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sabato 30 novembre 2013

IL PRESTIGIOSO PREMIO "LIBERO DE LIBERO": DOMANI LA CONCLUSIONE

Si concluderà domani domenica 1° dicembre la XXIX edizione del più prestigioso Premio Nazionale di Poesia dedicato al poeta pontino Libero de Libero.
La cerimonia di premiazione si svolgerà alle ore 18,00 presso la sala di rappresentanza del castello di Fondi città natale del poeta di “Malumore”.
De Libero nacque l’11 settembre 1903, 110 anni fa. Ciò sarà argomento di discussione perché, come ogni anno, oltre alla premiazione, si parlerà della vita e dell’opera deliberiana. Appunto il prof. Gerardo Vacana tratterà il tema “Solstizio, un esordio felice”. Molto atteso è l’intervento del giornalista e scrittore Giampiero Mughini il quale con brio e coinvolgimento intratterrà i presenti sul tema “La generazione culturale della Galleria La Cometa” che fu diretta da de Libero negli anni ’30 collaborando con Letizia Pecci Blunt, una nobile romana amante dell’arte.
Dunque la commissione giudicatrice è al lavoro. Decine sono gli elaborati inviati da ogni parte d’Italia. Per la sezione A (Opere inedite) tra i finalisti risultano: Mario De Rosa (Morano Calabro – Cs); Pasquale Balestriere (Barano d’Ischia); Giuseppe Acciaro (Bologna); Antonio Veneziani (Roma)... Domani conosceremo il vincitore...

venerdì 29 novembre 2013

LORELLA CONSORTI ESPONE


 "La casa sullo scoglio" 
(e' stato pubblicato su Effetto Arte di Paolo Levi, con recensione di Serradifalco)


Il 21.12.13 alla Banca di Cambiano Montelupo, ore 11,00 sarà inaugurata la mostra dal titolo "IMMAGINI. LA POESIA DEL COLORE" delle preziose opere dell'artista. 


ALCUNE NOTE CRITICHE DI AUTOREVOLI PERSONAGGI DELLA CULTURA CONTEMPORANEA


LORELLA CONSORTI


fin  da bambina dimostra attitudini per il disegno,  per il colore, lavorando con passione. Dal 2010 prende parte attiva a Concorsi e Collettive, oltre ad effettuare Mostre personali. Usa olio, acrilico, spatola, sanguigna, carboncino.

Web: www.circoloartifigurative.it/opere_consorti_lorella.html           www.marguttarte.com/pittori/consorti_lorella.htm                           
            www.gadarte.it


Recenti eventi espositivi: Il Ghibellino Empoli Firenze, Fornace Pasquinucci Capraia Fiorentina FIrenze, Centro Arte Moderna Pisa, Gadarte Firenze, Sale del Bramante Roma (Artista selezionato), Premio G.Gronchi Pontedera (Pi) (Artista affermato), Premio Kosmos (Finalista), 1° premio assoluto al Concorso Naz. Artistico-Letterario "Ho diritto a" patrocinio Regione Toscana e Comuni di Aulla e Licciana Nardi 2°Premio Infiorata Cerreto Guidi Firenze 2012, 2°Pemio Infiorata Cerreto Guidi  Firenze 2013, Volterra in Cornice 2013, Festa  della Ceramica  Montelupo F.no, Personale Pontprme in Festa,Contemporaneamente, Genova, Musica Giubbe Rosse renze  Natale Arte, Prato.  E' presente, su Riviste letterarie e Cataloghi d'arte e, Bepopart
Lorella Consorti, la pittrice mostra di avere grande fiducia nel mondo circostante che resta il suo punto di riferimento preciso ispirativo. Ciò che lei riporta sulla superficie pittorica è ciò che lei avverte con affetto nel mondo circostante, nel mondo quotidiano.             

