“ Tagliala in due! ”
disse Sara, che poi continuò intimando “ e dammene metà!”.
“ No! E’ mia. Non te
la do, la cioccolata ” ribattè Andrea.
“ Non è tua, è di tutti” insistette Sara.
“ La voglio anch’io ”
annunciò Manuela.
“ E’ mia e la do a chi voglio io ” ribadì Andrea.
“ Dammela!”
“ Che testarde che siete”
“ Non è la sua! ”
“ Ma non è neppure la tua”
“ Sarà dura prendergliela”
“ Non insistete,basta.”
“ Zitti! Ho la risposta ai vostri problemi” si intromise Elena “ Guardate là!”
Ed additò la vetrina del negozio di pasticceria “ AGLIO ” ,
a metà di corso Italia, in cui faceva bella
mostra un uovo di Pasqua gigantesco, pantagruelico.
La porta era aperta ed il negozio deserto.
“ Entriamo a vedere ”.
“ Sì, sì, entriamo ”.
“ Ma non possiamo toccarlo, è vietato dalla legge” affermò categorico Andrea, ligio al diritto
costituzionale ed anche a quello non costituzionale.
“ Beh…però…solo un pochino” suggerì la monella Sara.
“ Sì, sì.” fecero in coro le altre due, curiose.
Le tre birbanti, dopo essere entrate, scrutarono l’uovo
sotto lo sguardo scandalizzato di Andrea, lo
ruppero e vi trovarono….la sorpresa. E che sorpresa!
Leve, quadranti, display luminosi, luci intermittenti,
pulsanti, cartine geografiche, insomma…. un
vero e proprio uovo high tech.
La tecnologia che l’uovo covava in sé aveva una funzione
ben precisa, come i bimbi scoprirono
presto ( ed anche voi se continuerete a leggere ).
Andrea, intanto, era passato dalla dissociazione più spinta
alla collaborazione più sfrenata,
impaziente di toccare e sperimentare, da buon maschietto,
tutto quel ben di Dio.
Ed a forza di toccare tasti a sinistra e sfiorare bottoni a
destra, Andrea causò la comparsa sul quadro
luminoso di alcune cifre
02 / 04 / - 476
“ Oh..guarda. Una
scritta” notò Elena.
“ Sì, due…quattro…meno quattrocentosettantasei…cosa vorrà
dire?” la interruppe Manuela.
“ Sarà la data di scadenza dell’uovo di Pasqua” propose
Andrea.
“ Come può scadere in meno 476? Boh..!” concluse Elena.
Andrea pigiò ancora un tasto, quello giallo. Avvertirono come un capogiro, come se
stessero
girando sempre più vorticosamente quasi fino a perdere i
sensi, finchè….
L’uovo rallentò il movimento e, infine, si fermò.
“ Accipicchia che vortice!” disse Sara aprendo la
finestrella che loro stessi avevano fatto nel
cioccolato per entrarvi. Manuela sbuffò “ Sono sconvolta”.
Uscirono tutti e quattro, osservando lo strano paesaggio, a
loro per nulla familiare.
Non si trovavano più nella vetrina della pasticceria “
AGLIO ”, ma in prossimità di una strada
lastricata, tra colline ricoperte di ulivi.
Stavano ancora commentando, stupefatti, il sorprendente
paesaggio quando transitarono nelle loro
vicinanze due figure, vestite di lunghe tuniche chiare.
“ Caro mio” disse la prima “ stanno ancora bisticciando?”
“ Certo!” rispose l’altra “ ieri si sono prese per i
capelli e ATENA le ha preso una ciocca.
ERA era furibonda!”.
“ Certo che ERA , quando si
inalbera, è terribile! Non vorrei mai bisticciare con lei”.
“ Già, anche il battibecco tra lei ed AFRODITE di sabato scorso è stato memorabile, quante se
ne sono dette!”.
I quattro bimbi si guardarono stupefatti. Dopo un iniziale attimo di disorientamento,
avevano
infatti realizzato di essere al cospetto di conoscenti di
divinità greche ed aveva trovato spiegazione,
nelle loro menti, quel numero: - 476.
