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giovedì 26 gennaio 2017

ANTONIO PIROMALLI: "LUCE D'ORO"


Antonio Piromalli, Ti estraggo dai tifoni,
Lineacultura, Milano, 1993

LUCE D’ORO

Luce d’oro ondulava tra le cime
dei monti e tu venivi nella sera,
fresca come l’uligine
e ora che i giorni sono lievi
pagine d’aria e luce te rivedo:
i fermi
occhi di pietra azzurra, ecco, ti smaga
il vento che ripete      
il suono delle fronde in cui settembre
con la pioggia sottile ride e canta.

A te, esule, torno se nei cieli
di corallo trasvolano cantando
le capinere e cade
il tepore del giorno alle riviere
e salpano velieri e uccelli d’oro.


Vicenza, 20 agosto 1940

2 commenti:

  1. Ecco un esempio di altissima poesia.
    Certo, non ci vuole molto ad asserirlo se si pensa al valore del suo demiurgo: Antonio Piromalli.
    E' dunque persino superfluo commentare questi versi ma una riflessione voglio farla: si può davvero credere - dopo averli letti - che ritmo, musicalità e parola poetica possano davvero fare a meno gli uni degli altri? Si può pensare che parole come "uligine" non siano nate per questo?
    Non aggiungo altro. Solo: grazie.

    Sandro Angelucci

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  2. Ho avuto l'onore di aver conosciuto di presenza nella mia Caltagirone il grande Antonio Piromalli. Da quello incontro avvenuto nel 1989 è seguito, per oltre un deccennio, un folto epistolario che ovviamente conservo gelosamente. Posso dire con orgoglio che il Prof. Piromalli amava tanto la mia poesia da indurlo a scrivere, di spontanea volontà un articolo critico su quotidiano locale CALABRIA OGGI (13/10/1990)dal titolo: L'ELOQUIO DI CINNIRELLA.E' stato il mio secondo maestro per tutti quei suggerimenti e consigli elargitemi. Del libro in alto me ne fece graditissimo dono. Autori e persone come A. Piromalli non si cancellano mai dalla memoria per la loro umiltà e cultura. Pasqualino Cinnirella

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