Gruppo marmoreo di età romana |
Una
pièce, la prima, emotivamente contaminante, densa di significati e significanti
immortali, che, con uno scorrere apodittico e parènetico, si fa simbolo di
vita, di amore, di tempus fugit, e di un passato vòlto al futuro. Un memoriale
fecondo di immagini che si declinano in
un canto di vicissitudini esistenziali. Non voltarsi indietro; mirare sempre al
futuro per tenere accesa la fiamma di Eros, ci insegna il mito. Ma il Poeta
aggiunge con un impiego di endecasillabi articolati in tutta la loro varietà
metrica: “V’è un solo modo in cui voltarsi aiuta:/ guardarsi dentro, leggere il
passato,/ per scrivere la storia del futuro”.
Una poesia che si dipana su uno spartito di euritmica sonorità; su uno
spartito che avvince e convince per una visione estremamente attualizzata del
mito; per una fusione estremamente equilibrata tra versificazione e abbrivi
emotivi.
Sì,
la Poesia non deve avere i paraocchi: sono proprio i nostri classici, col
sonetto, o con la Bellezza del loro canto, a farci da esempio. La Storia
Letteraria ce lo insegna con la sua ripulitura. Il futuro non ha vita senza il
passato. Un frammento di Saffo o l’Infinito del Leopardi non hanno stagioni.
Nazario Pardini
Divinità dell'arte |
Voltarsi
Determinato,
Orfeo, scende nell’Ade,
chiede
al Divino di ridare vita
ad
Euridice, la sua bella amata,
è
storia nota, e tragico l’epilogo.
Hades,
che vuol concedere il miracolo,
lo
mette in guardia: “Non voltarti mai
lungo
le vie del regno dei defunti,
alle
tue spalle lei ti seguirà…
così
facendo la condannerai
a
ricadere nel profondo sonno.”
Amore |
Orfeo
comprende, eppure non si fida,
cede
alla tentazione di guardarla,
la
sua Euridice cade, e giace inerte,
quello
che muore non fa più ritorno.
Inizio
e fine, sorgere e tramonto.
Dopo
la notte si fa luce, è giorno,
ma
restano i ricordi, come un limbo,
simili
a un fiume scorrono i pensieri,
attingo
l’esperienza dalla fonte.
per
non cadere negli antichi errori.
V’è
un solo modo in cui voltarsi aiuta:
guardarsi
dentro, leggere il passato,
per
scrivere la storia del futuro.
Omero |
Un
vestito stretto
Sostieni
che il Sonetto è un bel vestito
come
uno smoking, quando calza stretto,
nell’abito
saresti rattrappito?
Io
l’ho capito qual è il tuo problema,
non
lo conosci: già ti sei tradito!
Ma
ti propongo una “misura estrema.”
Indossalo:
è l’emblema della gabbia?
In
sé ha l’oceano. Scrivi, esponi un tema
in
questa forma, e sfoga amore e rabbia!
È
Spazio immenso: sabbia su una spiaggia
e
la marea… peccato tu non l’abbia
provato
mai, sarebbe cosa saggia.
C’è
poi chi oltraggia la Poesia all’antica,
ma
stia dov’è, la libertà selvaggia
lo
rende inerte, non gli è affatto amica!
Per
quanto tu ne dica, caro mio,
io
credo che il vestito ti si addica,
prova
a indossarlo… garantisco io.
Orfeo e Euridice |
Egregio Professor Pardini,
RispondiEliminaLa ringrazio per la recensione sulle mie poesie.
Felice di fare la Sua conoscenza,
se me lo consentirà Le sottoporrò altri miei lavori.
Con Stima e amicizia,
Francesco Dettori