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giovedì 27 febbraio 2014

UBALDO DE ROBERTIS: "L'EPILOGO DI MAGELLANO", E POESIA

Autore Ubaldo De Robertis
Titolo L’epigono di Magellano

Edizione 2012 © Associazione Akkuaria
ISBN  978-88-6328-156-9
pagg. 190 

euro 12,00
Due storie, quella di un giovane ricercatore di Fisica della Pisa di fine secondo millennio e di un gatto apparentemente separate, ma in realtà strettamente intrecciate fino a sovrapporsi e a fondersi, si snodano in un romanzo denso di riflessioni e sentimenti, di sogni e delusioni, di propositi e fallimenti, di analisi spietate, il tutto sorretto da una robusta ironia. Il protagonista appare come una persona viva, reale, in cui tanti lettori possono riconoscersi. Il giovane, assillato da topi, esperto di tecniche di cattura, nutre velleità letterarie, ma dà alle fiamme il suo romanzo così finisce per identificarsi con Bulgakov, e persino con il Maestro. Non a caso ha un’amante di nome Margherita. Il racconto, avvincente, procede in modo lineare (con alcuni opportuni flashback che arricchiscono il quadro) come in una sceneggiatura cinematografica, per segmenti in sé compiuti, sintetici e illuminanti, grazie anche a un linguaggio asciutto, adattato alla varietà degli ambienti, delle situazioni e delle peculiarità psicologiche. (Michele Battaglino)
….in quanto gatto non può accedere nel proprio mondo interiore…d’altra parte io, disponendo della facoltà di farlo, continuo a sentirmi estraneo al mondo…l’evoluzione ha prodotto in me uno stato imbastardito? L’istinto della bestia si è affievolito, e ora ci si mette anche la decadenza del linguaggio…

http://www.associazioneakkuaria.it/?p=3232

                



L’epigono di Magellano dello scrittore Ubaldo De Robertis

La vita di un giovane ricercatore di Fisica, aspirante scrittore, e quella di un gatto un po filosofo si incontrano e per un po di tempo si intrecciano. Intorno a loro gravita un variegato universo di personaggi
fortemente caratterizzati dal punto di vis
ta psicologico.
E
questo il mondo ritratto dal romanzo edito per i tipi delle Edizioni Akkuaria di Catania nella collana Europa la strada della scrittura, diretta da Vera Ambra.
Il protagonista del racconto è una figura dinamica, che procede a due velocit
à: combattuto tra lamore verso due donne, inizialmente non sa ancora che cosa fare della sua vita. Anche la sua sofferta creazione letteraria, ispirata al capolavoro di Bulgakov Il Maestro e Margherita, diventa vittima sacrificale della smaniosa insicurezza che lo attanaglia e quasi lo paralizza. Tuttavia, grazie principalmente al suo gatto,che altri non è se non il Magellano del titolo, il giovane fisico cambierà i suoi punti di vista e col trascorrere del tempo imparerà ad apprezzare la vita e ad amarla.
In questo romanzo De Robertis ci ricorda come talvolta si cominci ad amare la vita stessa proprio quando ci accorgiamo di essere sul punto di perdere tutto.
L
autore vuole dimostrare che ciascuno di noi può ricercare la propria identità più profonda e individuare il ruolo riservatogli nel mondo solo prestando attenzione alla propria voce interiore.
Una tematica alla Coelho, insomma, ma narrata in forma meno didascalica e certamente più intimista. I personaggi, che per il sudamericano sarebbero stati dei modelli, escono invece dalla penna di De Robertis come persone reali, nelle quali ognuno di noi si può specchiare.
Lo scrittore, marchigiano di nascita e pisano d
adozione, da anni è presente nel panorama letterario cittadino,e non solo, con le sue opere in prosa e in poesia, tra cui ricordiamo una per tutte la silloge Se la Luna fosse un Aquilone. Vastissima è anche la gamma di premi e riconoscimenti ricevuti in questi anni dallo scrittore. A dimostrazione dellinteresse suscitato dalloriginalità dello spunto da cui il romanzo trae origine e dallopera  maieutica che lautore compie sul percorso interiore dei suoi personaggi, il libro è stato presentato lo scorso anno alla fiera internazionale di Pechino.

