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venerdì 24 luglio 2015

CLAUDIO VICARIO: "UNA VOCE NELLA NOTTE"


Una voce nella notte


O dolce, cara pendola
antica,
che il tempo scandisci
cantando
come un fanciullo innocente
nelle tenebre cupe
della notte,
dimmi, perché
m’intenerisci il cuore?
La tua voce non è
che un metallico suono
sempre uguale, che ripeti,
ripeti senza fine
al cuore
per distrarlo dai sogni
alla labile realtà
che fugge;
eppure,
quasi una voce amica,
appari nella notte
quando tu canti.
Ricordi?
Ero ancora bambino,
vivevo di semplici sogni
e n’ero beato.
E tu parevi chiamarmi
ne le tenebre della notte
come per consolarmi,
per dirmi che m’eri vicina.
Come una mano amica,
quel tuo ton…ton…leggero
parea carezzarmi,
e allora
non ero più solo;
posavo il mio capo
irrequieto
sul cuscino di piume
e al sonno cedevo,
col tuo cadenzato rintocco,
i timori di un cuore bambino.
Dormivo…
e tu, pendola amica,
vegliavi ancora,
cullandomi a tratti
con la tua ninna nanna
sempre eguale:
ton…ton…ton…
Dormivo, sì, ma nel sonno
a me parea d’esser desto;
vedevo dei bianchi capelli
e le lente volute di fumo
d’un lontano camino,
una campo,
una strada, a volte fangosa,
sotto una minuscola
pioggia sottile, insistente
come la mano del destino.
E udivo, pur nel sonno,
i lenti rintocchi de l’ore
stanchi, sonnolenti, gravi…
Poi…l’alba!
Spenti i sogni,
il mio cuor giovinetto
s’apriva alla luce
e tu, pendola amica,
parevi chiamarmi ancora
col tuo: ton…ton…ton…
leggero,
quasi timido di risvegliarmi:
ton…ton…ton…
così,
com’ora mi parli
nel mistero d’un  buio infinito,
mentre io veglio,
oppresso da gravi pensieri.



Claudio Vicario, è nato a Milano il 14 marzo 1944, laureato in giurisprudenza presso l’università Federico II di Napoli, è appassionato di poesia e letteratura per bambini ed adulti.

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