Rosarno
Qua i camion
hanno la
loro danza
segreta.
Arrivano dalla
statale, vengono
da polverosi
tornanti, perse
campagne.
Fanno la
conta di
chi sale
e chi
resta.
Poi se
ne vanno
nel bianco dei sentieri.
Chi resta
non sa
perché,
né per
chi lavorare
ancora;
ritorna tra
le baracche
di lamiere,
aspetta il
turno di
domani
tra materassi
sfondati, cucine improvvisate
immondizie dappertutto, panni stesi.
Chi sale
arriva nella fragranza delle piane
si perde
in un
trionfo di
aranci,
mandarini, cassette
da riempire.
Piega la
schiena nella
verde pietà degli alberi.
Non sa della gioia alata dei
merli,
della vertigine
azzurra che sta su di lui
né dei
girasoli aperti
alle controre.
Attende che la
sera paghi
nel rito
dei caporali, dei fari
che accendono le pianure d' aloni
giallastri.
Sbucano i camion da
contrade abbandonate,
vanno per
strade di cose
bruciate,
miasmi, esultanze
di aromi
e cromie.
nella loro danza segreta di andate e ritorni.
Portano un carico amaro di vite
all'impronta di un comando
che sceglie chi sale e chi resta ad aspettare.
Si lasciano
dietro silenzi,
dignità negate,
gli striscioni
di protesta
sulla tangenziale,
le voci
fuori dal
coro tra
l'arsura delle
cicale
e le
odorose ginestre che
esultano.
Carmelo Consoli
Forse in questi giorni hanno fatto un po' di attenzione e mi riferisco a qualche cronaca italiana. Qualcuno comunque sente la mancanza di tanta poverta' che questa poesia riesce a far toccare. Ciao
RispondiEliminaUna voce interessante con attualità e movimento espressivo. Una dramma dei nostri giorni. Complimenti.
RispondiEliminaMio caro Carmelo,
RispondiEliminati ho letto con il fiato sospeso...
in questa lirica, che incredibilmente 'danza', affronti un problema a me molto caro: la tratta degli esseri umani.
Il problema, forse, più grave del nostro secolo.
E tocchi il tasto che strazia: 'la dignità negata'.
Esistono esseri umani nati per divenire meno importanti delle cose. E noi che sappiamo ... in una simile società saremo mai salvi?
Ti ringrazio e ti abbraccio forte!
Maria Rizzi