Federico Napoli



-"Una poetica certamente in progress, resa alquanto marcata e definita, in quello sfumare della figurazione verso una sorte di astrazione naturalistica, segnata da una rarefazione degli elementi materici - pur densi e corposi - verso atmosfere fiabesche ed oniriche."   
                                             
Franco Campegiani



Quello che colpisce in questa composizione di Lorella Consorti e’ un insolito studio scenografico di figure a cavallo in corsa, realizzato guardando alla lezione visiva dei maestri del passato. La scena e’ luminosa, grazie ad una sapiente tavolozza dove prevalgono i toni chiari gialli e rosati. Il moto dei cavalieri appare frenetico, alludendo allo sforzo di una competizione senza esclusione di colpi.

Paolo Levi




L.Consorti agisce con effetti cromatici che svelano pulsioni dell'animo autentiche e pure, come la fanciullezza, questa apparente semplicità non sconfina mai in ingenuità, vi è sempre una visione chiara della propria dimensione interiore emotiva sempre legata ad una rappresentazione figurativa spesso di evidente poesia ed efficace comunicativa."                                                   

Massimiliano Sbrana     



-"La pittura dell'artista Lorella Consorti è pre/concettuale, è pre/razionale, è curve di colli, spiri di mare, riverberi di cielo, sprazzi d'infanzia, spruzzati di calde memorie, che, sedimentati in un animo fertile di vertigini paniche, traduce colori in tatuaggi di vita."        

Nazario Pardini                                                                                                  

 
"L'aspetto precipuo delll'operare di Lorella Consorti è la genuina freschezza che vibra nelle sue tele. Ella vive il suo rapporto con la realtà in senso gioioso, al punto che le varie opere sembrano nascere spontaneamente da uno stato originale di grazia, colmo di candore. Infatti ciò che la distingue è non solo l'acume penetrativo verso i fenomeni in genere, ma anche la salda conoscenza delle tecniche e il dono dell'invenzione."                                   

Mario  Meozzi




Ormai  siamo vicini a Natale, e questa stupenda immagine di Cristo di Lorella Consorti è appropriata, anche perché il mondo ha veramente  bisogno della sua Parola.

Il quadro è stato premiato all'infiorata di Cerreto Guidi questa estate. E' un quadro di mt 2, 60 x mt 2, 60, che verra'  messo in mostra nel campanile di Cerreto Guidi. A breve la comunicazione della data dell'inaugurazione.



giovedì 28 novembre 2013

A UMBERTO VICARETTI IL PRIMO PREMIO AL "JUAN MONTALVO"

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Milano, 6 maggio 2013

COMUNICATO STAMPA

PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE “JUAN MONTALVO”
Tra i 30 finalisti estratto anche un viaggio in Ecuador


Il Consolato Generale dell’Ecuador a Milano e il Centro Ecuadoriano di Arte e Cultura a Milano, in collaborazione con i Dipartimenti di Lingue e Letterature Straniere e di Scienze della Mediazione Linguistica e di Studi Culturali dell’Università degli Studi di Milano, rinnovano l’appuntamento con la cultura, bandendo il Premio Letterario Internazionale “Juan Montalvo”. Un evento culturale giunto alla sua terza edizione e che quest’anno è dedicato alla figura di Montalvo, prestigioso esponente della letteratura ecuadoriana dell’800. 



Tre le sezioni previste: A Poesia, B Racconto, C Fotografia. Tre anche le giurie, composte da nomi illustri della cultura italiana e internazionale.

Poesia: Gianni Turchetta (Presidente), Vivian Lamarque, Ninnj Di Stefano Busà, Maurizio Cucchi, Franco Loi, Davide Rondoni, Roberto Malini, Corrado Calabrò, Alessandro Quasimodo.
Racconto: Emilia Perassi (Presidente), Sveva Casati Modignani, Nicoletta Vallorani, Maria Vittoria Calvi, Gianni Vattimo, Haidar Hafez, Don Alessandro Vavassori, Adrián Bravi.
Fotografia: Maria Jijón (Presidente), Lorry Salcedo Mitrani, Marco Carraro, Giampiero Piretto, Enrique Sepúlveda, Andrea Dynners.

