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giovedì 18 aprile 2013

PAOLO BASSANI: E' FINITA LA GUERRA



http://youtu.be/zN2EaovDSg4




In concomitanza con il prossimo 25 Aprile,  una pagina della memoria, commentata  su "Famiglia Cristiana" del 24 aprile 2005.
Con la gratitudine i miei più cari saluti.

Paolo Bassani



E’ FINITA LA GUERRA!
Pagina della memoria
  di Paolo Bassani

 

 

        CAMPAILE DI CAPRIGLIOLA

Che cosa ricordano i miei cinque anni di quel lontano 25 aprile 1945? Innanzitutto il suono festoso delle campane di Caprigliola, interminabile, fremente di gioia. A quel suono così inconsueto, noi bambini, primi fra tutti, corremmo nella piana accanto al “seccatoio”. Era da lì che si  riusciva a vedere, laggiù lontano verso la valle, la parte più alta del campanile, l’antica torre rotonda simbolo di Caprigliola. Ebbene, sulla cima del campanile sventolava nel sole il tricolore. Un grido esplose nell’aria mattutina: “E’ finita la guerra! E’ finita la guerra!”. Sono passati molti anni, eppure quel suono mi è rimasto vivo nella mente e nel cuore, con la dolce immagine di mia madre.

 

 

 
25 APRILE

(Nel suono di campane)

 

Ricordo quello scampanio festoso:

come un garrito vibrava nell’aria

profumata dalla primavera.

Dal colle s’apriva a tratti,

ora scivolando giù nella valle

ed oltre a seminarsi nel piano,

ora salendo nel silenzio dei boschi

a far eco lontana nei monti.

Le campane s’erano slegate

con la voce del sabato santo.

Erano state meste per tanto:

negli anni di guerra 

solo a martello avevano sonato,

scandendo i rintocchi della tragedia.

Ma fremevano i bronzi quel giorno.

come cuori generosi

impazienti d’annunciare la gioia,

insieme al tricolore

finalmente libero nel vento

sull’antica torre.

Corse mia madre,

mi strinse al suo petto;

e lagrime brillarono nel sole

come fresche gemme di rugiada

in quel mattino di primavera.

Con lo sguardo di bimbo,

fissando il suo rorido volto,

mi chiedevo il perché di quel pianto.

Era la gioia, quella grande

che il cuore non sa trattenere:

l’incontenibile gioia che sgorga

per la risorta speranza
 

Più tardi tutti scendemmo al paese. Ho ancora davanti le immagini di quella festosa confusione. Era un via vai di gente acclamante, di mezzi militari americani. Da un grosso autocarro un soldato di colore mi porse una cioccolata. Rivedo con emozione il sorriso che illuminava quel volto scuro, i suoi denti bianchissimi, l’agitare festoso della mano in segno di saluto e quel caloroso americanizzato “ciao”.
Questo mio ricordo vuole essere anche l’augurio che, finalmente, in ogni parte del nostro globo ove ancora infuria la tragedia della guerra, risuoni presto un festoso suono di campane che annunci la fine di ogni violenza e l’avvento di un mondo nuovo di giustizia e pace.

 
PAOLO BASSANI

              


 

 
 

 
 



 

       

 

1 commento:

  1. Giorgio Bassani attraverso i suoi racconti, le sue poesie, i suoi romanzi avvia il lettore alla consapevolezza della realtà storica che, nel ns. paese, ha vissuto l'orrore della guerra e della follia nazista; ricordarlo ed approfondire le sue opere letterarie credo sia atto dovuto e degno d'attenzione per approfondire i valori della dignità umana e della Pace universale. Complimenti!!!! Miriam

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