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venerdì 24 ottobre 2014

SANRDO ANGELUCCI: "UNA POESIA DI CAMILLA VISCUSI"

Sandro Angelucci collaboratore di Lèucade

  
Un breve cappelletto di presentazione della poesia della giovane
Camilla Viscusi:

Propongo all’attenzione di coloro che cercano nella poesia un messaggio che travalichi l’uso stesso delle parole per affondare nel suo più intimo mistero, l’ascolto di questo video recitato dall’autrice del testo, insieme e con l’aiuto di un suo giovane amico attore e regista.
La scrittrice è una poetessa in erba (ha solo 25 anni ma la lirica risale a quando ne aveva poco più di 20).
Non potrà sfuggire ai competenti critici e poeti, che seguono l’autorevole blog curato dall’amico Nazario (che ringrazio di cuore per l’accoglienza), una certa, non ancora esperita, ingenuità; mi permetto tuttavia di esortarli ad andare oltre per riscaldarsi al fuoco di questi versi: semplici ma tutt’altro che semplicistici nel loro, francescano inno alla Natura e alla vita.
Posso assicurare che, immediatamente, vi ho riconosciuto – meglio: si è rivelata alla mia anima – una voce inconfondibile, nella quale ho sempre identificato quella della Musa.
Ed al termine, mi sono sentito sollevato: una sensazione che m’induce ancora, e nonostante tutto, alla speranza.

Sandro Angelucci


Il link:
aprire You Tube e inserire nella barra di ricerca per ascoltare: 
camilla viscusi io che sono la natura (edizione speciale)




IO CHE SONO LA NATURA

Adesso guardami
Tu creatore di quel silenzio che fa paura
Perché è a te che voglio presentarmi
Io che sono la Natura.
E' la forza delle acque del mare
a scorrere nel pianto mio
La più alta voce dei venti s'avverte urlare
Nel grido mio
E' la potenza del tuono ad echeggiare
Nel battito del cuore mio
E' rosso e come fosse lava sa bruciare
Il sangue mio














Solo i fiori di primavera sanno profumare
Il corpo mio
Puro come l'ultimo soffio vitale
Esalato dal corpo del più innocente animale
E' il respiro mio
E, se pur ancor pieno di coraggio
Triste è lo spirito mio
Che come quello dell'albero più saggio
Dall'alto della sua impotenza, osserva del suo tempo il veloce svanir
Dell'aria l'avvelenarsi
Dell'equilibrio più antico l'arruginir
Dei mari e dei fiumi lo scurirsi
Dei fiori e di ogni creatura lo spietato morir.
Tutto nel nome di un falso padrone
Che più dell'amore
e mai di mia invenzione
Solo in te, uomo, ha trovato l'ignobile valore.
E guarda! Della grandezza del Mondo ne hai fatto prigione
E ovunque si respira il dolore
Dimenticando la compassione
Così della Terra ti sei proclamato il signore.
E pensar che la parola ricevesti in dono
Per raccontar della vita l'infinita bellezza
Fatichi invece perfino nel chieder perdono
A chi per prima, t'offrì del principio, la carezza.
Nell'euforia del potere però, sta attento uomo: non ti devi scordare
Che al pari di ogni creatura
Sei preda del tempo che non si può fermare
E del corpo tuo, figlio della Terra, solo ne resterà il ricordo della sua più bella
Fioritura
Perciò ascolta bene: se il tuo "io" riuscirai ad abbandonare
Tu, che del tuo male ne sei la causa e ne sei la cura
E se con gli occhi di un bambino il Mondo tornerai a guardare
Quando giungerà ciò che pare l'addio e nessuna parola più potrai pronunciare
Allora quel silenzio non farà più paura
Perché all'anima tua crederò ancora io, che sono la NATURA.

Camilla Viscusi





2 commenti:

  1. "Tu che del tuo male sei la causa e ne sei la cura". Lo stile visionario ed onirico di questo componimento avvince il lettore inoculandogli una benefica voglia di libertà, di rinascita, di ricongiungimento dei propri meccanismi psichici con l'ingranaggio universale. E' un accorato appello rivolto da Madre Natura a colui che ha trasformato il proprio ruolo di custode dell'Eden in despota e tiranno del creato intero. Il video, curato da Gabriele Borrello, che è anche la voce recitante, assai appropriata dello stesso, è arricchito da immagini affascinanti e da musiche particolarmente suggestive. Invito caldamente a visionarlo i lettori.
    Franco Campegiani

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  2. Errata corrige: Gabriele Borriello
    Franco Campegiani

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