Claudio Fiorentini collaboratore di Lèucade |
Oggi, cosa che non
faccio mai, sono entrato in chiesa. Quanta poca fede ho percepito.
Superstizione, ipocrisia, farsi belli davanti ai simboli per poi tornare ad
essere meschini e avidi appena si esce dal Tempio... se fosse al contrario? Se
si entrasse in chiesa per lasciare lì le bassezze umane, e diventare buoni
fuori? Il Tempio non è una costruzione protettiva dove ci si massifica, il
Tempio è fuori, è ovunque, è in noi... Mi è venuto da pensare: quando l'uomo è stato creato, secondo certe
scritture, è stato dotato di libero arbitrio. Significa che il Creatore lo
lascia fare quello che vuole, allora l'uomo è stato lasciato solo e Dio ha
rinunciato alla sua onniscienza... è andato semplicemente via... e allora,
l'uomo non bestemmia se dice: Dio lancia la pietra e se ne va?
Onestamente, credo che l'uomo sia troppo debole, troppo lontano da sé per avere anche il minimo spiraglio di fede, per questo ha bisogno di rifugiarsi nel Tempio, dove la religione di facciata, gli dà conforto. L'uomo, credo, non sente Dio dentro di sé perché sa che Dio lo lascia decidere per il bene o per (più spesso) il male, tanto non ci guarda perché lo si trova solo nel Tempio... ma se il Tempio è una scatola di cemento, allora il resto è luogo di perdizione. Il risultato? Tutti vediamo di quali orrori è capace l'uomo...Oggi, in chiesa, ho pensato che avremmo bisogno di preti di strada, non di liturgie formali, avevo voglia di dire al parroco, e a tutti quelli che erano lì: è fuori che c'è bisogno di Dio, non qui dentro... che tra queste mura, con tutti questi paramenti e con questi simboli si confonde Dio con l'apparenza... e anche il "fedele" che prega, appena esce inizia a dir male dei mendicanti, degli zingari, dei poveracci, dei barboni, dei disgraziati e di "tutti quei pezzenti fannulloni che ci tolgono il lavoro e beneficiano del servizio sanitario senza pagare un euro di tasse"... questo sentenziano gli stessi "fedeli" che un attimo prima si sono scambiati un segno di pace... Sono uscito dalla chiesa, ho ascoltato il rumore della strada, ho sentito le sirene di un'ambulanza, i merli cantare, ho visto la gente alla fermata dell'autobus, la stazione e tutto quello che le ruota intorno, la città con tutte le sue storie, i suoi drammi, i suoi deliri, le sue assurdità... e solo allora mi sono reso conto di aver detto una preghiera... io che non sono credente, io che non ho fede... mentre in chiesa intonavano canti corali, ero fuori, mi impregnavo di mondo e... ho pregato... la chiesa è un luogo di fede perché chi ce l'ha la lascia riposare lì dentro per riprenderla una volta a settimana durante la messa... ma forse è al contrario che andrebbe vissuta... del resto lo stesso Cristo predicava in strada, tra povera gente, mentre nel Tempio entrava per discutere con i saggi e per cacciare i ladri… ed è morto fuori le mura, deriso dalla sua stessa gente (che pregava nel Tempio)…
Onestamente, credo che l'uomo sia troppo debole, troppo lontano da sé per avere anche il minimo spiraglio di fede, per questo ha bisogno di rifugiarsi nel Tempio, dove la religione di facciata, gli dà conforto. L'uomo, credo, non sente Dio dentro di sé perché sa che Dio lo lascia decidere per il bene o per (più spesso) il male, tanto non ci guarda perché lo si trova solo nel Tempio... ma se il Tempio è una scatola di cemento, allora il resto è luogo di perdizione. Il risultato? Tutti vediamo di quali orrori è capace l'uomo...Oggi, in chiesa, ho pensato che avremmo bisogno di preti di strada, non di liturgie formali, avevo voglia di dire al parroco, e a tutti quelli che erano lì: è fuori che c'è bisogno di Dio, non qui dentro... che tra queste mura, con tutti questi paramenti e con questi simboli si confonde Dio con l'apparenza... e anche il "fedele" che prega, appena esce inizia a dir male dei mendicanti, degli zingari, dei poveracci, dei barboni, dei disgraziati e di "tutti quei pezzenti fannulloni che ci tolgono il lavoro e beneficiano del servizio sanitario senza pagare un euro di