Claudio Fiorentini collaboratore di Lèucade |
La voglio piena di fuoco
la musica del mio funerale
e di vita schioppettante
e di chiacchiericcio denso.
Non suonatela in tono minore
le emozioni lasciatele da parte
la musica non si esprime con ciò che è
stato
o non è stato,
ma con tutto quello che ancora resta da
suonare…
perché la musica è un vuoto
che chiede solo d’essere colmato
con nuove invenzioni, con nuove idee.
Per questo la mia morte voglio che sia
piena di allegria,
di colore, di gioia…
e se ho ben
vissuto
salutatemi con
un applauso!
Caro Claudio, poche parole di getto. Questa tua poesia, pur parlando di morte, è un inno alla vita e, del resto, per il credente, la morte è solo un cambiamento di stato. E’ una poesia allegra, scoppiettante, paradossalmente per l’argomento trattato, suscita gioia. Ne ho di recente scritto anch’io una sulla mia futura morte nella quale immagino i commenti della gente davanti al mio manifesto funebre.
RispondiEliminaLa chiusa recita così:
“Spero che quel giorno splenda il sole
e festose
garriscano le rondini!”
Direi che siamo in sintonia!
Ester Cecere
Il linguaggio del disimpegno impegnato è probabilmente la modalità giusta per rappresentare l'ineluttabile , compagno di viaggio e latore di un messaggio che qui si allontana dall'ombra e trova la luce che più gli appartiene .
RispondiEliminaleopoldo attolico -
"la musica non si esprime con ciò che è stato
RispondiEliminao non è stato,
ma con tutto quello che ancora resta da suonare…":
E' questo il cuore - in tutti i sensi - dell'inedito di Fiorentini.
Ed è un cuore che merita un applauso al di là e oltre qualsiasi commiato.
Sandro Angelucci
Ringrazio Nazario per questo approdo, ringrazio Ester, Sandro e Leopoldo per l'attenzione e per i commenti, e ringrazio Augusto per aver dato l'esempio una manciata di secoli fa.
RispondiEliminaClaudio Fiorentini
" Ma con tutto quello che ancora resta da suonare…” questa per me è la frase chiave della poesia. Una frase esprime continuità e speranza.
RispondiEliminaChe non si addice alla morte intesa come fine di tutto, bensì un proseguo di un qualcosa che non muore. Un cambiamento di stato per il credente come dice Ester.
Oppure il prolungamento, nel ricordo delle persone.
Per questo non la musica del commiato, ma la musica allegra di un percorso che continua: in un' esistenza nuova.
Serenella Menichetti.
RispondiEliminaAnonimo28 ottobre 2015 10:00
" Ma con tutto quello che ancora resta da suonare…” questa per me è la frase chiave della poesia. Una frase esprime continuità e speranza.
Che non si addice alla morte intesa come fine di tutto, bensì un proseguo di un qualcosa che non muore. Un cambiamento di stato per il credente come dice Ester.
Oppure il prolungamento, nel ricordo delle persone.
Per questo non la musica del commiato, ma la musica allegra di un percorso che continua: in un' esistenza nuova.
Serenella Menichetti.