476 anni prima della nascita di Cristo!
L’uovo di Pasqua era dunque una macchina del tempo.
Manuela, la più spigliata, esordì con un: “ Scusi, signore”
indirizzato al più vicino dei due
personaggi.
“ Cooosa?? Come osi!” le rispose
collerico il tizio con la tunica celeste
incenerendola con un’occhiataccia. “ Quando ci si rivolge a me si deve
esordire con GRANDE
GRANDIOSITA’, chiaro??”.
“ Ah scusi…IMMENSA GRANDIOSITA’ , di cosa parlate?”.
“ Ora va meglio” rispose ARES
continuando “ Io e DIONISO discutevamo
dell’annosa,
decennale anzi, polemica
sulla bellezza delle dee: la questione di chi sia più graziosa fra
ATENA , ERAed
AFRODITE, diatriba che ha già causato una
lunga guerra celebrata da
Omero. Non si è
potuta dirimere ancora la questione”.
“ Mi scusi, ehmm…GRANDE IMMENSITA’ ” osò Sara “ ho sentito
vagamente parlare del
problema. Avrei un’idea da suggerirvi”.
“ Ah, ma davvero?” la squadrò il non convinto DIONISO ” Sentiamo..”.
“ Perché non organizzare una sfilata di moda al Pireo, il
porto di Atene, durante la quale le tre
affascinanti CURVILINEE MAESTOSITA’ indossino i loro capi
preferiti e facciano passerella?
Alla fine sarà la votazione del pubblico, e delle altre
PAFFUTE MAESTOSITA’ eventualmente
presenti, a chiudere il discorso una volta per tutte. Non una solo persona come giudice, che so…un
qualsiasi Paride, ma l’intera popolazione della capitale.
Davanti ad un campione statisticamente così
significativo non c’è dea, per quanto ambiziosa ed isterica,
che possa evitare la capitolazione ”.
“ Però…” fece
pensieroso DIONISO ” forse ATENA sarebbe favorita dal fatto di giocare
in casa, essendo la dea della città, ma potrebbe
funzionare….sì, potrebbe funzionare”.
“ Accipicchia, siete bravi, bambini!” proseguì ARES “ forse ci avete risolto uno dei grossi
problemi che ci assillano in questo terribile mese di
Aprile!”.
“ Quali sono gli altri..ehm .. INFINITA IMMENSITA’ ?”
chiese Andrea.
“ Abbiamo guai seri anche ad Olimpia” rispose ARES ” Ieri HERMES
mi ha confidato che sono state rubate tutte le 40 medaglie
d’oro destinate ai vincitori delle
imminenti gare di Olimpia, e gli organizzatori stanno
pensando di recuperare l’oro occorrente dai
due alluci della grande statua di ZEUS , opera di Fidia”.
“ Purchè ZEUS non se ne accorga!” soggiunse con un brivido DIONISO
“ Abbiate pazienza…” disse Elena, che subito, vedendo
l’espressione dei due, aggiunse
“ uhm..INTELLIGENTISSIME INTELLIGENZE. ( ai quattro bimbi
le intelligenze non
sembravano, a esser sinceri, intelligentissime ). Non avete, qui in Grecia, un Re di nome Mida?
Bene, mandatelo a chiamare e fatelo venire ad Olimpia,
preparate nel frattempo una copia in
cioccolata delle medaglie olimpioniche e poi fategliele
toccare.
Riavrete così i 40 trofei dorati”.
“ Stupefacente!”
gridò quasi ARES
“ Fantastico!”
confermò DIONISO ” Io non ci avevo
pensato”.
“ Ma guarda un po’! ”
commentò fra sé e sé Sara.
“ Siete i ragazzi più in gamba che abbia mai conosciuto,
avete risolto in un solo giorno due
problemi enormi, avverto subito ZEUS ”.
AREScompose sul
pallottoliere che teneva in mano un numero: 3389371771 e subito apparve
atterrando velocissimo HERMES ,
il famosissimo messaggero degli dei, nelle cui orecchie
ARES riversò un nugolo
di informazioni riguardanti il come ed il perquando i quattro
giovanissimi avevano risolto quegli intricati casi, che
rappresentavano da lungo tempo ostacoli
invalicabili per le VASTE IMMENSITA’ celesti.
