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domenica 3 luglio 2011

Nota al libro "Dell'azzuro ed altro" di Maria Luisa Daniele Toffanin

Nota
al libro
Dell'azzurro ed altro
di
Maria Luisa Daniele Toffanin


La padronanza della tecnica metrica e la capacità di compenetrare contenuto e versificazione sono le catatteristiche salienti della poesia di Toffanin. Spesso i versi si succedono in una aumentazione diacronica fino a eslpodere in costruzioni più ampie volte a dare corpo al contenuto. Ma poco di costruito e tanto di spontaneo nella realtà immaginativa dell’autrice. Il testo è un continuo spaziare tra i colori di una natura che staccandosi dal reale si fa immagine rivissuta e personificata. “Ali bianche grige / accese d’argento / nell’oro che muore / ruotano l’azzurro / immobile nell’ora / che ai gabbiani / è donato il cielo.”. (L’ora dei gabbiani) “Riverberi accesi / in tramonti di primavera / turbano creste limpide / tra i veli della sera.” (Fino all’ultimo) “Si turba la sera / nel bianco gelsomino / si tinge di porpora / nel volto di cielo...”. (Preludio) Uno spartito di musica insomma che incastona nel pentagramma colori, sensazioni, impressioni, intuizioni e che realizza nella totalità un quadro di composta plasticità che mai sfugge a un’armonia di tessitura classica.


Nazario Pardini

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