FRANCO CAMPEGIANI: PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO AL PREMIO "JUAN MONTALVO"


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Milano, 6 maggio 2013

COMUNICATO STAMPA

PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE “JUAN MONTALVO”
Tra i 30 finalisti estratto anche un viaggio in Ecuador


Il Consolato Generale dell’Ecuador a Milano e il Centro Ecuadoriano di Arte e Cultura a Milano, in collaborazione con i Dipartimenti di Lingue e Letterature Straniere e di Scienze della Mediazione Linguistica e di Studi Culturali dell’Università degli Studi di Milano, rinnovano l’appuntamento con la cultura, bandendo il Premio Letterario Internazionale “Juan Montalvo”. Un evento culturale giunto alla sua terza edizione e che quest’anno è dedicato alla figura di Montalvo, prestigioso esponente della letteratura ecuadoriana dell’800. 

Tre le sezioni previste: A Poesia, B Racconto, C Fotografia. Tre anche le giurie, composte da nomi illustri della cultura italiana e internazionale.

Poesia: Gianni Turchetta (Presidente), Vivian Lamarque, Ninnj Di Stefano Busà, Maurizio Cucchi, Franco Loi, Davide Rondoni, Roberto Malini, Corrado Calabrò, Alessandro Quasimodo.
Racconto: Emilia Perassi (Presidente), Sveva Casati Modignani, Nicoletta Vallorani, Maria Vittoria Calvi, Gianni Vattimo, Haidar Hafez, Don Alessandro Vavassori, Adrián Bravi.
Fotografia: Maria Jijón (Presidente), Lorry Salcedo Mitrani, Marco Carraro, Giampiero Piretto, Enrique Sepúlveda, Andrea Dynners.



LA POESIA CON CUI FRANCO CAMPEGIANI HA OTTENUTO IL PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO: "PREMIO DELLA CRITICA" 


PREGHIERA

Da dove viene Usuni?
E’ forse sceso dal graffito
o da una grotta d’africana terra
l’ha scagliato il caldo vento
in questa anonima via
sulle ali del tam-tam?
Ora danza tra clacson impazziti
nel nero smog, con Erba Viva e Muta,
giunto questi tra nuvole di fumo
di un messaggio dakota lanciato
dalle alture dei Sioux.
Naso Corvino con José Garcia
giungono insieme a Tarik ed Anatole,
insieme ad Eva ad Ana a Maghidà,      
tutti fratelli nella Grande Dea.                
La pregano sul tappeto di asfalto
che fondono con sguardi di bragia
offrendone il grembo a Manitù.
O Grande Spirito, cerulea Voce,
possano i tuoi figli senza storia
- loro, radici senza fusto,
noi, pianta senza più radici -
riportarci nel vento degli angeli,
loro come noi nomadi infelici,
negli occhi ancora il lampo
della Grande Relazione,
noi avulsi dal cielo e dalla terra
e fuggiti dall’edenico coro,
spettri evasi in dedali nebbiosi
ricchi di storia e senza canti.


Franco Campegiani


martedì 26 novembre 2013

TraccePerLaMeta per la SARDEGNA

TUTTI SIAMO L’ISOLA – EMERGENZA SARDEGNA



Siamo rimasti tutti, come tutti, molto male per quanto è successo in Sardegna: un ennesimo "evento eccezionale" ha provocato nei giorni scorsi un'inondazione che è stata causa di lutti e danni materiali gravi. 
I primi sono irrimediabili e partecipiamo al dolore delle famiglie con tutto il rammarico comprensibile, ma per i secondi vorremmo poter portare il nostro piccolo contributo di aiuto e di sostegno a chi vive in una regione bellissima che accoglie generosamente molti di noi per le vacanze offrendo ospitalità in luoghi unici e suggestivi.
Per questo motivo, l’Associazione Culturale TraccePerLaMeta in collaborazione con la rivista di letteratura “Euterpe” ha deciso di mettere a disposizione le sue capacità e la sua arte, per dare vita a una raccolta di testi a sfondo sociale e civile il cui  ricavato di vendita sarà devoluto alla Croce Rossa Italiana con causale "Emergenza Sardegna".