Uno stupefatto HERMES commentò
soltanto “ Avverto subito il capo” e partì con velocissima
velocità alla volta del monte Olimpo, le cui cime
seminascoste dalle nubi si stagliavano in lontana
lontananza.
“ Inaudito!” commentò ripensando ancora all’accaduto ARES , che aggiunse rivolto al collega:
“ Ci manca solo che risolvano anche il problema dell’Idra!”.
“ Sono un po’ toccate, queste DIVINE DIVINITA’ ” pensò Andrea.
“ Quale è?
….ehm…UBRIACANTE UBRIACATURA?” s’informò Sara.
“ Ecco” rispose DIONISO alias
BACCO ” Tanti e tanti anni fa, vicino a
Tebe,
POSEIDONE passeggiava
tranquillo quando fu molestato da un mostro sanguinario, l’Idra
appunto. Il dio
allora diede un poderoso schiaffone al mostro e, da quell’istante, quest’ultimo
non
smette di muoversi ed ondeggiare, vibra in continuazione,
anche mentre dorme.
Il moto si sta smorzando, ma molto lentamente: chissà fra
quante migliaia di anni l’animale si
fermerà. L’Idra, a causa del movimento, è disturbata e
sempre di pessimo umore: ha già divorato
187 persone e ferito in modo grave al tallone il noto eroe
Achilleo, il quale cercava di ucciderla.
Altri famosi eroi, Odisseo, Perseo, Teseo ed Erculeo ( gli
eroi della antica Grecia finiscono
tassativamente in EO ) hanno tentato, inutilmente, di
ammazzare il mostro.
Per ucciderlo,fra l’altro, bisogna riuscire assolutamente a
tagliare il suo corpo di tanti segmenti
esattamente a metà, altrimenti la paurosa bestia si
rigenera dando origine a due mostri i quali, se
non divisi esattamente, ne genererebbero quattro e così
via, in una spaventosa reazione a catena ”.
“ Per Bacco……..un problema serio” sottolineò Elena.
“ Per quanto grandi, potenti, intelligenti ed invincibili
noi siamo” dissero le due MODESTISSIME
IMMENSITA’ “ non
siamo ancora venute a capo di questa difficoltà, notissima ormai in ogni parte
del mondo conosciuto come “ il problema del taglio
dell’Idra” ”.
I quattro bimbi iniziarono a confabulare e, dopo alcuni
minuti, proposero:
“ Abbiamo un’alternativa da sottoporvi. Voi ci mettete a disposizione l’uovo di
cioccolato che
abbiamo smarrito ma che dovrebbe trovarsi nelle vicinanze,
e che per voi sarà uno scherzo
ritrovare, e noi in compenso vi risolviamo definitivamente
il problema dell’Idra”.
“ Impossibile! Non ci credo!” sbottò ARES ” è uno scoglio insormontabile, il più arduo di
tutti
i tempi. Nessuno può riuscirci”.
“ Beh…trasferiteci nella zona di Tebe, dove vive l’Idra, e
poi si vedrà…..ALTISSIME ALTEZZE”.
Muniti e confortati dal parere favorevole di ZEUS , comunicato loro da quella RAPIDISSIMA
RAPIDITA’ che risponde ( quando non fa orecchie da mercante
) al nome di HERMES ,
ARES e DIONISOfecero accomodare Sara & C. in groppa ad un
bianco cavallo alato,
PEGASO, che partì come una saetta alla volta di Tebe, dove
giunse alle prime ombre
dell’incombente sera.
Dopo un sonno ritemprante, rifocillati da abbondanti
libagioni mattutine i quattro, sempre in
compagnia dei due dei, si trovarono finalmente al cospetto
dell’Idra.
Lo spettacolo era impressionante.
Turisti provenienti da ogni angolo della penisola ellenica
si accalcavano, tenuti a debita distanza
dalle forze di sicurezza, i soldati Achei, per godersi
l’incredibile scena.
