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venerdì 1 luglio 2016

SERENELLA MENICHETTI: "DA FIGURE MANDALICHE"



Serenella Menichetti, collaboratrice di Lèucade


Alcune poesie tratte dalla silloge “Figure Mandaliche”
Serenella Menichetti



SCONFITTE

Rotola rantolando per la strada,
l'ultimo sogno,
colto dalla cima dell'albero
più alto.

Caduto poi nel vuoto,
di questo immoto giorno.

Mentre il terremoto sussulta
dalle viscere.
Radendo al suolo certezze
e chimere in volo.


  
SOGNO

Avvenente la notte.
  Ricami di luna
  concedono doni,
  riaccendono immagini
  su pagine vuote.
 
E' il sogno che giunge
  volando leggero
  Si muove e carezza
  volubile effimero,
  in spazi di cielo
 
Candore lunare
  svanisce nel nulla
  e, sfoglie di luce
  abbagliano l'attimo.
 
Mi sfugge di mano.
  Sparisce la notte,
  declina nel giorno.
 
Figure distinte
  di cose di gente
  rumori di vero.
 
E tace il mistero.



UN PO' DI MALINCONIA

Struggimento serpeggia.
Ansia sottile.
Respinti, sospiri sospinti.
Spira la voce.
Silenzio pesante
nell'istante aleggia.
Tace il giorno.
Cupa la notte.
 
Rosseggia l'alba
nella rosa e nel geranio
Un soffio straccia
l'oblio.
La luce affacciata
alla finestra del giorno,
canta.



UMILTA'

Sinistra, sale in superficie la scossa.
Sussulta e spazia intorno.
Spiazza, spezza, spazza via:
case, cose e, chiese.

Succhia energie vitali,
di persone, e animali.
Sconvolge flora e fauna.
Avvolge mondi paralleli.
Strappa, voli e veli,
ricordi e cimeli.
Annulla eventi ameni
e grevi.

Silenzio! Vacuo, lento.
E' tormento !
Sciame sismico sciaborda la terra
da enormi profondità abissali.

L'angoscia devasta sensi e coscienze.
Veste il sogno di niente.
"Onnipotente" Tu, muori!
Montagna, dura roccia,
trasfiguri impotente in granello
di sabbia, in foglia al vento esposta.
In questa sosta: Umiltà t'accompagni!

Serenella Menichetti





3 commenti:

  1. La lettura delle liriche di Serenella può evocare, di volta in volta, sogni tumultuosi e agghiaccianti, terreni alluvionati e contaminati, tunnel in cui giacciono rifiuti e abbandoni:
    "Sciame sismico sciaborda la terra
    da enormi profondità abissali".
    L'uomo sembra sprofondare senza grida, con movimenti pigri e sonnolenti e altre immagini analoghe, inafferrabili, sfuggenti:
    "Sinistra, sale in superficie la scossa.
    Sussulta e spazia intorno.
    Spiazza, spezza, spazza via:
    case, cose e, chiese".
    Ma, al tempo stesso, la parola della Poetessa sa divenire appassionata, bruciante di carità, sa rappresentare il logico ideale di un lirismo senza fatua purezza, che trova accenti memorabili nei contrasti che la vita ci chiama a fronteggiare:
    "Candore lunare
    svanisce nel nulla
    e, sfoglie di luce
    abbagliano l'attimo".
    Pathos e profonda ispirazione nei versi di Serenella, che sembra rincorrere un sogno lontano, nella vana speranza di afferrarlo. Io mi accosto timidamente a lei e la sprono a credere in quel Sogno...
    Maria Rizzi

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  2. Grazie Maria, sempre troppo buona!
    Serenella

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  3. Si sporfonda negli abissi dell'anima, leggendo le poesie di Serenella.
    Claudio Vicario

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