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venerdì 28 marzo 2014

N. PARDINI: "PRIMAVERA", DA "SUONI DI LUCI ED OMBRE", 1998




Nazario Pardini

Primavera

Rientrano da luci consumate
gli uccelli tra le fronde della sera
e portano con sé sapori d’erba
fresca fragranti.
             Danzano le foglie
delle buttate prime di stagione
da un’aria carezzate di speranza. 
Una canzone s’ode da lontano
profumata di  verde e primavera
continua negli svoli della sera
delle rondini brune. Dietro il poggio
si affoga roggio il sole e non appaga
l’ultima voglia dei ricami d’oro
nel cielo che l’azzurro spiove a terra.

Non diparte il profumo né riposa,
neppur di notte; al suolo stagna peso
e sapido trabocca primavera (da Suoni di luci ed ombre. ETS. Pisa. 1998).


2 commenti:

  1. Una poesia che illanguidisce l'anima fino a scioglierne i veleni che la turbano e l'avviluppano. Bravo, davvero molto bravo, complimenti vivissimi...

    Ninnj Di Stefano Busà

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  2. Un augurio - questa lirica - di cui tutti abbiamo bisogno, un inno alla gioia come la nona sinfonia di Beethoven.
    "Trabocca primavera" - è proprio così - da questi versi: musica e danza con le quali l'animo si rigenera colmandosi di quel profumo che "non diparte...né riposa"

    Sandro Angelucci

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