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lunedì 26 gennaio 2015

CLAUDIO FIORENTINI E "LA VOCE DI PORTA PORTESE"

Claudio Fiorentini collaboratore di Lèucade

Dopo aver contattato presidi, insegnanti, genitori, comitati, rappresentanti di classe, vicini, amici... con un dispendio di energie senza eguali, ieri, al Teatro Porta Portese, abbiamo finalmente presentato la seconda edizione del premio "La voce di Porta Portese oggi". Ci ha onorati con la sua presenza la Presidente del Municipio Roma XII... e la nostra iniziativa ha avuto il suo momento di protagonismo. Tuttavia mi chiedo perché le famiglie presenti erano poche. L'iniziativa ha un'utilità civile, serve a dar voce alla cittadinanza, unisce le persone, ci aiuta a riappropriarci del territorio e porta al quartiere l'identità di cui tanto si dibatte da anni senza costar nulla; eppure gli stessi cittadini che chiedono di fare qualcosa per portare la cultura nel quartiere ci lasciano soli... Intendiamoci, non mi sto lamentando, sto solo constatando che le difficoltà che si incontrano sulla strada dell'impegno civile sono tante, ma proprio tante. Insomma, se per un genitore è più facile portare i figli a giocare a calcetto che educarli ad amare il territorio, che Paese ci ritroveremo tra vent'anni? Cari concittadini, svegliatevi! Il nostro Paese domani sarà in mano ai nostri figli, prepariamoli, perché loro dovranno essere migliori di noi!

Concludo questo mio intervento con una citazione del grande direttore d'orchestra Riccardo Muti:
Se togliamo ai nostri figli la possibilità di avvicinarsi all’arte, alla poesia, alla bellezza, in una sola parola alla cultura, siamo destinati a un futuro di gente superficiale e pericolosa. Per questo occorre difendere un settore che non esiste per dare dei profitti, ma per parlare direttamente alla gente. Sottolineo che un’orchestra sinfonica costo molto, ma molto meno di un giocatore di calcio.
I dittatori hanno sempre cercato di chiudere la bocca agli artisti e agli intellettuali, perché la cultura, nonostante l’imbarbarimento estetico al quale stiamo assistendo, continua a essere l’anima del popolo.
L’Europa ha alle spalle una storia importantissima, sul piano culturale è stata a lungo leader nel mondo. Ora non può dimenticarlo: per risalire e tornare propositiva, basterebbe che i governi dei vari Paesi togliessero un po’ di denaro alle cose superflue e lo destinassero prima all’educazione, poi all’educazione e quindi all’educazione.

Claudio Fiorentini 


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