tasse"... questo sentenziano gli stessi "fedeli" che un attimo prima si sono scambiati un segno di pace... Sono uscito dalla chiesa, ho ascoltato il rumore della strada, ho sentito le sirene di un'ambulanza, i merli cantare, ho visto la gente alla fermata dell'autobus, la stazione e tutto quello che le ruota intorno, la città con tutte le sue storie, i suoi drammi, i suoi deliri, le sue assurdità... e solo allora mi sono reso conto di aver detto una preghiera... io che non sono credente, io che non ho fede... mentre in chiesa intonavano canti corali, ero fuori, mi impregnavo di mondo e... ho pregato... la chiesa è un luogo di fede perché chi ce l'ha la lascia riposare lì dentro per riprenderla una volta a settimana durante la messa... ma forse è al contrario che andrebbe vissuta... del resto lo stesso Cristo predicava in strada, tra povera gente, mentre nel Tempio entrava per discutere con i saggi e per cacciare i ladri… ed è morto fuori le mura, deriso dalla sua stessa gente (che pregava nel Tempio)…
Buona Pasqua
Claudio Fiorentini
Particolari i tuoi auguri, Claudio, discutibili per la massa dei fedeli, in parte anche per me, che credo e 'sento' la fede non come una coperta per difendermi dalle sventure, ma come un abito, da accettare in ogni momento, nella convinzione che esiste una volontà divina più forte delle nostre certezze. Discutibili,dicevo, eppure condivisibili, perché purtroppo le Chiese non offrono l'accoglienza che si spera di trovare.Sono luoghi di espiazione momentanea, di liberazione delle coscienze, non di rinascita effettiva, di cambiamento,di programmi d'amore. L'esempio dovremmo darlo nel quotidiano, come chiese Gesù, il più grande rivoluzionario della Storia.
RispondiEliminaDovremmo... e so che é difficile... darlo in famiglia, con gli sconosciuti che ci avvicinano, con le persone che
frequentiamo, con gli amici, che sono spesso 'belli almeno quanto gli amori'. Il Tempio é davvero molto grande. Forse corrisponde alla vita. E nessun credente può contraddirti. L'unico distinguo esiste nel valore dei Sacramenti. Colui che non crede e che può dare prova di seguire le orme di Gesù più di qualsiasi 'bigotto', non conosce il valore della Comunione. Lo sottolineo, in quanto, sin da piccola, mi sono emozionata, ricevendo 'il Corpo di Cristo'... Il resto poteva essere rumore di fondo, ma quel momento, vissuto in molte circostanze diverse, é sempre stato il mio punto di contatto con la religione e con la Fede.
Ti abbraccio forte e ti rivolgo i miei umili auguri di 'credente fallibile', che frequenta poco la Chiesa, La sceglie quando é vuota e silenziosa, prega quando ne sente il bisogno, e frequenta il Tempio dell'Esistenza, cercando di non inciampare di continuo... Tanti auguri a tutti.
Errata Corrige: il commento é di Maria Rizzi
RispondiEliminaE' vero: Dio ha creato il mondo e si è posto fuori dell'opera creata. Ciò facendo, tuttavia, non l'ha abbandonata alla deriva, perché ha lasciato ad ogni essere vivente le proprie coordinate, seguendo le quali esso è costantemente nella salvezza, senza bisogno di fare ricorso a Lui. Per l'uomo è diverso perché possiede il libero arbitrio, ed è questa la sua debolezza, anche se a volte riesce a comprendere che esiste il libero arbitrio di non approfittare del libero arbitrio. E sono questi i suoi momenti di grazia, i suoi momenti migliori. Più spesso, però, stante questa sua debolezza, egli dimentica gli insegnamenti ricevuti direttamente e di prima mano. Dimentica la propria scintilla divina, dimentica il Tempio che è dentro se stesso, personalmente eretto dal Sommo e da Lui ereditato. Ben vengano allora gli esempi e i puntelli che lo aiutano a rinascere dentro se stesso, nella sua luce e nella sua fede originaria, nella sua prima fonte battesimale. Il rischio - e qui Claudio ha ragione - è che i simboli si trasformino in feticci, facendo della Fede una fede di facciata. Purtroppo i Farisei son sempre tra di noi e non ci abbandoneranno mai. Auguri di Buona Pasqua a tutti, e di autentica Resurrezione.
RispondiEliminaFranco Campegiani