Pagine

venerdì 11 dicembre 2015

N. PARDINI: LETTURA DI "UN CUORE DI ORGANZA" DI SANDRA CARRESI




Sandra Carresi: Un cuore in organza. TraccePerLaMeta Edizioni. Calende (VA). 2015. Pgg. 74. € 10.00

Ho ascoltato il vento,
là,
nella strada di montagna
col sole che filtrava
tra alberi dalla fronda larga,
parlava,
sussurrava,
urlava,
ma, era sempre
il mio  cuore in organza,
trasparente, lucido, forte,
resistente,
che rispondeva…,
ti ascolto,
comprendo,
ma, il Mondo
è sempre più complicato,
e l’Uomo, sempre meno
motivato (Un cuore in organza).

Iniziare da questa ultima poesia eponima, significa rimarcare da subito quelli che sono i punti focali della poetica della Carresi; il suo modo di scrivere, la sua interiorità, la sua epigrammatica intrusione, ed il suo messaggio d’amore, di vita, di meditazione sociale ed esistenziale. Motivi che la Poetessa affida ai tanti elementi della natura (il vento, il sole, alberi, fronde), a ché, nel loro insieme, concretizzino la complessità  emotiva della sua vicenda; assumano una grande portata nel dipanarsi del canto. Ed è al loro trionfo che si affida; è con essi che si fa confidente; ed è ad essi che rivela i suoi palpiti, il suo pensiero, le sue nostalgie, i suoi flussi diastolici. E lo fa con un linguismo apodittico, monosillabico,  anche, in versi che da soli possano determinare il tutto, farsi decisivi, valenti, significanti in una sapiente disposizione metrica; perché i tanti suoni a cui è demandata la funzione assumano valore musicale e percettivo: quello di sfumarsi oltre la visività della parola; quello di farsi melodia unificante, o grido di protesta nel corso del “poema”. E si ricorre ad una Pioggia a primavera per delineare uno dei giorni peggiori della vita; o si ricorre al 19 marzo per il cambio di fiori; o al Cielo aperto per apostrofare un uomo senza rispetto per quello che forse era perfetto. Né mancano voli e azzardi verso l’oltre, in tuffi meditativi dal sapore leopardiano:

Il mare sta bagnando la roccia,                 
rimango incastrata, sono salva per metà,
poi, l’alba riporta la realtà (Immagini e sensazioni).

Non è sicuramente difficile trovare versi in cui l’Autrice esprima tutto il suo sperdimento in mondi che travalicano il sensibile: veri naufragi in mari che ci traslano oltre la realtà. Come non è difficile scoprire una Carresi che si affida ad un minimalismo spicciolo per trarre conclusioni sull’armonia della vita:

Lucido argenti e preziosi
mentre sul fuoco brontola
la pentola a pressione   
(…)
Mi accorgo,
che così segue l’armonia
della vita (Il colore del giorno).

Molteplici riflessioni di polisemica valenza sull’essere e l’esistere, sui tanti perché di una vicenda; sulle questioni del fatto di esserci:

sul Mondo:

Sto pensando al Mondo
che da sempre vorrei…,

sul ripetersi monotono degli accadimenti:

Il giorno dopo
niente era cambiato… (Il giorno dopo),

sulla guerra:

Se la guerra è guerra,
che sia maledetta… (Non comprendo),

 o su ciò che di buono ancora rimane

Forse il Mondo
si dovrebbe fermare
e raccogliere quello che
ancora di buono rimane (Viaggi…).

Insomma una plaquette di grande intensità emotiva, di urgente resa poematica; una ricerca di pace, di amicizia, di fratellanza; un affondo memoriale che, con ontologica sonorità lirica, fa della Carresi una Poetessa viva, plurale, polivalente:

In queste giornate di pioggia
mi piace pensare a Te
come un ricordo vicino.
Rammento le nostre
domeniche al Piazzale,… (A mio padre).

Una Poetessa che vive la sua storia cosciente del tempo che fugge, cosciente della fortuna di viverla e di averla vissuta, ma anche consapevole dei grandi dolori o piaceri che il vento si porta via in un battere di ciglia:

In un battito di ciglia
il desiderio di vita
 nell’oro del sole
nel giallo del girasole… (Battito di ciglia).


Nazario Pardini    

1 commento:

  1. Ho letto con viva attenzione e con immenso piacere, questa dinamica recensione,passo dopo passo, dei versi di Sandra Carresi, del Prof. Nazario Pardini.

    RispondiElimina