La partecipazione a questa iniziativa è definita nelle modalità che seguono.
Ogni poeta potrà inviare una sua poesia di carattere sociale o civile, edita o inedita sulla quale detiene la proprietà intellettuale a ogni titolo.
La poesia non dovrà superare i 30 versi e non dovrà presentare elementi di offesa alla morale, alla religione o riferimenti che denigrino il bene comune e siano forme di discriminazione (razziale, sessuale, religiosa, politica, etc).
E’ richiesto all’autore che parteciperà di inviare la poesia indicando la propria città, a testimonianza della coralità di partecipazione.
Per partecipare è necessario inviare a info@tracceperlameta.org entro e non oltre il 7 dicembre 2013:
- la poesia
- l’attestazione del pagamento di 20€ .

Non è richiesto ai partecipanti alcuna tassa di lettura. La cifra di 20 € è  comprensiva del costo di stampa dell'antologia, della spedizione di una copia a casa e dell'offerta che raccoglieremo e invieremo alla CRI.
Qualora si desiderino più copie per farne omaggio e sostenere ulteriormente l'iniziativa, ogni copia in più costerà 15 €. Nessun altro costo di spedizione sarà aggiunto.

Il pagamento può essere fatto ricorrendo a queste modalità:

a) Bonifico bancario
IBAN: IT-53-A-07601-10800-0010042176 08   -  BIC (SWIFT): BPPIITRRXXX
INTESTAZIONE: Associazione Culturale TraccePerLaMeta
CAUSALE: Antologia "Tutti siamo l'isola" - Emergenza Sardegna

b) Bollettino postale - C/C POSTALE: 001004217608
INTESTAZIONE: Associazione Culturale TraccePerLaMeta
CAUSALE: Antologia "Tutti siamo l'isola" - Emergenza Sardegna

CAUSALE: Antologia "Tutti siamo l'isola" - Emergenza Sardegna

Ovviamente l'acquisto dell'antologia è possibile per chiunque, anche non Autore, interessato a sostenere questo impegno. Il prezzo sarà di 20€ per la prima copia acquistata, per le successive il costo sarà di 15 €.

La Associazione invierà regolare newsletter contenente  ogni aspetto economico dell'iniziativa provvedendo a documentare la cifra che, grazie alla vendita del libro, sarà devoluta alla CRI.


Anna Maria Folchini Stabile – Presidente Associazione TraccePerLaMeta
Lorenzo Spurio – Responsabile PR Ass. e Direttore rivista “Euterpe”




Info:




PREMIO LETTERARIO "CITTA' DI FUCECCHIO"

CITTÀ DI FUCECCHIO 38° CONCORSO  NAZIONALE DI POESIA E NARRATIVA

Organizzato dal CAPIT in collaborazione con il MPV il PANATHLON, il Circolo MARITAIN e il ROTARY

«PREMIO CULTURA PRESIDENZA  DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 1980» PATROCINIO DEL COMUNE DI FUCECCHIO

REGOLAMENTO

l) È consentita la partecipazione a tutti i gli autori  italiani e stranieri con un massimo di tre liriche in tre copie ciascuna delle quali una sola recante nome ed indirizzo ad uso della segreteria mentre le altre saranno esaminate dalla giuria.

2) Le liriche inviate debbono essere in lingua italiana.

3) Il tema è libero: esso non deve, comunque. essere in contrasto con i  più elementari valori morali e cristiani.

4)I1 giudizio della Commissione è inappellabile. Le liriche e i testi inviati non saranno restituiti ma distrutti a cura dell'organizzazione a fine concorso con i documenti relativi. Gli editi  verranno donati alle biblioteche locali.

5) Non è prevista quota di lettura: solo a parziale copertura delle spese di organizzazione e segreteria sarà gradito un contributo volontario alla CAPIT di euro 10,00 prescindendo dal numero di sezioni cui si partecipa.