L’Idra oscillava velocissima, come una lunghissima corda,
una stringa impazzita.
Paurosi moti scuotevano il suo lungo corpo, costituito da
tantissimi rigonfiamenti, come quelle
cordicelle che, anni fa, nei nostri servizi igienici
servivano a far precipitare l’acqua.
Non stava mai ferma, anche quando, dormendo, sognava di
essere immobile.
I quattro piccoli aspiranti eroi si posizionarono a breve
distanza dall’orribile animale.
Andrea estrasse dalla tasca dei pantaloni alla zuava un
paio di enormi forbicioni da giardino.
Manuela respirava intanto profondamente, quasi per
iperossigenarsi i polmoni, Elena stringeva nel
pugno socchiuso il chewing-gum, Sara osservava con aria
sorniona la spaventosa bestia che ululava
il proprio odio all’indirizzo della folla.
“ Via!! E’ il
momento!” urlò Sara.
Elena scartò velocissima la gomma da masticare e la passò a
Manuela che iniziò a ruminarla e poi,
sfruttando le sue capacità polmonari, formò sulle labbra un
palloncino che via via si gonfiava, si
gonfiava sempre più.
La piccola sfera divenne in breve un pallone enorme, quasi
delle dimensioni di una mongolfiera,
che aumentando di dimensioni si avvicinava all’Idra.
GONFIANDOSI SI AVVICINAVA ALL’IDRA………
SFIORAVA L’IDRA…………
COLPI’ L’IDRA.
Il pallone, a contatto con la ruvida pelle del mostro,
esplose.
Pezzi di gomma furono violentemente scagliati in ogni
direzione colpendo uomini, donne, bambini,
animali, eroi, semidei e pure…..FELICI GIOIOSITA’,
imbrattandole completamente.
Un pasticcio mai visto, insomma. Ma anche l’Idra rimase
impantanata, confermando
pienamente la strategia messa a punto dai bimbi.
I numerosi segmenti del corpo dell’animale rimasero
imprigionati nella gommosa sostanza.
Finalmente l’Idra era congelata, come fotografata in un
istante del tempo.
L’Idra era ferma, dopo molti secoli.
Gli astanti, pulitisi dalla appiccicante gomma, stavano
muti, increduli.
Le poche personalità presenti ( ENORMI ENORMITA’ ) erano
esterrefatte.
Il mostro era immobile, ma ben vivo! Lanciava occhiate di fuoco.
“ Bene, ora possiamo contare i segmenti” disse Elena.
“ E speriamo che siano pari” completò Sara.
“ Perché?” fece Manuela. “ Solo se saranno pari
potremo tagliarla in due”.
Contarono all’unisono, per non sbagliare “ 1,2,3,4…..96,97,……..143,144”
“ 144 ” annunciò Elena.
“ E’ pari?” chiese Andrea.
“ Sì!” disse Sara “
finisce per 4 , che è una cifra pari. Me
lo ha insegnato mio papà, che studia i
numeri perfetti pari, ed anche quelli dispari, che forse
non esistono”.
Ora veniva il difficile!
Quanto fa 144 diviso per 2 ?
I bimbi non lo avevano ancora studiato e nessuno dei
presenti sapeva fare la divisione,
nessuno…NEANCHE GLI DEI! ( scarsine in aritmetica, vero,
VOSTRE IMMENSITA’? ).
“ Acciderboli, bel problema” osservò Andrea “ e ora come
facciamo?”.
“ Ci sono!” gridò Sara “ usiamo le uova di Pasqua”. “ Come?” s’informò Manuela.
“ Ah,no! Il cioccolato lo conservo io” ribadì Andrea.
“ Ma no! Le uova di Pasqua servono per rappresentare gli
insiemi ( si riferiva ai diagrammi di
Eulero-Venn ) . Disegnamo sulla sabbia due uova di Pasqua (
due ellissi ) e mettiamo
alternativamente un sassolino in quella di destra e di
sinistra, man mano che contiamo fino a 144.
