Maurizio Donte collaboratore di Lèucade |
Una scultura dai forti contrasti in chiaroscuro avvolti in parole morbidamente scritte dalla poetessa Bagli:
una sintesi quasi
neoclassica della simbologia eterna dell'Amore, alato e fuggitivo, qui
eternato, imprigionato
per sempre nelle
forme di un capolavoro.
Elisabetta dà anima
e respiro ad un opera di freddo marmo, le infonde il fuoco nelle vene e qui si
apre il tempo e lo
spazio si dilata
fino all'orizzonte, là dove può spingersi il nostro sguardo.
Amore che nasce da
un blocco inerte, di pietra candida ed erompe e si fa canto, audace ed erotico
ad un tempo, nelle
note suadenti
dipinte con raro senso di estatica meraviglia.
"I nostri corpi
di marmo
ondeggiano morbidi
all’incedere sicuro
delle tue mani sul
mio seno".
Ed ecco nascere il
movimento dall'immobilità precedente, la statua prende vita, si muove nell'atto
ultimo d'amarsi,
l'atto da cui nasce
la vita. E' profonda la sensibilità e il tocco femminile si rende visibile
pienamente nel sottolineato
gioco dell'attesa.
E prosegue, con
versi brevi e intensi :
"Sollevi la mia
testa,
l’avvicini al tuo
volto.
Vuoi quel bacio che
solo tu,
Amore dalle ali
piumate,
puoi strappare
alla mia anima senza
respiro".
Il senso della
precarietà del sentimento emerge e si tinge di passione, di quella stessa
incertezza adombrata dal
movimento delle ali,
si nutre e vive. Si, è ben vero, sovente in amore si scambia la certezza col
fascino
dell'imprevedibile,
del probabile, del non certo: l'indefinito vince e allora....quando l'incredibile
si realizza ecco che arde
la concreta realtà
del marmo, si trasfigura l'amore in gioco fantastico e l'ammirazione prende
i nostri occhi e li
dilata,
imprigionandoli nella voluttà del sogno.
"Fuoco vivo nel
marmo,
immobili ardiamo
negli sguardi
ammirati
del mondo."
Maurizio Donte
“Amore e Psiche”
(Da “Voce”)
I nostri corpi di
marmo
ondeggiano morbidi
all’incedere sicuro
delle tue mani sul
mio seno.
Sollevi la mia
testa,
l’avvicini al tuo
volto.
Vuoi quel bacio che
solo tu,
Amore dalle ali
piumate,
puoi strappare
alla mia anima senza
respiro.
Fuoco vivo nel
marmo,
immobili ardiamo
negli sguardi
ammirati
del mondo.
Elisabetta Bagli
(Vincitrice 1º posto
al Premio Zikurrat 21 marzo 2012)
grazie infinite, professore
RispondiEliminaRingrazio infinitamente il Professor Nazario Pardini e il poeta Maurizio Donte per questa splendida recensione alla mia lirica. Sono molto legata a questa poesia, giacché da sempre l'opera del Canova è profondamente radicata nella mia anima per tanta bellezza e maestosità. Grazie di cuore.
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