6) Oltre al tema libero, una sezione col patrocinio del PANATHLON sarà formata con lavori sullo sport.
Un 'altra col patrocinio del M.p.V. verrà formata con opere sulla solidarietà e sulla vita. Una terza sezione per lavori sull'amicizia sarà patrocinata dal Rotary.

7) PER LA NARRATIVA INEDITA, L'EDITA E LA RACCOLTA DI POESIE basterà una sola copia del volume.

8) Verranno fra l'altro assegnati  premi dell'Amministrazione Comunale e  la targa d'argento della C.R.S.M.

9) Alla Premiazione sarà data ampia risonanza tramite la stampa,, TV ed altri mezzi divulgativi.

La partecipazione comporta la tacita accettazione delle norme di cui sopra, della pubblicizzazione del  nome in ordine alla graduatoria e della trasmissione dell' indirizzario ad altri concorsi letterari (L. 675/96).

LA PREMIAZIONE AVRA' LUOGO SABATO 22 FEBBRAIO 2014  ALLE ORE 16,00 NELL'AUDITORIUM DEL POGGIO SALAMARTANO  DI FUCECCHIO.



Gli elaborati  e le eventuali quote dovranno essere inviati entro il  giorno 3 febbraio 2014  a: CAPIT: "CENTRO CULTURALE PREMIO POESIA"
CASELLA POSTALE  N. 4 - 50054 FUCECCHIO (Firenze) a mezzo raccomandata


GIURIA
La giuria, presieduta  dal Prof. Aldo Onorati, è composta da:
Nicla Morletti, Anna Maria  Spilla, Lorella Nardi, Luciano Gianfranceschi, Carlo Taramelli, Roberto Lupi e Valeria Serofilli.

                     SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
         Paolo Briganti  (339-4899410) Giulio Panzani (0571-246574) Loredana  Loi



A MARIA RIZZI E A ANDREA VITALI IL "GARFAGNANA IN GIALLO"

Maria Rizzi e Andrea Vitali vincono il 
Garfagnana in Giallo 2013

Maria Rizzi, vincitrice con "Anime graffiate" (Corpo12)

Nella meravigliosa cornice della Fortezza di Mont’Alfonso, sabato 23 novembre, è stato assegnato il premio Garfagnana in giallo 2013. Hanno vinto Maria Rizzi per la sezione libri editi con il libro Anime graffiate(Corpododici) e Andrea Vitali con il racconto “La Storia del documento scomparso a Lamarossa raccolto nell’antologia edita dalla Garfagnana editrice.
Menzione d'onore a Gaia Conventi nella sezione libri editi con Giallo di zucca (Betelgeuse) e a Iacopo Riani con il racconto Cacio e pepe.
Medaglia poi a Simone Luciani e Luciano Cosimo Carluccio nella sezione libri e ad Antonella Pellegrinotti e Pietropaolo Pighini per gli inediti. Premio speciale de Il Giornale di Castelnuovo a Garfagnana a Giorgio Simoni.
I premi sono stati consegnati dallo scrittore e voce storica della Rai Alberto Lori (in uscita con Innuendo il suo nuovo giallo scritto con lo pseudonimo Alberto Levi Kessler) e dallo scrittore tedesco Vincent Kliesch (con il suo editore Livio Sassolini di Booksalad), alla presenza del curatore dell’evento Andrea Giannasi, al termine della Cena con il delitto organizzata da Massimo Lerose.
Il Garfagnana in giallo prosegue con l’evento di sabato 14 dicembre a Barga e la chiusura con la presentazione del bando 2014 a S. Andrea di Compito, presso villa Torregrossa, domenica 15 dicembre.



sabato 23 novembre 2013

SANDRO ANGELUCCI: "IL SOLDATO GIOVANNI", di G. RESCIGNO

Gianni Rescigno: IL SOLDATO GIOVANNI. Genesi Editrice. Torino. 2011. Pp.112. € 14,50  



RESCIGNO E IL ROMANZO:
QUANDO LA PROSA INCONTRA LA POESIA

  
      