                                                       Maria Fantacci

pubblicato sulla Rivista Il Fogliaccio  n.427 del 17 GENNAIO 2013



BIOGRAFIA

Ubaldo de Robertis, ricercatore chimico nucleare, membro dellAccademia Nazionale dellUssero di Scienze, Lettere, ed Arti.
È autore de Il tempo dorme con no
i, Primo Premio Saggistica Giovanni Gronchi 99, e di numerosi racconti:
Gli Uomini nascosti, Primo Premio ARCA, Roma,
03.
La Stella del Nord, Keltia Edit. Premio Interlingue
05.
Centoventi, novanta, cinque, Felici Edit.
Lei, Primo Premio Fazio degli Ube
rti,06.
Il falco il cavallo e il nano, Premio Firenze
06.
Come un inganno, Felici Edit.
07.
La Borsetta, Caravaggio Edit. Premio Trifolium
08.
La Stilografica, Premio Speciale Scrivere di Sport,
08.
L
intervista impossibile, Premio Mario dellArco, 08.
Il ras, Keltia Edit. Premio Interlingue
08.
C
è Rembrandt Fuori le Mura di S. Paolo, Premio Accad. F. Petrarca, 2011.
In pubblicazione il primo romanzo: L
’'Epigono di Magellano. Sue composizioni poetiche sono apparse in Antologie e Riviste Letterarie.
Pre
mio Speciale M. Tobino, 04.
Primo classificato al Premio Torre Pendente,
06.
Primo classificato al Premio Orfici,
08.
Terzo Premio G. G. Belli,
08.
Premio Speciale La Nuova Poesia, Modena
09
La silloge Sovra il Senso del Vuoto, Nuovastampa Edit ha con
seguito il Primo Premio Orfici Omaggio a D. Campana 09.
La silloge Riverberi, Puntoacapo Edit, ha conseguito il II Premio Astrolabio 2011.
Premio Speciale Dante al Festival della Cultura, Roma 2011.
Terzo Premio poesia inedita Antica Badia di S. Savin
o, 2011.
Il libro Diomedee, Joker Edit,
08, ha conseguito il Premio Antica Badia S. Savino, e il Premio Zorini.
In pubblicazione la raccolta di nuove poesie: Se la Luna fosse
un Aquilone.


POESIA



Presagio


Fuori del mare…
alberi svestiti di vele
la sferza dei venti che scompiglia
drizze di randa ed amantigli
schiume increspate
fremono in muraglie

Sarà il nocchiere
creatura senza nome
uomo dello scandaglio
non l’opera morta
non l’immersa carena
ad aprirsi in squarci
a cedere…per primo




Tratta da: Se la Luna fosse... un Aquilone, Limina Mentis Editore, 2013

1 commento:


  1. L’epigono di Magellano è un gran libro. Iniziamo dal linguaggio: compresso, pieno d’ironia, brillante, inaspettato e compresso, a tratti anche fiabesco. Lo stile di Ubaldo De Robertis convince subito e serve da esempio ai tanti scrittori che oggi cercano di farsi strada nell’affollato mondo della narrativa contemporanea, ma serve anche da elisir di piacere per i lettori che hanno dimenticato che oggi si può leggere qualcosa di diverso. L’autore è un poeta, e si vede nelle descrizioni, nei dialoghi, nelle situazioni che narra: “Lassù, oltre il crinale di ulivi, l’assalto di rovi e cespugli. Le ombre penetrano il bosco, divorano i colori; rimane l’odore del muschio asservito alle rocce, ai tronchi più vecchi e cadenti…”. Questa qualità è mantenuta in tutte le pagine e l’opera vanta un ritmo fortemente lirico e musicale. Anche nelle situazioni comiche, che non sono poche.
    L’originalità, tratto principale di quest’opera, sta nel partire da una trama apparentemente insignificante, trasformando ogni minimo evento in una fonte di arricchimento sia lirico che di pensiero. La trama, comunque, a un certo punto esplode e si dipana come un filo di Arianna in un labirinto, guidando il lettore verso la soluzione della stessa, che ci mette in pace con quella parte di noi che borbotta, sbuffa, tentenna e brontola sempre. In pace, direi, temporanea, perché quella parte rimane pur sempre un nodo irrisolto di un uomo che si vuole irrisolto per essere in qualche modo felicemente in pace con se stesso. Quindi essere in pace non porta la pace, semmai soffoca il brontolio, che alla fine ci piace e ci permette di identificarci nel personaggio che ci fa da specchio.
    La narrazione è in prima persona. Il protagonista, Mike, un ricercatore di fisica che si vuole scrittore, ha un gattone, Magellano, che osserva il mondo dai suoi vispi occhietti, diventando alter ego del protagonista, riuscendo là dove Mike fallisce, essendo migliore degli uomini in generale. Comparte il loro spazio vitale Camilla, la correttrice di bozze, che odia il gatto e che ha sempre una battuta acida pronta per partire come un fendente verso il suo datore di manoscritti nonché padron di casa. Le donne del romanzo, oltre Camilla, sono Margherita, amante dello scrittore, e Ottavia, donna di mezza età esperta di astrologia. Altro personaggio chiave è Marco, farmacista e amico per la pelle, ed è proprio con lui che si verificano le situazioni più esilaranti. La trama ha un punto di svolta quando muore Magellano, il gatto tricolore, grasso e saccente, e Mike, vedendosi costretto ad affrontare la vita da solo, rimette a posto i tasselli del suo rompicapo, grazie alla grandezza e alla saggezza delle sue amiche, donne, meravigliose donne che hanno una marcia in più, e che per dimostrarlo non hanno bisogno di superpoteri, ma di gesti minimi, di parole, di dignità.
    Aleggia in tutto il libro Bulgakov, con il suo Il maestro e Margherita, che riesce a riportare il lettore verso veri riferimenti letterari, non certo sceneggiati di prima serata della TV. Troppi libri, infatti, oggi ricalcano ritmi e stilemi da sceneggiatura, come se la nostra letteratura, invece di essere guida, fosse trainata costantemente dalle tendenze della moda. L’autore dimostra che per fare un buon libro, oggi, non è necessario emulare linguaggi cinematografici, e grazie al suo stile e alla sua capacità descrittiva dell’animo umano, propone un romanzo di grandissimo pregio, partendo da spunti di vita quotidiana e restituendoli con cipiglio narrativo, preda di descrizioni poetiche, trasformandoli in grandi cose. Si sa, del resto, le grandi cose, quando le fai, non sai cosa sono, e cominciano piccole.
    Claudio Fiorentini

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