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lunedì 15 ottobre 2012

Rina Accardo: Inedito e note critiche


OCCHI - di Rina Accardo

 

 

Tu vedi

attraverso i miei occhi.

Al culmine di un sentito

lucentezza brillano.

 

Nervose dita

abbracciano il vento

che già si posò su di te.

Fermagli fermano le mie onde

che già ti abbracciarono.

 

Scandagliano sogni

i tuoi occhi nei mei.

 

 

***

 

 

Muto presagio nel cuore della notte,

non voglio dormire.

A stento nei tuoi sogni,

per leggi incastonate a stella

irradiante sfrigolii di sensi intorpiditi.

 

Nel buio vedo,

ti vedo.

Ti vedo assopito.

Su cuscini sparsi hai smarrito

il tuo sogno più caro.

 

 

***

 

 

Ti vedo senza cercarti

ho eretto barricate.

 

-  Occhi nuovi tacciono.

 

Girotondo di affreschi,

ricordi infestati di grumo

bloccato nel ramo nascente

del giorno in essere.

 

 

***

 

 

Vederti conchiglia,

saperti di suono

ruvido, tocco di sfoci

ammannanti cupole altere,

sovrastanti il nucleo che brilla

di soave fermento.

 

 

***

 

 

Coglierti

alla stregua di un fiore

nel freddo di un mattino.

 

Coreografia di petali,

il vento spazza via tutto,

ma, come fiore, r-esisti

pe ‘l calore mio tra le dita.

 

Una serra le mie mani.

 

 

***

 

 

Ti ho scacciato dalla mente,

ho addormentato il tuo respiro,

il tuo viso

evanescente ho creato

in un sospiro,

ma ogni giorno

prepotente

soffi dentro alla mia vita.

Tu
mi esisti.







Sulla poetica di Rina Accardo

 

La presenza, in Rina Accardo, di un linguaggio poetico integro e sfaldato, infinito e finito allo stesso tempo, rivela il desiderio di una profonda inquieta realizzazione che induce il lettore a liberarsi di ogni scoria di passività.

Questo sforzo viene ricompensato con il privilegio di respirare un’atmosfera rarefatta, di essere partecipe della stessa ascensionale emozione, di viverne l’inseparabile componente esistenziale.

Salvo Ferlazzo

 

 

***

 

Si denota in Rina la capacità di non esaurire l’incanto nella pura descrizione, ma di sapere sottolineare quell’ addentrarsi nell’anima con onestà e generosità, sondandone gli aspetti più intimi, più complessi, non tralasciandone la psicologia ansiosa o commovente, nei turbamenti che infondono spessore al verso.

L’Accardo si cala, con coraggio, nel mondo dell’introspezione più ‘spietata’, non risparmiandosi, non celandosi, e questo ce la rende vicina.

Gian Ruggero Manzoni

 

 

***

 

Tra le dita le parole poetiche di Rina Accardo danzano vellutate e penetranti. Tracciano sentieri non ancora immaginati, disvelando celati segreti.

Intuizione ed Immaginazione. Parola e Silenzio. Ascolto e Visione, modulano il ritmo dell’armonia di metafore e sensi.

C.  VibrArte

 

 

***

 

I versi giocano a mantenere la tensione: è come spiegare un fiore parlando solo del prato in cui cresce, sperando che così facendo se ne possa intuire la genesi prima di soffermarci sul perché dei petali.

La poesia di Rina Accardo non etichetta e lascia pieno spazio alle sfumature soggettive. Crea immedesimazione col suo evocare sentimenti, ma non è una resa alla memoria, anzi si coglie un’energia che sprona.

Non ci sono inganni di sorta:  è un percorso che si sposa al concetto puro di poesia, quello che richiede di entrare in risonanza coi versi.

M.B.Balsamello


1 commento:

  1. Il mio grazie a Nazario Pardini per la sua attenzione e sensibilità.
    Un regalo questa pagina che so preparata con delicatezza estrema ...come fossero petali questi miei versi, da far vivere integri il più possibile per poterne recepire il profumo a lungo, e poi ...quando appassiranno conservarli con cura dentro un libro e ...e ...ricominciare a leggere e a scrivere :))

    --- Ne approfitto per un saluto ai miei carissimi recensori che si sono espressi in maniera diretta permettendo così che mi conoscessi ancor più... Abbracci a tutti.

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