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sabato 5 dicembre 2015

U. CERIO SU "LA', DOVE UN LENTO CHIARORE" DI C. FIORENTINI


Claudio Fiorentini collaboratore di Lèucade
Umberto Cerio collaboratore di Lèucade


La levità delle immagini, l'apparente semplicità del linguaggio, del dire, sono corona essenziale alla più intima emozione e nel contempo ne rallentano l'irrompere, quasi ad evitare la tracimazione e l'allagamento del cuore e dell'anima, senza compiacimenti superflui ne stemperano l'irruenza e il conseguete turbamento.
Il poeta  -qui Claudio Fiorentini- con tutta la sua forza di rottura delle emozioni (che sottende) ama navigare nel buio, perché non ha "bisogno della luce". Egli sa di avere una luce interiore che lo guida, lo illumina, gli dà certezze. Ma è solo una pausa, un gioco che prelude al vero essere della luce, alla necessità  del sorgere del sole. In ogni caso, il poeta sa che alla fine la domanda (che è certamente retorica) "se alla luce il poeta si orienta" diventa ovvia e scontata. Certo,  il poeta può penetrare nel mondo dell'armonia, tra "musiche allegre / e ritmi sfrenati". Certo, il poeta può farlo, perché per il buio c'é tempo, si può provare anche a cercare la luce "ché prima di notte / altro non v'é che la grazia del giorno". La grazia della luce, non solo del Sole, ma anche interiore, che inonda l'anima".

Umberto Cerio


Là, dove un lento chiarore

Là, dove un lento chiarore
prelude l’alba
il mio sguardo si posa e vi pone una domanda

Sole, perché sorgi? Io non ho bisogno di te
non ho bisogno di luce,
sono un poeta che naviga al buio
non ho che parole
tempo verrà, lo so, per la luce
ma non ora, non qui: io ti temo.

Lui non risponde, ma sorge e mi guarda.
Chissà, mi chiedo, se alla luce il poeta si orienta
forse unirà parole diverse a musiche allegre
e ritmi sfrenati…
Chissà se il poeta sa vivere la gioia.

Intanto provarci,
ché prima della notte
altro non v’è che la grazia del giorno.

Claudio Fiorentini




3 commenti:

  1. Arrivare su Lèucade in questo modo è un doppio onore. Grazie Umberto per il prezioso commento, e grazie Nazario per questo approdo!
    Claudio Fiorentini

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  2. Ottima introduzione per una poesia tutta giuocata sul doppio orizzonte ("interno/esterno") del buio e della luce. Il poeta ama navigare al buio e teme il sorgere del sole, ma dal momento che ciò è inevitabile, accetta la prova. Il mistero notturno può attendere, intanto conviene tentare di vivere la gioia e di godere la vita. Umberto Cerio pone in evidenza con grande chiarezza e maestria tale trasposizione di senso e di valore.
    Franco Campegiani

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  3. Condivido la chiosa di Franco Campegiani
    leopoldo attolico -

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