E ti rivissi, vita,con un sentire lieve e tanto amato che in ogni fatto lieto o meno lieto,ma scampato, vidi un superbo dono
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lunedì 3 dicembre 2012
Inedito di Pasquale Balestriere
SE A ME IN FORMA DI SOFFIO
di Pasquale Balestriere
Se a me in forma di soffio vi svelate
e mi toccate con le vostre dita
di vento, benvenuti entrambi, padre
e madre, a questo vostro figlio giunti
da lontano ( ruggisce nella piazza
mattutina un furgone di lavoro ),
a questa stanza che pur sempre quieta
al sole rise della vostra vita.
Fiorì d’alba ogni notte; ed a voi sempre
lieta s’aprì la zolla generosa
di primavera al canto, e vi sorrise
l’austera messe del vino d’autunno.
Vi attraversò la vita, corpi pieni;
e vi scandì obblighi, tempi, lune
per la vostra fatica; e religione
del campanile fu per voi la mole.
Non spengo più i clamori delle stelle
né più del buio bramo il buon riparo,
miei cari,e allora mi produco cauto
all’abbraccio di luce che mi resta,
fino a incontrarci tra filari, padre,
di lune ed astri, questa volta uniti
a compiere vendemmie senza affanni,
ed a sederci, madre, intorno al desco
che col tuo cuore domini e alimenti
sotto un tetto di cielo luminoso.
Con me verrà la Rosa, primo fiore,
da voi amata, figlia tra le figlie,
ché in alcun luogo senza lei starei.
Così io spero e voglio,
così sia.
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