      Risulta insolito ma stimolante a chi, con una certa assiduità, si è occupato della sua poesia, trovarsi di fronte ad un’opera che vede il Nostro in veste di narratore. Inconsueta e non per questo disorientante l’impressione, se è vero - come è vero - quanto si arguisce dalle parole prefative di Giorgio Barberi Squarotti che così si esprime sul testo e in proposito: “Rescigno molto efficacemente mette in bocca a Giovanni, novantenne e oltre, il racconto della sua vita, e ne viene fuori una grandiosa epopea popolare in forza di un linguaggio saporoso, agile, alacre, spiritoso, che ha la rapidità e la verità del parlato, ma dietro bene si avverte la strategia del poeta”.
      Questa acuta considerazione del critico e prefatore per eccellenza di un percorso creativo sempre intenso e vitale, quale quello dello scrittore cilentano, apre le porte - a nostro modo di vedere - ad un’interpretazione certamente più ampia e corretta del romanzo. Il soldato Giovanni, questa “storia di un uomo del popolo, ossia di mio padre che visse tra due secoli” - come l’autore stesso dice nella nota introduttiva al volume - è davvero il racconto spietatamente reale e, al contempo, misericordiosamente poetico di una vita difficile e sofferta, tesa come un arco sullo svolgersi e sulla diretta partecipazione a tre diversi conflitti bellici: la contesa italo-turca in Libia del 1911 e le due grandi guerre mondiali.
      L’incipit dell’opera si fa subito riconoscere per il piglio deciso ed una forza descrittiva che - senza fronzoli - punta diritta allo scopo: quello di presentare il personaggio nella sua nuda verità. Leggiamone, insieme, almeno gli episodi e la parte finale: “La terza moglie di mio nonno si chiamava Giuseppa. Una matrona, vedova del custode del camposanto, con mammelle sovrabbondanti, dai muscoli virili . . . Dedita al vino fin dalla giovane età passava le giornate dividendosi tra casa, campagna e cimitero . . .”. E’ già un bel biglietto da visita ma - saltando qualche pagina (tra l’altro significativa per il procedere narrativo) - ci trasferiamo ai momenti che tracciano i segni della sua dipartita: “Giuseppa prima di spirare volle Giovanni al suo capezzale. - A te il mio campo Giovanni . . . Mai passerà ad altre mani . . . Giuralo. - Lo giuro, ‘mammella’. - Dì al prete che non suoni la campana . . . Nessun prete . . . il Padreterno sa tutto di me . . .” e, infine, “ - Un desiderio dottore; via le medicine! Datemi una brocca di vino . . . Il vino m’ha aiutato a campare, m’aiuterà a morire.”.
      Così, in modo quasi disinvolto, nel naturale avvicendamento della morte con la vita, il testimone passa al protagonista, la descrizione del quale è, di nuovo, asciutta, forse ancor più di quella precedente, come se lo scrittore - e qui viene fuori il poeta - si voti ad una concisione sempre più concentrata via via che i personaggi acquistano spessore e rilevanza.
      Giovanni, dunque, è dipinto con pochi, essenziali tratti; subito calato nell’azione, egli è un soldato, un combattente sia nella guerra che nella vita. Non dissimile l’abbozzo di un’altra figura-chiave: Nicola il “ferracavalli”, l’amico fidato, il compagno d’armi che odia l’ingiustizia, il dissidio, la prevaricazione dell’uomo sull’uomo. Imponente anche se umile questo “attore”, tanto da sostenere una parte fondamentale nella “sceneggiatura” del romanzo: è lui l’antieroe, ed è sempre lui l’alter ego di Giovanni; è Nicola che - a nostro avviso - rappresenta il legno morbido e delicato che si nasconde sotto l’apparente ruvida corteccia di “Giovanni senza paura”.
