SENSAZIONI
Il
suono dell’organo dentro una chiesa
mi porta
alla mente
le
steppe lontane spazzate dai venti,
le
gelide stelle,
le
navi vaganti nel buio del Cosmo,
la
grande Illusione,
il
passato, il presente,
la
gioia, il dolore.
Immensi
deserti bruciati dal sole,
distese
di prati fioriti,
sepolcri
nascosti,
antiche
pavane danzate dai Morti.
Mercedes
Chiti
Il suono dell'organo innesca visioni, crea un'atmosfera tradotta in buona poesia. Mi colpisce, sotto il profilo metrico, la correttezza ritmica. Tutti gli accenti sono giusti, molto precisi, sia nei cinque dodecasillabi (tutti doppi senari, tranne il primo, composto da un senario sdrucciolo e un quinario), sia nei cinque senari ed anche negli altri due versi che sono un settenario e un novenario.
RispondiEliminaPasquale Balestriere
Ecco finalmente un esempio corretto di poesia in versi liberi, ossia con versi di diversa lunghezza ma accentati al posto giusto. Mi piace anche il contenuto. Brava! Carla Baroni
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