Alla fine dovremo avere, siccome 144 è pari, tanti sassi a
destra come a sinistra, contiamo quanti ne
abbiamo in una delle due uova e sapremo quanti segmenti
tagliare”.
“ Ingegnoso!! Molto!!” se ne uscì ZEUS Il capo non era voluto mancare all’impresa,
che si annunciava storica.
Forti dell’approvazione da parte del PRESIDENTISSIMO
PRESIDENTE i bimbi incominciarono
ad ordinare i vari sassolini. Terminata la conta, ecco il risultato
della complicata divisione, mai
così atteso: 72.
“ Settantadue!”
comunicò a voce alta una esausta Manuela.
“ Settantadue, settantadue”
si ripetevano l’un l’altro i presenti.
“ 144 : 2 = 72…..interessante” commentò sua GRANDE GRANDIOSITA’ ZEUS
Andrea impugnò le forbici, mentre il cuore gli batteva
forte nell’impavido petto.
“ Forza, nostro eroe,”
lo esortò Elena “ Taglia”.
“ Sì, tagliala in due!”
gridò a squarciagola Sara.
E l’eroe tagliò.
Andrea tagliò subito dopo il settantaduesimo segmento.
Andrea, che sognava già se stesso nel pantheon degli eroi
greci col nome di ANDREO ( ed una sua
statua collocata fra TESEO e PERSEO ), riuscì nella
divisione più importante della sua vita, molto
più di quelle che lo attendevano a casa come compito per
lunedì.
Il lungo corpo dell’Idra fu reciso esattamente a metà e
l’orrendo e sanguinoso mostro crollò
esanime a terra.
Quattro coraggiosi bambini avevano liberato la Grecia da un
incubo secolare, quattro impavidi
bimbi ai quali furono tributati, prima del ritorno nel
ventunesimo secolo, onori mai concessi,
neppure ai semidei più in voga.
Seguiamo ora Andrea & C. e viaggiamo anche noi un po’
in avanti.
La Thuile, valle d’Aosta ,26 marzo 2002.
Durante l’annuale incontro valdostano dei fisici teorici,
notevolmente più dotati in aritmetica delle
VASTE SAGGEZZE,
prende la parola come primo relatore lo scienziato Stefano Falconero,
autorità indiscussa nel campo della cosmologia.
“ Egregi collegi, come sapete l’odierna riunione è
completamente dedicata alla possibilità teorica di
viaggiare nel tempo.
Bene, saranno presentate 8 relazioni dai più qualificati studiosi in
questo
campo. Ma io ho una
sorpresa per voi: un’autentica bomba che domani campeggerà su tutti i
quotidiani. Apro i
lavori con una primizia di cui sono appena venuto a conoscenza.
Pare” la sua voce si
fa grave e incerta “ che il viaggio temporale sia stato effettuato già una
volta
e per giunta da..ehm… quattro bambini di sei anni”.
Gli illustri colleghi, dei quali qualcuno ha già fatto un viaggio
a Stoccolma per ritirare un
premio, lo guardano sbigottiti mentre scende in sala un
silenzio di tomba.
E’ l’ultima cosa che si aspettano possa dire.
Dopo minuti che al relatore paiono giorni, i più spigliati
aprono finalmente bocca per chiedere
con vena ironica “ Ah..davvero? E cosa hanno utilizzato i graziosi
pargoli? Ponti di Einstein-
Rosen? Cilindri di
Tipler? L’effetto Casimir della teoria
di Thorne-Yurtsever? Buchi neri quali
imboccature di “Gallerie di Tarli”? O cosa altro?”
“ Ehmm…. Ecco …
hanno usato un…” Falconero è
titubante “ un..uovo di Pasqua”.
Non riescono a staccare gli occhi da lui! Non credono alle proprie orecchie.
Si guardano l’un l’altro allibiti, poi, pian piano,
qualcuno accenna ad un sorriso appena abbozzato,
qualcun altro ride più apertamente.
In breve tempo tutto l’uditorio scoppia in una risata di
cuore, sempre più fragorosa, incontenibile.
Stanno ridendo ancora adesso.
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