SENNA
Un
violino tzigano nella sera
intonava
una lenta melodia,
la
corrente del fiume lucente come cera
senza
sosta percorreva la sua via.
Il
suono chiaro si espandeva piano
e si
disperdeva lieto intorno
accarezzava
l’armonia la sua mano
mentre
alla notte dava posto il giorno.
Col
passo lento, lo sguardo fisso,
incerta
procedeva all’imbrunire
senza
paura di quel profondo abisso
ma con
il coraggio di chi vuol morire.
Stava
sulla panchina un mendicante
il
calar del sole ad aspettare,
braccio
steso e mano tremante
quella
giovane donna a rimirare.
Quando
lei gli giunse dirimpetto
non
ebbe la forza di fermarsi
per la
strada di fianco al parapetto
proseguiva
con l’incertezza sul da farsi.
Giunta
infine al ponte sulla Senna
fissò
l’acqua di sotto che correva
dalla
borsa ritirò quaderno e penna
speranze
nel suo cuor più non aveva.
Guardò
il mendicante questa scena
lesto
ed in silenzio si alzò dalla panchina
non
capiva tutta quella lena
quella
fretta di abbandonare ogni mattina.
Quando
lei lo vide avvicinarsi al luogo insano
un
dubbio per la mente la sorprese,
resistenza
non fece e la sua mano
si
strinse per istinto a quel cortese.
Svegliandosi
dal sonno come d’incanto
veloci
gli occhi le si riempirono di pianto.
AMED
ASSAD
Fermo
lungo la strada aspetto
col
volto impolverato
l’uguale
giorno nuovo
che
presto deve arrivare.
Provincia
dell’impero
dove
non cresce una sola pianta
che
possa rinfrescare
la
calura e limitare l’afa.
Dove
sei Signore delle acque
che
porti la tua pioggia
a
dilavare il mondo
e a
portare una speranza.
Perduto
tra case di fango e pietre
osservo
il firmamento
e di
tutto quello che vedo
resto
sconvolto e stanco.
Sabbia
del deserto intorno
che
percorre queste valli
mentre
un sibilo di vento
mi
arrossa e offende gli occhi.
Dove
sei Signore di quel cielo,
un
uomo venuto da lontano
mi ha
detto del paradiso
dove
anche io potrò mangiare.
Lontano
ancora sento
del
vecchio lupo l’ultimo ululato
prima
che venga giorno
sarà
anche lui lontano.
Io non
conosco niente,
non ho
mai visto il mare,
non ho
mai oltrepassato quel confine
che
segna la fine della valle.
Dove
sei Signore della terra
che
gli uccelli hai fatto volare,
che i
fiori hai fatto nascere
in
luoghi dove non so arrivare.
Sento
il peso addosso
di
questa terra insana
io che
non posso correre
a
perdifiato sulla mulattiera.
Caduto
a terra un giorno
colpito
da quella mina
rimango
fermo immobile
ad
aspettare sera e la mattina.
Dove
sei Signore della pace
che
una mamma al fianco poni,
fa che
questo male passi presto
e ne
rimanga solo testimone.
A
questi stracci secchi
che
col paesaggio si confondono
mi
sono ormai abituato
mi
manca tanto solo un sorriso.
E se
non passa un viandante
che mi
butta una pagnotta
niente
anche per oggi
metterò
nella mia bocca.
Dove
sei Signore della notte
che
inviti il sonno ad arrivare
fammi
sognare un mondo nuovo
dove
in pace anche io possa dormire
Se
chiudo gli occhi un istante
vedo
una nuova terra
dove
cresce tanta erba
e i
bimbi vanno a scuola.
Poi li
apro sul mio mondo
e
penso che non sia vero,
è un
sogno malandrino,
cattivo
e dettato dal destino.
Dove
sei Signore della vita,
se un
giorno troverai un istante
passa
da queste parti
e
porta la mia tra le tue braccia.
ANONIMO VENEZIANO
Oscilla
la musica
come
un’amaca nel vento,
s’alza
e repentina cade,
muta
aspetta
e più
forte riprende.
Angolo
di vita appassito
davanti
ai miei occhi,
in
questo incolto giardino
di
piante morenti.
Traballa
nel canto suo lieve
un
nuovo mistico accordo,
tremolante,
quasi confonde,
nel
soffice eco del vento.
Sto
solo e ascolto
camminando
su foglie di platano
appiattite
sopra le pietre
dal
freddo frizzante
di
aria d’oriente.
Ti amo
Venezia,
confuso
brivido umido
che
sento dietro le spalle
in
questo novembre
di un
tempo distante.
Insiste
lontana
vibrando
la melodia,
suono
di oboe suadente
nell’anonimo
verso
in
riva ai canali.
Lima
l’acqua le sponde
e
appagata
la
corrente rincorre,
frusciando
su una docile gondola
e
dondolandola
nella
sua ninna nanna.
Ragazzi Roberto
Nato
il 28/01/1955 nel borgo di
Berguarina a Trecenta (RO).
Amante
della scrittura, solo dal 2010 ho deciso di rendere pubblica questa mia
passione.
Ho partecipando a vari concorsi e ricevuto
numerosi riconoscimenti, tra questi: 1°posto “Premio Airali 2011” San Secondo
di Pinerolo (TO), 1° posto “Premio Lett.
Nazionale Danilo Chiarugi 2011” Ponsacco
( PI), 2° posto “Concorso poesia G. Galilei 2011” Adria ( RO) , 3° posto “XVIII
Concorso naz. Città di Seregno 2011” (MB), 3° posto “Premio Int. L’arcobaleno
della vita 2010 per silloge” Lendinara ( RO), 4° posto “Premio Internazionale
Montefiore 2011” x sillogi Cattolica (
RN), Premio speciale della giuria per
silloge ” Concorso Città della Spezia 2011” (LA SPEZIA), 6° posto “VII Concorso
Naz. Fiori d’inverno” 2011 (LIVORNO), ecc… oltre a diversi attestati di merito,
segnalazioni e all’inserimento di poesie e racconti in diverse antologie.
A
ottobre 2011 ho presentato nel salone d’onore di Villa Pepoli a Trecenta (RO)
la mia prima opera teatrale ” In viaggio
sotto il cielo”.
Ho
pubblicato:
” La strada verso la sera” - La
Riflessione - Davide Zedda Editore - (2010
poesie)
“ Il
cantastorie” -
MJM Editore - ( 2010 racconti brevi)
“ Clorìne ha
messo le ali” -
Zona Contemporanea - (2011 poesie )
“ Autunno di
foglie e di cuori”- La riflessione- Davide Zedda Editore (2012 poesie)
Le
tre poesie presentate sono tratte dai tre libri editi di poesia.
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