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mercoledì 15 luglio 2015

CLAUDIO VICARIO: "ONDA DI FIUME"

Onda di fiume


Silenziosa

scivoli in una danza
leggera,
onda di fiume,
sui ciottoli
vellutati di muschio
ornando il tuo corpo
di sottilissimi fili d’argento,
di strisce spumeggianti,
di creste sanguigne pel sole che muore.
Scivoli, silenziosa,
e a tratti sussurri parole
dalla tua anima viva
che palpita, freme, ama, odia,
distrugge.
Il mare lontano ti attende
con braccia di fuoco.
Correte, correte,
onde argentine,
onde di cobalto,
onde di fuoco al tramonto,
torbide acque della tempesta;
correte!
Cogliete per via
il profumo dell’erbe e dei fiori;
copritevi i tepidi seni
di effluvi,
di odor di mortella, di funghi,
di bosco, di siepe, di nido.
Udite, udite,
onde correnti:
il pioppo, il salice, il rovo, il giunco
vi narrano dolci leggende:
l’amore ch’eterno si snoda
da tempi lontani pel mondo,
il serpe, la lucciola, il fiore…
e poi sempre l’amore, l’amore…
Udite, udite,
onde d’argento,
onde fiorite
di smalti dai mille colori,
onde vermiglie
pel fuoco del cielo al tramonto,
onde azzurre di pace:
il mare vi attende,
il mare vi vuole più belle.
Colmatevi il cuore
di dolce poesia,
di canti,
di musiche nuove,
di lieti mormorii,
di silenzi infiniti;
lambite correndo
la dolce carezza dell’aria serena,
dei rami
che vi salutano ardenti,
dei trepidi
piedi dei bimbi,
delle rondini gaie
librate volando
sui vostri crini d’argento
per profumare della vostra ricchezza
il nido nascente
per nuovi pigolii
sotto le gronde.
Profumate, o limpide
onde d’argento,
i vostri seni voluttuosi
di menta alpestre,
di salvia,
di rosa marina,
di candidi odorosi narcisi,
di ciclamini,
di olezzanti viole,
timide, sul tappeto dell’erbe.
E che questo profumo incorrotto,
rimanga incorrotto per sempre!

Claudio Vicario


1 commento:


  1. In questo splendido testo, il poeta esorta le piccole onde di fiume, durante il loro viaggio verso il mare, a percepire ogni cosa incontrata.
    Egli, osserva incantato le piccole onde, il loro cambiarsi di abito.
    Le guarda vestirsi di sole, di fili d’argento e di spuma. Pensando al loro splendido viaggio nella bellezza della natura le sollecita ad osservare ogni dono che la natura elargisce a chi sa guardare. Ad udire e godere dei meravigliosi suoni del paesaggio. A sentire la carezza del vento, la tenerezza dei piedini che i piccoli immergono nelle loro acque. A cogliere i profumi degli alberi e dei fiori che incontrano nel loro cammino, a respirare in questa perfetta architettura, amore e rispetto.
    La chiusa del testo è un grido ed un augurio che tutto questo “profumo” inteso come integrità dell’universo rimanga incorrotto per sempre.
    Il viaggio delle piccole onde, come metafora della vita. Viaggio da vivere fin dalla più tenera età, considerando ogni piccola cosa dell’ambiente naturale, come fonte di conoscenza e felicità.
    Tra i sussurri delle piccole onde, si ode a sprazzi, una voce di nonno, che consiglia i piccoli, a percepire con tutti i loro sensi ogni elemento naturale, per poter godere appieno della vita.
    Serenella Menichetti.

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