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sabato 30 agosto 2014

MARIA RIZZI SU: "DECADENTI E SIMBOLISTI"



Maria Rizzi collaboratrice di Lèucade


IN RIFERIMENTO 
UMBERTO CERIO TRADUCE MALLARME'
AGOSTO


Stephane Mallarmé

Anch'io voglio complimentarmi con Umberto. Tradurre i poeti francesi decadenti e simbolisti non è arte di tutti. Va detto che, in particolare i Simbolisti cercano di rendere la poesia simile alla musica e alla nascente pittura astratta, i cui dipinti sono basati principalmente sull’effetto suscitato dall’accostamento dei colori. In altre parole, la poesia simbolista - che, attraverso lo sperimentalismo tecnico, si evolve nella direzione del verso libero - non si propone di rappresentare o cantare aspetti della realtà, sia pure misteriosi per la ragione e i sensi, ma di creare una nuova realtà, evocandola attraverso “pitture” e “musiche” costituite da parole che rappresentano simboli dell’ignoto e dell’Assoluto. Il principio de l’art pour l’art (scopo dell’arte è l’arte stessa), comune a Decadenti e Simbolisti, non spinge i Simbolisti nella direzione di un’esistenza “maledetta”. Stéphane Mallarmé, a differenza di scrittori dall’esistenza trasgressiva come Verlaine e Rimbaud, è sposato, inserito nel ceto medio e, nel contempo, caposcuola di una poesia che rivoluziona la letteratura. Lo scrittore intende affermare che la poesia è Assoluto e, contemporaneamente, annullamento della cosa concreta percepita dai sensi: scrivendo «fiore» il poeta evoca la realtà della parola, unica vera esistenza in un mondo ritenuto assenza e vuoto.
All’arte viene affidato il compito di salvare e riscattare l’uomo da quella che è ritenuta una grigia e squallida realtà. Poiché l’intreccio fra le parole e le immagini, in tale creazione di magia o sogno, è una sorta di arabesco aperto ad infinite interpretazioni, il simbolismo di Mallarmé diviene negazione dell’oggettività, cui viene sostituita, come nelle veglie notturne dello scrittore, la pura creazione linguistica, in cui sarebbe vano ritrovare un senso univoco se non, come nella musica, di ordine complessivo (non sono, infatti, le singole note che suscitano emozioni, ma la composizione nell’insieme).
Giovano a chiarire la poetica e le caratteristiche del Simbolismo le esemplari quartine di un sonetto proposte dal nostro Cerio.
Anche se la lirica verte sull’evocazione di un’angoscia e di un’assenza metaforicamente personificate in simboli fino a costituire figurazioni allegoriche, vano sarebbe cercare di dare un senso logico a tutti gli elementi che compongono le quartine, accomunate innanzitutto dall’eleganza e dalla bellezza delle immagini e dei suoni. Ciò che indubbiamente si percepisce, è il senso di frantumazione e di sconfitta che predomina al di là delle splendide forme verbali, metaforiche e sonore che costituiscono il testo. Un ringraziamento e un abbraccio. 

Maria Rizzi

1 commento:

  1. Se la lettura di un paio di poesie -sia pure tradotte- oltre che dare il gusto di una lettura importante e piacevole riesce a determinare riflessioni ampie e culturalmente valide e profonde come le tue, non ci si può che compiacere. Grazie Maria
    Umberto

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