Moderato sostenibile
Accarezzo
lo strappo vulnerabile
fra
il mio pensiero e il tuo viso
districo
il nodo di una corda
accendo
il gas
chiudo
la tenda perché la luce
disturba
il palpito delle mie ombre
la
penombra mi scivola lungo
la
schiena mi trema le spalle
e
intorpidisce le dita
riaccendo
il gas non so
perché
l’avevo spento
ho
le dita lente
sbuccio
una patata
affetto
la carota
ho
le dita dure
sciolgo
i grumi di un impasto
controllo
il gas
la
minestra cuoce
ho
le dita scure
la
penombra scende giù
dai
miei capelli
ho
le dita diacce
tutti
i miei abiti hanno
strappi
vulnerabili
forse
ferite
ho
le dita rigide
una
penombra liquida
negli
occhi
riaccendo
il gas che era
di
nuovo spento
lo
scroscio dell’acqua
il
rantolo del frigo
ho
le dita stanche
non
posso rammendare le ferite
e
neppure accarezzarti il viso.
Io sono Hiroshima
Io
sono Hiroshima.
Sono
la porta schiantata.
Sono
la schiuma di lacrime sul labbro.
Sono
la lebbra che mangia il respiro.
Sono
il deserto dei sogni impietriti.
Sono
la pietra che incrosta il sangue.
Sono
il chiodo, il coltello, il veleno.
Sono
il violino sul dente sfatto.
Il
tamburo che picchia sul petto.
Sono
la viola del pensiero.
La
prima voce dell’alba.
Il
profumo dell’ultimo ricordo.
Il
canto di una chitarra addormentata.
Il
sogno della margherita bianca.
Il
grido del mare in cartolina.
Il
sorriso della foto che ami.
Il
richiamo della finestra chiusa.
La
carezza della casa abbandonata.
Io
sono Hiroschima.
Sono
il tuo amore.
La
porta schiantata del mio amore.
Adagio
Il
rito.
Il
grido.
Il
fiato dei pensieri.
Il
luogo dove
Dormono
i fiori.
L’erba.
Le
rughe degli alberi.
La
terra che culla il seme.
La
fuga della volpe.
Il
riso della tagliola.
Il
morbido della gola.
La
tana dei desideri.
L’azzurro
limpido.
Ieri
che c’eri.
Domani.
Un
attimo fa.
Il
trillo dell’alba.
Domani.
Il
sole
quando
mi chiami.
Oro.
Il
prima delle stelle.
Il
sigillo delle labbra.
L’adagio
della luce.
Curriculum di Elvira Manco
Dal
1976 si occupa di teatro come attrice, autrice e regista; ha collaborato con
l’ALFA e con la
Compagnia Teatrale Andriese, partecipando a concorsi
nazionali. Dal
1982 realizza laboratori teatrali in varie scuole, curando anche, con gli
alunni stessi, piccole pubblicazioni. Nel 2002 ha pubblicato il
libro-fiaba “Castel del Monte” Nel 2005 ha vinto il concorso
“Babele solo” come autrice e regista del monologo “Il testimone”.
Nel 2007 ha curato la regia del
dramma di J.P. Sartre “Porta chiusa”, rappresentato nell’auditorium della
Scuola Media “Manzoni” e, nel 2008, è stata regista e interprete dello stesso. Per
conto della Regione Puglia organizza eventi culturali di vario genere. Con
Daniela Recchia ha collaborato alla realizzazione di un lungometraggio
attualmente in fase di postproduzione. Ha
curato e scritto l’opera corale “Le forme del sogno” ispirandosi alle sculture
di Mariangela Ruccia e ai quadri di Mariagiulia Tannoia; con queste due artiste
ha realizzato delle mostre a Trani, Ascoli Piceno e Molfetta ricevendo grandi
riconoscimenti. Ha
partecipato a vari concorsi letterari nazionali ottenendo riconoscimenti e proposte
di pubblicazione.
Gli
ultimi premi vinti sono: il primo premio “Gennargentu” 2009 e il primo premio
dell’Accademia G.G. Belli 2011 per la pubblicazione.
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