      Come non ripensare ai bisticci - vere e proprie dichiarazioni d’amicizia - tra i due commilitoni: “ - Non mi va Giovanni, il tuo modo di ragionare. Non mi va, però ti voglio bene come a un fratello . . .” e ancora “Spara! Spara Nicola a questi imbecilli bastardi, figli di . . . - E torna, torna a ripetere che sono bastardi! . . . Difendono la propria terra. Basta Giovanni! Mi hai rotto . . .”. E come, come non soffermarsi su uno, forse il più alto, dei momenti elegiaci e carichi di pathos dell’intero libro, quando Rescigno mette in bocca al maniscalco in fin di vita queste sagge parole: “Tutti gli uomini tirano acqua al loro mulino. T’imbrogliano talmente le carte in tavola fino a che . . . non vedi qual è la cosa buona e quella cattiva. Non distingui chi ha torto e chi ha ragione.”, non cogliere l’assoluta poesia del passo immediatamente successivo allo spirare dell’amico: “Spinse lo sguardo in alto: nella notte. Oltre ciò che si possa immaginare. E lì vide due ombre. Leggere, impalpabili, trasparenti. Cavalcavano un destriero: una dama (la sua Bettina) e un cavaliere oltre il filo spinato verso le giogaie.”.
      Nicola (il suo spirito) tornerà spesso a far visita a Giovanni; soprattutto negli attimi più critici e difficili della sua esperienza militare la sua voce gli impedirà di uccidere il nemico, di dare sfogo all’impulso irrefrenabile di vendicarlo.
      La storia prosegue, fra alterne vicende, fino al termine del primo conflitto mondiale cui segue un periodo d’allontanamento dalla guerra ma non certo dai tanti problemi, di varia natura, che la vita pone di fronte al protagonista: è questo il tempo anche dell’amore (“Sisina era bella, bassina, rotondetta, con un sorriso di simpatia sulla bocca”), della tragica esperienza della morte del primo figlio (“Gioacchino, così si doveva chiamare . . . nacque senza strillare, già cianotico, senza respiro, mozzatogli in gola cdall’inesperienza della levatrice”), della nascita di Gianni, l’autore, affidato, “essendo infetto il sangue della madre . . . “agli enormi seni di Lella”, la puerpera con tanto latte “da poter sfamare due bocche”: così almeno, lei stessa, per necessità, sosteneva; in realtà i fatti vanno diversamente: i neonati entrano in lotta per la sopravvivenza e Gianni, “per natura caparbio e tristo”, riesce “a spuntarla su Tonino” che poco a poco si spegne per denutrizione.
      Scoppia la seconda grande guerra e “il soldato Giovanni” riceve la “cartolina”: sono ancora anni di sangue e di povertà (“In paese le cose andavano di male in peggio. Lo spettro della fame s’insinuava . . . nell’animo di tutti”). Il Nostro ne delinea le vicissitudini con il consueto, lucido realismo, tanto che ci è difficile non pensare ad una scrittura d’impronta verista senza, per questo, essere necessariamente riduttivi. D’altro canto, ci sembra che lo stile narrativo di Rescigno non possa prescindere da questa connotazione, votato com’è ad una rappresentazione disadorna, spoglia di ogni superfluità, di ogni commento - sia pure parziale - che lasci intendere un’intrusione, una forzatura soggettiva nel contesto della narrazione. Persino nei passaggi più leggeri e scherzosi (si pensi all’episodio che vede don Pacifico pisciarsi sotto dalla paura) non viene mai meno questa attenta considerazione del vero, della sua concretezza, del suo attecchire tra le povere cose di una quotidianità soventemente dimenticata.
      Ecco: questa inclinazione all’oggettività conferisce al romanzo una nota di modernità che non guasta e bene si addice alla forma, caratterizzata da un periodare breve se non, a volte, lapidario. Si tratta, tuttavia, di una modernità tutta personale perché Rescigno non ama quel genere di scrittura - oggi in voga - che aggredisce il lettore costringendolo a seguire strade che, non sempre, si presentano lineari e comprensibili.
      “Termino qui - scrive con naturalezza sul chiudersi dell’opera - la storia del soldato Giovanni” sorprendendoci con un finale degno della sua inconfondibile poesia: “Se gli (a Giovanni) domandate di Nicola e Bettina vi risponderà che non sono mai esistiti. Mi parlò di loro in un momento di debolezza e, quando, s’accorse d’aver tradito un segreto impostosi, così m’apostrofò: Non raccontare mai a nessuno questa fesseria. Me la sono inventata io. Capito?”.
      Senza nulla aggiungere, termina qui anche questa disamina.

