CARMELO CONSOLI
I treni siciliani
Dai treni che non hanno orari
e si fermano nelle perdute campagne
si possono toccare il rosso, il giallo
degli aranci, dei limoni, vedere sentieri
che portano nel cuore delle zolle arse,
ai casolari bianchi di silenzi e solitudini.
Poi anche se partono
hanno la lentezza delle controre assolate
ed è come se si perdessero
in un tempo smemorato di ulivi neri,
in una danza rosa viola di fichidindia a pali.
Seguono binari che sembrano sparire
nel fitto dei vigneti, nell'abbraccio dei mandorli.
Si portano dietro l'esultanza delle cicale
il volo verde e radente dei calabroni dorati.
E quando arrivano hanno visto
tutta la tristezza dei muretti neri,
quello che resta delle cose bruciate,
tagliato armonie e fragranze,
disperazioni e miasmi
nel solco aspro dei campi.
Sostano in una calma di stazioni abbandonate
e nessuno scende, nessuno sale
in un riposo di zagare.
Accarezzano marine luccicanti, sabbie dorate,
portano segreti e sogni inconfessabili
nel vermiglio dei tramonti.
Cullano occhi dolci e grandi,
stanchi e rassegnati.
Sanno di ruggine antica e bianchi gelsomini.
Grezzano di notte
Ci rapiva
l'immenso di stelle.
Grezzano di notte,
stretta, lontana
borgata dei
sogni.
Tre case
e campi
d’avena
sul sentiero
che saliva
alla foresta
a un passo dalla
luna,
dal canto
dei lupi
innamorati.
Erano le chiare infanzie
a vestirci
di foglie
e fragranze,
i cieli
respirati in un lampo di cometa,
le nicchie
tra alberi
e cespugli
così lontane
dal peso
degli affanni.
Era Grezzano
un mare
di papaveri,
il grido,
la sfida
al quadrifoglio:
“fortuna a chi lo trova”
tra i fossati e la collina
dove il fiume rallentava
per farsi
accarezzare
e si univa al gioco delle
rane,
al ballo
delle libellule
prima che
il tempo
delle meraviglie
svanisse nel
macero degli
anni.
Era quel
breve istante
della giovinezza
stupore nel
cuore del
granturco,
segreto tra
i faggi
ventosi
e le ombre del
bosco,
la gioia
cristallina delle acque,
il quadrifoglio
della piccola
fortuna
chiusi noi
nell’attesa
del domani
a un passo dalla
luna,
dal canto
dei lupi
innamorati.
Noi come
le corolle,
i fili
d'erba a
bocca aperta
nell'azzurro limpido
dei giorni.
La solitudine
dei metrò
Sei nella
solitudine dei
metrò
quando pensi
invece di abitare
nel cuore
caldo della
terra,
nel covo
degli amori,
nella passione degli
sguardi.
Vai nel
passo contrario
delle scale
mobili,
nell'ansia delle
linee, nell'intreccio delle
direzioni.
Scopri di
essere transito
fugace,
profilo tra i tanti di
danze e smarrimenti,
fuga tra
anonime folle
nei meandri
dei labirinti suburbani.
Cali nella
solitudine dei
metrò,
ventre di incertezze,
desideri.
Corri
nelle vene
scure dei
binari,
con la
faccia triste
di un
altro giorno
da scontare
e la
vita di
sempre che non
riesci a capire.
Così, con
un passo
di rumba
frenetica
per perderti
nei lampi
delle carrozze,
nel bianco
neon delle
portiere che aprono,
chiudono, svanisco nel
fondo delle
gallerie.
Cerchi un
sorriso, una
carezza che
ti sfiori
ti perdi
dipanando il
filo arrotolato
del cuore
nel groviglio
delle linee
elettriche,
nel grido
di ruggine
dei treni.
Sei nella
solitudine dei
metrò,
nei volti
che emergono
dal cilindrico
cuore della
terra
o svaniscono
nei cunicoli
dei tunnel,
nelle carrozze
ingoiate dal nero delle stazioni,
chiusi nei
sogni azzurri che
si portano dietro.
Carmelo Consoli è nato a Catania, vive e lavora a Firenze .
Poeta, scrittore, saggista, critico letterario e d’arte, operatore umanitario. –
Autore di otto raccolte di poesia intitolate “ Il Canto dell’eremita “ edizioni Ibiskos anno 2005, “Percorsi quotidiani” edizioni Bastogi anno 2006, “ Eppure mi sfiorano le stelle” edizioni Bastogi “2008, “ Un amore chiamato Firenze”silloge premio Città di Narni 2009, “ Strade con vista paradiso”Edizioni Del Leone 2009. – “ Cortometraggi” Edizioni Del Leone 2011”– L’ape e il calabrone” - Edizioni Del Leone 2011 ”- “Meraviglia Dolceamara “ silloge premio concorso” Voci 2011”.
Socio fondatore del premio letterario internazionale “Thesaurus”. Vice presidente e socio fondatore del Cenacolo letterario internazionale “AltreVoci”. Segretario generale della” Camerata dei Poeti” di Firenze, con funzioni di critico letterario. Membro del consiglio direttivo del “Centro d’arte Modigliani “di Scandicci (Firenze). Socio di “Pianeta Poesia” di Firenze, “ Associazione “ Sguardo e sogno “ di Firenze, socio della sezione letteraria del “l'Antico Paiolo “ di Firenze. e dell' A .N .A .P. S di Catania. Membro di giuria ai premi letterari “Semaforo Rosso”, -” Lucia Iannucci Mazzoleni”,- Città di Cattolica” – “ Cinque Terre”- “ La Gorgone d’oro “per l’anno 2012”- “ Ho diritto a “ “Thesaurus”. “Un racconto per
San Marcello”. Collabora come critico letterario e d’arte con diverse associazioni culturali. Ha avuto per la poesia molti riconoscimenti conseguiti con testi editi e inediti nei più accreditati premi letterari italiani . Per la saggistica è stato più volte premiato.
E’ presente in molteplici antologie letterarie, su riviste e siti internet con opere di poesia e recensioni. E’ autore di saggi sulla poesia e sulla pittura contemporanea. – Delle sue opere hanno parlato e scritto tra gli altri i critici Anna Balsamo, Lia Bronzi , Duccia Camiciotti, Roberta Degl’Innocenti, Giovanna Fozzer, Maria Grazia Maramotti, Nicla Morletti, Paolo Ruffilli, Giorgio Barberi Squarotti, Anna Maria Guidi, Ermellino Mazzoleni. E' stato insignito del premio alla carriera nel concorso internazionale di poesia “Val di Vara” 2012. Gli è stato attribuito il premio alla cultura al concorso internazionale di poesia “Montefiore”
Mi piacciono.
RispondiElimina