Carmen
Moscariello: Tunnel dei sogni. Il
Convivio Editore. Castiglione di Sicilia. 2016. Pg. 56. € 7,00
Carmen
Moscariello ci sorprende sempre per le sue soluzioni creative. Questa volta lo
fa con una plaquette editata con i caratteri de IL CONVIVIO EDITORE, Castiglione di Sicilia, in cui ci propone un
poematico e diacronico corpo intimistico. Una bella pubblicazione: elegante e
raffinata per copertina, impaginazione, carta; comprende due sezioni: la prima
UNA POESIA AL MESE 2017, in cui ogni pièce è preceduta dal calendario dei 12
mesi; la seconda ANTOLOGIA POETICA di 14 composizioni. Un percorso di grande
intrusione ontologica e di efficace resa poetica. La Scrittrice si abbandona a
ricordi, meditazioni, considerazioni su un mondo per niente accettabile, anzi
sempre più cadente e decadente per povertà umana, grettezza sociale, e silenzio morale,
dove le basse nuvole furono/ sodalizio in
concerto/ di infiniti dolori.; dove E’ una cappa la città/ è qui l’umore fetido/
del destino/ anche quello dei bimbi/ uccisi dalle terre dei fuochi; e dove le
industrie del Sulcis/ sono mostri cadaverici/ lugubri rosai si frangono/ nella
ferocia dei fanghi rossi; dove La poesia non scorre;…; dove Tutto
il bene si trasformò in odio/ come la roccia non ho sete, ma/ le fenditure sono
i segni di un’accetta/ che senza pietà uccise chi ti alzò dal fango; per
concludersi in un dicembre melanconico e risentito per tutte le aporie di
questa società; è qui che la Moscariello si abbandona ad una corsa au rebours per
tornare alle radici e con fremiti di lirica effusione dona tutta se stessa ad
una parola calda e irruente per un mondo per niente nuovo fatto di anime innocenti che vagano alla
ricerca di una terra:
(…)
Si perderà ogni cosa? O
l’abbiamo già persa?
Su scale polverose e in salita
il mostro saluta con un
sorriso affabile
per poi mostrare il suo
maledetto ghigno.
(…)
Nell’ANTOLOGIA c’è un forte ripiegamento per storie di dolore e di miserie che imbrattano
l’esistere di questa umanità; Place de la République, la Bastille: una camminata
su la promenade de La Ville Lumière, attraverso bellezza e tragedia; quando un
riposo panico di fronte ad una natura che sprigiona la sua innocente rinascita
prende l’anima e il cuore della Nostra: mi
piaci quando stai per partorire/ l’alba, l’attendo come se ogni giorno/ debba
portarmi gioia e speranza,/ coltivo i profumi/ nel mio tunnel dei sogni. TUNNEL DEI SOGNI, titolo emblematico.
Sembra quasi che sia questo il
medicamento della vita: il sogno. E d’altronde ne fa parte, è in esso che
spesso ci rifugiamo per incontrare il Bello, il riposo, la quiete, e perché no, quelle figure che, pensate e
ripensate nella realtà, ora tornano intatte nella loro purezza. Ed il voyage
della Moscariello continua nella sua Parigi: Ti ritrovo sempre mia/ splendida città/ anche ora che le tue strade
bevono / sangue innocente./ Perduta ho
nella notte ogni/ melanconia…./
Promenade de Dieux,/ promenade d’amour. Un dipanarsi oscillatorio di
tristezze e di speranze con: Ho visto
morire il Sud, Le repas frugale, gli interrogativi sull’esistere: Ma tu, mia vita, / quali strade ancora
percorri?, la madre in preghiera, lavatoi di sacrifici, sudori di padri: Ora riconosco/ le spoglie dei morti/ ne
travalico la siepe del Serra/ ho visto molto chiaro/ le ferite che ancora
sanguinano/ non so chi siete voi, col vostro randello,/ segnate il destino di
molti. Forse tornando all’origine in un percorso a ritroso si possono
ritrovare abbracci, e carezze di padri e di madri smarriti in strade di luce.
Ed è in questa lirica La vita regredisce che
la Nostra riesce a raggiungere vette di un lirismo talmente denso, pulito, e
senza macchie da sollevarci sopra una torre d’avorio da dove la Poesia domina e
guarda dall’alto le nostre misere e fragili spoglie mortali.
Nazario
Pardini
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