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mercoledì 1 aprile 2015

N. PARDINI: LETTURA DI "DI SPALLE AL TEMPO" DI ANNALISA RODEGHIERO



Annalisa Rodeghiero: Di spalle al tempo. VeniLia Editrice. Lozzo Atestino (Pd). Pg. 116



Una poesia snella, fluente, armoniosa, duttile che sa sintonizzarsi con gli abbrivi emotivi. Vi ho trovato un dispiegarsi di euritmiche sonorità, una pluralità di slanci sentimentali che coinvolgono ogni aspetto del vivere: il tempo, la memoria, quel senso di saudade che fa bene al canto, e l’amore, quello totale, plurimo, che volge lo sguardo alla vita, al Cielo, alla terra, al sociale, ad astra.  Già dalla poesia eponima a pag. 66 risalta chiara la poetica della Rodeghiero: parole in un velo di silenzio, tace l’ultimo tormento, primavera mi sento.  C’è una storia, la coscienza della fragilità dell’ora e del giorno, e soprattutto l’intento di guardare avanti in attesa di una primavera che rinnovi la vita. Anche se il bagaglio prezioso del memoriale è lì pronto o a  farsi alcova in cui perdersi per sottrarsi alle melanconie del presente; o a ricordare che il tempo, nel suo improrogabile cammino, non tiene conto dei nostri numerosi perché:

Il ricordo percorre l’anima.
A volte la devasta
ma è pur sempre
preziosa eredità.

  Un “poema” che si affida ad una comunicabilità linguistica basata su verbi che spaziano oltre il senso comune del lessico. Verbi che allungano il tiro per sintonizzarsi ad un animo zeppo di abbrivi da confessare. Si ricorre a figure stilistiche di ampio respiro, ad allusioni figurate che dànno colore alla visività delle immagini. Spesso il canto è frutto di rielaborazione e di decantazione. Sono tante le note che, rimaste da tempo a covare in sordina, tornano a vita in spartiture di generosa effusività; di urgente resa connotativa; anche se un velo di tristezza, che non trabocca mai in pessimismo o in becera lamentatio, fa da leitmotiv al percorso della plaquette:
Nessun giorno nasce
ed io non esisto
su asfalti bagnati
trascino il cammino.
la foglia caduta
non trova il suo ramo (Foglie morte ad Alda Merini).

Ma è al dolore, alle lacrime dell’anima, che sembra attingere la Poetessa per un realismo intimistico e lirico di efficace resa:

Quando l’anima piange
i versi scorrono come lacrime
ma la poesia danza
tra due labbra
tra due labbra che si sfiorano (Ma la poesia).

È lì che l’anadiplosi delle due labbra offre consistenza ad una architettura poetica che spesso beneficia del motivo classico-odisseico del nostos, nostoi. Andate e ritorni che dànno corpo ad una storia di forte intimità esplorativa:

Seguendo i venti
a te ritorno
perché a te
ero destinata (A te ritorno).

Eros e Thanatos mettono del loro in questa versificazione, rendendola umana, fortemente umana, e dolcemente complessa come d’altronde è la vita:
Volgo anch’io lo sguardo
a chi mi dona
un giorno nuovo da vivere
e si piega su di me
con amorevole carezza (Preghiera all’alba).

Ti amo,
te lo dico così,
di primo mattino… (Ti amo).

E come è presente un impegno storico-sociale, un mordace ricordo delle vittime di Auschwitz, così è sentito e fortemente vissuto l’amore plurale; quello alla madre, a Marco, agli affetti più sacri. E, al fin fine, a dominare su tutto sembra sia proprio questo  nobile sentimento con cui la Rodeghiero si diletta raccontandocelo con diversi usi metrici; con diverse estensioni emotive, dacché è quello che alimenta la vita, la sacrosanta vicenda a cui la Poetessa offre tutta se stessa affidandola all’altare della poesia. E lo fa con una padronanza prosodica di tutto rispetto: poesie in metrica  (anche un sonetto non classico), senari, settenari, ottonari, novenari. E versi, se pur liberi, inanellati in armonie liriche di piacevole assonanza.

Nazario Pardini








3 commenti:

  1. Emozionata ed onorata per le parole che il Prof. Pardini ha riservato al mio ultimo libro di poesie “ Di spalle al tempo”, cogliendone il senso più vero e profondo, l’attesa di una Primavera che rinnovi la vita al di là del velo di tristezza che sembra coprire ogni parola come polvere.

    Le sono davvero grata, Prof. Pardini per aver definito la mia versificazione “ fortemente umana e dolcemente complessa”.

    Nel libro si evince la consapevolezza che il tempo non sia quasi mai solidale con le nostre aspettative e se a volte avverso, altre ricco di gioioso stupore, come ora, qui, nelle sue preziose parole scritte per le mie liriche.

    Grazie Professore.

    Annalisa Rodeghiero

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  2. Annalisa carissima,
    leggo la meravigliosa introduzione del nostro Nazario a quello che definisce il tuo 'poema' e mi soffermo sul ciglio dei tuoi versi, curiosa e ammirata. Mi sembra, la tua, poesia ispirata a un sentimento panico, a un misticismo naturalistico:
    "Il ricordo percorre l’anima.
    A volte la devasta
    ma è pur sempre
    preziosa eredità".
    Sei figlia delle isole della memoria, come ognuno di noi, ma tendi a sublimare le storie vissute, a vestirle di luce e di un eros dolce, intenso e fragile al tempo stesso. Un eros che investe le circostanze dell'esistenza, che é abito per le stagioni, per il senso di fatalità che investe le parole, per la poesia stessa. Sei profondamente donna nel concepire i tuoi versi, mia cara, e accogli nel grembo l'onda musicale, avvolgente, che vanifica il significato letterale, che sembra volatilizzarsi quando lo si voglia congelare in una parafrasi.
    Quando l’anima piange
    "i versi scorrono come lacrime
    ma la poesia danza
    tra due labbra
    tra due labbra che si sfiorano" (Ma la poesia).
    l'anonimo e generico soggetto del componimento, nella sua solitudine sessuale, é assediato da un esercito di fantasmi collegati l'uno all'altro dal filo del polisindeto. E scendi, come sottolinea il Professor Pardini, sul piano strettamente personale, nelle liriche volte a celebrare l'amore presente e gli innumerevoli amori mai conosciuti e vestiti a lutto dalla violenza della storia. Incredibile la tua capacità di viaggiare su due registri senza cedere alla tentazione di feretri sospinti da un soffio sinistro. Il clima del tuo lirismo é di dannata, meravigliosa suggestione. Sei viva e avvolgente, e sembri ispirata al "Dediscado" nervaliano, alla visione mitica dei grandi Poeti cileni. Ovviamente l'aspetto musicale é lontano anni - luce dal loro carattere. Sei nell'onda vaga, musicale e legata alla metrica, intesa nella sua sostanza, non nella logica ferrea delle regole... Ti ringrazio, Annalisa, per una lezione così poderosa e lieve al tempo stesso e ti abbraccio.
    Maria Rizzi

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  3. Carissima Maria,
    leggo con emozione il tuo dettagliato e generoso commento ai miei versi. Ti ringrazio, meravigliata per il tuo definirmi profondamente donna, avvolgente nella mia versificazione. E' vero, cerco di eludere la logica ferrea delle regole della metrica quando non mi permette di esprimere al meglio il mio sentire.
    E allora lascio che i versi scorrano sciolti e se necessario volino liberi sulle ali della vera ed onesta Poesia.

    Ti ringrazio di cuore, mia cara e ti abbraccio forte.
    Annalisa

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