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venerdì 9 settembre 2016

N. PARDINI: LETTURA DI "AFFINITA' POETICHE" DI F. OLIVO FUSCO




FRANCA OLIVO FUSCO: AFFINITA’ POETICHE. BastogiLibri. Padova. 2016. € 18,00

Franca Olivo Fusco si cimenta qui in un’impresa di plurale valenza. Un’Antologia di alto profilo culturale: tanti poeti, grandi nomi, una profonda rielaborazione del panorama letterario, visto da un occhio aduso alla scrittura, alla poesia, alla critica; alla commisurazione di voci che tanto hanno dato e su cui tanto ancora c’è da scrivere. Non di certo la solita antologia come tante se ne trovano in commercio o prodotte dai vari premi letterari; semplici elenchi di nomi senza alcun criterio speculativo. Qui è diverso. Ci si trova davanti ad un lavoro di acume critico; di impegno analitico. Un vero, ampio, e acuto saggio comparativo di filologico interesse, di ricerca, in cui di ogni poeta vengono elaborate una sintetica biobibliografia e a seguire una serie di composizioni fra le più note e più vicine alla sensibilità della scrittrice atte a dimostrare certe affinità poetiche con quelle di altri autori italiani e stranieri; un esercizio di letterature comparate:
fra Federico Almansi e Saba; fra Leopardi, Govoni… e Bassani; Dario Bellezza e Pasolini; tra Bertolucci  D’Annunzio, e Govoni;  [… ] tra Quasimodo e Parini, Pascoli, Maria Luisa Spaziani; […]. Insomma un gioiello di saggezza e conoscenza ma soprattutto di esperienza estetica e di applicazione metodologica. Un libro da inserire in bella vista nelle biblioteche per gli amanti della poesia, e non solo, e da utilizzare nelle scuole,  per sollecitare gli alunni allo spirito critico, al gusto poetico, e all’apprendimento di un metodo analitico comparativo.  Afferma la scrittrice nella sua Nota incipitaria:
“Questo verso l’ho già letto”.  Quante volte mi è capitato di fare questa considerazione…  Così, semplicemente, molto tempo fa è iniziata la mia ricerca sulle affinità poetiche:  con una sottolineatura, rigorosamente a penna, un appunto a fondo pagina, una piegatura sull’angolo superiore. Gli innumerevoli libri della mia biblioteca, che si è andata ingrandendo di anno in anno, non hanno certo dormito, incipriati dalla polvere. Anzi, hanno fatto un bel po’ di movimento per dare spazio ai nuovi arrivati. Tutti – i più recenti in forma minore – portano i segni di un vissuto. Qualcuno si è staccato dalla copertina, tanto l’ho maneggiato. Nel corso della mia ricerca li ho letti e riletti e quasi tutti mi sono stati utili (l’importanza di in vestire in cultura!)…..”. Affinità poetiche, il titolo. (Questo verso l’ho già letto, il sottotitolo). Sarebbe veramente lungo elencare tutti i nomi coinvolti in questo confronto, ne possiamo citare alcuni per darvi l’idea della peculiarità di questa opera diluita in ben 256 pagine:  Arrigo Boito, Dino Campana, Giorgio Caproni, Giosuè Carducci, Gabriele D’Annunzio, Grazia Deledda, Luciano Erba, Guido Gozzano, Primo Levi, Mario Luzi, Eugenio Montale, Aldo Palazzeschi, Giovanni Pascoli, Pier Paolo Pasolini, Alessandro Quasimodo, Paolo Ruffilli, Andrea Zanzotto… E per comparazioni: Alfieri, Dante, Baudelaire, Bigongiari, Cernuda Luis, Cocteau Jean,  Coleridge, Dickinson, Eliot, Goethe, Gourmont, Villon, Wojtyla, Verlaine…
Avevo già avuto occasione di scrivere a proposito di una sua silloge e mi piace riportare un breve passaggio dell’intervento, anche per dare una visione più ampia sulla valenza della sua scrittura. “I tre nomi della vita: vita, morte, amore. E quali potrebbero essere gli ingredienti di maggiore resa poetica, e, al contempo, di maggior intensità esistenziale, di maggior riflessione emotivo-speculativa. “La morte e la vita hanno lo stesso sapore – afferma un poeta contemporaneo - si innestano fra loro fino a compensarsi, fino ad acquisire un senso che non esisterebbe senza l’apporto dell’una e dell’altra”. Plaquette generosa, densa, zeppa di motivazioni umane, i cui versi, con energica e simbiotica fusione fra dire e sentire, si espandono oltre le ristrettezze della vicenda umana. La poetessa, partendo dalle considerazioni sulla fugacità e irreversibilità del tempo, sulla precarietà dell’ora e del giorno, si abbandona a struggimenti di vera liricità. D’altronde è cosciente della sua sorte, ma per questo ama come una cosa sacra il breve soggiorno che le è toccato:

Sono attaccata
alla vita
come l’avaro
al denaro (Voglio vivere)
(…)”.

Con ciò voglio chiudere, sperando di aver dato un quadro abbastanza esauriente, anche se non completo, della attività critico-letteraria di Franca Olivo Fusco; di un testo che consiglio onestamente  di consultare.

Nazario Pardini


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