Maria Rizzi collaboratrice di Lèucade |
Daniela Quieti |
T.S.
ELIOT
CENT’ANNI DI PRUFOCK
La
cara Daniela Quieti nel saggio - T.S. Eliot. La travolgente domanda cent'anni
di Prufrock - edito dall'Ibiskos Ulivieri - descrive con dovizia di particolari
la vita del poeta, saggista e drammaturgo, che nello scrivere se stesso ha
messo in luce il suo tempo. La sua analisi dell'autore é legata alla
psicanalisi, alla nostra età, definita a ragion veduta, 'età dell'ansia', e
alla letteratura, che nella visione di Eliot é divisa in tre cicli metafisici:
il medioevale, legato ai nostri Guinizzelli, Cavalcanti e Dante; il
seicentesco, legato a Donne e ai suoi seguaci; e il moderno, che collega a
Baudelaire, Laforgue e altri autori.
Un
simile testo prevede preparazione, capacità di analisi e volontà di
approfondire l'intercultura, che spesso caratterizza le opere di artisti come
Eliot.
D'altronde,
secondo Roberto Sanesi Thomas Stearns Eliot può definirsi il poeta che più di
qualsiasi altro ha contribuito a mutare il corso della poesia dall'ottocento al
novecento e a dare un'impronta inequivocabile a tutta la poesia del nostro
secolo.
Daniela
Quieti, docente di lingua e letteratura inglese, si é calata nel mondo
dell'autore con impressionante disinvoltura, mettendo in evidenza i legami con
i grandi della nostra letteratura. E ha sottolineato come il modello fiorentino
abbia rappresentato un esempio di stile e di ispirazione per Eliot, che ha
composto un insieme di opere, nelle quali, incredibilmente, si potrebbero
riconoscere l'Inferno, il Purgatorio e il Paradiso dantesco.
Si tratta
di The Waste Land, ovvero l'Inferno; Ash Wednesday e Animula, il Purgatorio e Four
Quartets, il Paradiso. Mi é sembrato un saggio lungimirante, accurato e di
raro potere didattico, quello della Quieti, proprio perché ha saputo
focalizzare aspetti della letteratura che vengono a incontrarsi e che
sviluppano una comunicazione tra le varie lingue.
Ella,
inoltre, possiede gli strumenti necessari per approfondire le caratteristiche
del lessico di Eliot, studiato da molti esperti, e messo in rilievo dalla
Nostra Autrice per la capacità di armonizzarsi con i processi storici,
imponendosi come poeta leader di avanguardie. Daniela Quieti, ha analizzato il
poema The Love Song of J.Alfred Prufrock e ne ha cercato il significato effettivo.
La nostra Autrice specifica che il poema tratta argomenti diversi dall'amore.
Ha come tema centrale il trascorrere del tempo, con le sue varianti, ovvero la
memoria, la delusione, l'allusione, la decadenza.
Nell'Opera,
inoltre, si riscontrano interessanti e chiari riferimenti alla Divina
Commedia. Daniela Quieti li mette in luce con la lanterna della conoscenza e
con la tendenza all'analisi dettagliata, che la caratterizza e che la rende una
delle autentiche interpreti dei grandi esponenti della Letteratura europea.
Prufrock
fa uso della tecnica cosiddetta 'flusso di coscienza' ed é spesso difficile determinare
quali passi siano da intendere letteralmente e quali abbiano valenza simbolica;
quali siano reali e quali facciano parte del subconscio. Inoltre le transizioni
tra i vari pensieri sono in prevalenza psicologiche, piuttosto che logiche. Ma
va ribadito che The Love Song non é una canzone d'amore, in quanto per Prufrock
l'amore non é possibile. Egli vive la crisi del primo novecento, è incapace di
affrontare i cambiamenti ed é afflitto dal mal di vivere.
Daniela
nel mettere a fuoco le affinità con la Divina Commedia
compie un'operazione coraggiosa e di grande spessore. Non conosco a fondo gli
studi compiuti sul rapporto tra Eliot e l'Opera di Prufrock, ma non ho mai
letto del comportamento del conte Guido di Montefeltro, così attinente nel
corpo centrale della poesia a quello di Prufock e del suo influsso sul
resto dell'opera. Mi é sembrato seducente il parallelo tra i due nella
convinzione che il proprio racconto resterà celato. Altrettanto incisiva e
coinvolgente é la tendenza dell'autore a interpretare personalità multiple, simboleggiando
sia Guido che Dante, sia il narratore che il lettore.
Prufrock,
ben lontano dal canto d'amore, esce dal suo poema come un antieroe, un uomo di
rinunce, o per meglio dire di non - scelte, come molti di noi. La Quieti , da acuta interprete
individua nell'analisi di Eliot un Prufock afflitto da crisi di valori. Sente
che non c'é tempo e quindi non c'è storia, ma solo un'unica, immensa non -
storia.
E,
forse non a caso, Prufrock anticipa le tematiche ricorrenti nelle opere
successive di Eliot, caratterizzate da quella che la nostra Autrice definisce
un'ossessiva e drammatica compulsività'.
Mi
scuso con Daniela Quieti per essere stata riduttiva nel commentare la sua
Opera, che si potrebbe definire, a tratti, rivoluzionaria.
Credo
di aver imparato che Eliot, immenso e inconfutabile, ha dato alla luce la
psicologia e la letteratura 'della crisi', mettendo in gioco le questioni più
forti della storia, come il senso dei rivolgimenti delle forze sociali, il
peso della fede, la coscienza della Chiesa della sua presenza tra gli uomini.
Un
affresco bruciante e drammatico, nel quale la vita di ciascuno di noi e la
società di oggi possono riconoscersi e interrogarsi.
Maria Rizzi
Desidero ringraziare vivamente la cara Maria Rizzi per l’attenzione dedicata al mio saggio e per la lusinghiera recensione che ne esprime il senso focale e l'attualità storica. Giunga al Prof. Nazario Pardini un particolare grazie di cuore per avermi ospitato su “Lèucade, l'isola dei grandi orizzonti”.
RispondiEliminaAff.ma
Daniela Quieti