Salvatore Di Dio - Gela (CL)
2022 - Giovanni Parisi Avogaro - Niscemi (CL)
2023 - Savina Geraci - Caltanissetta
2023 - Giuseppe Forte - Cefalù (PA)
2024 – Carlo Morselli – Gela (CL)
giovedì 31 ottobre 2024
Gian Piero Stefanoni:" L'aria di vetro; Feltrinelli, Piazza Pio XI "
Porto a casa la novità della spesa,
lo sconto a sorpresa,
l'omaggio non richiesto
impagliato nel cesto.
Ma mettono i punti i poeti,
alzano il livello. Questo sì, questo no
riconoscendo sgomento e candore
dove si chiede di vivere e morire.
Ed è forse per questo
che i bambini ci disegnano ancora,
prediletti come loro, come loro farfalle.
tra deserti e motoseghe.
FELTRINELLI, PIAZZA PIO XI°
Mentre consultiamo
le ultime perversioni della storia,
non fingono neanche più di raccontare
cose che già sappiamo le canzoni
a stento pronunciando le parole.
Ma io avanzo, chiudo il libro dei morti.
Tra gli spartitraffico, sui cartelloni
il Guercino mostra le mani,
la paziente magrezza della fede
che versa la sua luce nelle case.
Rita Fulvia Fazio legge :" La vestale di Kandisky" di Franco Donatini
Franco Donatini è l'autore di "La Vestale di Kandinsky", uno dei suoi numerosi libri narrativi biografici degli artisti moderni che ho molto apprezzato, come gli altri che ho avuto la fortuna di non perdere e a cui ho dedicato l'interesse e l'attenzione che merita il suo lavoro letterario. Il testo mi ha accompagnata nello svolgersi di una vacanza pacificata dall'incanto silente del paesaggio affacciato direttamente a picco sul mare. È l'ambientazione ideale e favorevole alla concentrazione per letture partecipate sotto l'aspetto letterario e culturale.
mercoledì 23 ottobre 2024
Marisa Toffanin :" Nell'ultimo settembre "
A Stefania e Marco
Nel sole settembrino nell’aria più azzurra
un alito di nuovo un guizzo di freschezza
da tempo non udito.
E voci, voci!
Siete voi ragazzi,
con le mani fra il fitto fogliame
posta la scala a - giusta misura -
e giuggiole, giuggiole a cascata
rincorse dalle vostre risate.
La gioia delle piccole cose
che il cuore ritrova-sobbalza
come al ritorno di un tempo felice.
E tu figlio con altra scala alla pergola
per una mini vendemmia
contando all’indietro
i grappoli dell’infanzia
fino alla tinozza con i piedi nudi
a pigiare, imitando il padre, gli acini odorosi.
Quasi smemorato inebriato
dal profumo buono d’uva
ti ridesti al caro pensiero dei tuoi figli
lui uguale a te di allora
ora raccoglie le giuggiole
sognando di pigiare la tua mitica uva
lei più matura raccolta nello studio
in altre vendemmie di vita.
Si può essere felici ancora
in questa stagione magra
nei gesti settembrini iterati
i più semplici e nativi nei rifiorenti ricordi.
Noi madri, beate
al procedere onesto del tempo.