                                                                                                             Sandro Angelucci
                                                                                  



  

venerdì 22 novembre 2013

SANDRA CARRESI FRA I 5 FINALISTI DEL PREMIO "AGEMINA"

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SANDRA CARRESI SI E'  CLASSIFICATA FRA I 5 FINALISTI NELLA IV EDIZIONE DELL'IMPORTANTE PREMIO LETTERARIO "AGEMINA", FIRENZE, CON IL LIBRO:
LE ALI DEL PENSIERO 
  


"... Ma è la natura con i suoi colori, con le sue immagini sapide di vento e di mare, di albe rigeneranti, di tramonti terminali, di colli declinanti al piano leggeri e fugaci, ad accompagnare le confessioni erotico-esistenziali, o immaginifico-confidenziali della poetessa. Ed è soprattutto in queste pagine di fede e di amore che si fa più presente con i suoi abbrivi rappresentativi. Lì, dove il linguaggio traduce la polpa di un’anima volta a ritrovarsi in un dire più allegorico e allusivo. C’è qui una natura docile e generosamente disponibile a rivestire con i suoi corpi le effusioni emotive; a ricorrere a combinazioni cromatico-figurative per dare consistenza al poetare..." (Dalla recensione di N. Pardini).


MARIO SAPIA: POESIE



Notizie Biobibliografiche - 

Mario Sapia è nato a Rossano(CS) nel 1942. Si è laureato in materie letterarie ed ha insegnato negli istituti secondari. Dal 1991 è stato Preside dell'ITC di Luino( Va), di S. Marco Argentano, di Poggibonsi (SI), Cassano e Rossano( CS). Scrive sull'Osservatorio letterario di Ferrara e su giornali locali. Ha pubblicato la silloge di posie "Momenti di una vita" presso Albatros, Roma, 2012 e i racconti "L'ulivo... e altri racconti" Albatros, Roma, 2013.  

  
 Le poesie sono tratte da: "Momenti di una vita", Albatros, Roma, 2011.


Gli anni…

Frulli d’ali
Che passano
Tra vertigini di sogni
Su nuvole d’addii.


La sera di Pasqua

(….guardando l’orizzonte dalla ex montagna spaccata)

Vedi la luna
Stasera ha voglia di scendere
Sopra quel letto di zagara
Nascondersi tra le geometrie
Perfette degli ulivi antichi
Non essere più luna.
Sciolta in quest’aria d’essenze
Regala la luce alla vela
Che laggiù s’affretta alla riva.
Il suo cielo è ora
Questo piccolo seno di terra
Succhiato dall’acqua:
immemorata distesa
Verdolezzante e tersa
Come l’alba e il tramonto
Di questa terra antica.
  
Rossano, aprile 2000




Notte insonne


Grandinata di ricordi
Rappresi in scogli di vita   
Che ti guardano
Come occhi nel buio.
Fuggo dal mio ignorato groviglio
E torno a sostare
Su quella riva di lago stellato
Tra i viali della villa di città
Quando la brezza del cuore  
Ti riporta dentro
Lo sciame dei pensieri
Che alle tempie impedisce il sonno.
Si dorme male la notte
E ci invecchia la solitudine
Matura sirena
Dai lisci capezzoli bruni.
Io sono stato la tua sosta
Senza futuro
Tu l’approdo
Da una rotta sconosciuta
Una sinfonia senza nome
Che s’accoglie in un’eco di memorie.
Ora l’insonnia si allunga
Come una notte d’estate
Sulla panchina di vimini
E le parole tornano come malinconie ferite.
Mi parlano nell’ombra
Gesti lontani
nascosti tra le fibre della vita,
Brevi arpeggi di emozioni
All’imbrunire dei giorni,
E due occhi profondi
Rassegnati a vivere.