Trovo molto interessante questa riflessione poetica di Claudio Fiorentini. "Vedere l'ignoto è impossibile" fin quando il nostro approccio è schematico, ovvero di natura razionale, ma se riusciamo a eliminare le bende (lo "schema"), ci accorgiamo che il mistero si scioglie, rivelando a noi stessi quello che noi stessi siamo. Auguri a Claudio per questa sua nuova fatica letteraria. Franco Campegiani
Mi associo a Franco: la poesia di Claudio Fiorentini è decisamente interessante. Si, "la morte, la vita, il tempo" sono uniti indissolubilmente; come la notte e il giorno, esse collaborano al progetto universale dell'Amore. Mi piacerebbe - se legge - che Claudio mi desse la sua versione del "Tuo" della splendida chiusa: è scritto in maiuscolo in quanto il volto, di cui parla, è il viso del bambino che è in noi? A me, così piace interpretarlo.
Caro Sandro, il Tuo può essere la voce dell'anima del lettore che è chiamato in causa, la voce di un Ente divino, la voce del bambino... io non lo so né è mio compito dirlo, il lettore deve trovare il suo, e tu hai scelto il bambino... quale sia l'immagine che meglio rappresenta questo incontro, alla fine si tratta sempre dell'archetipo... Claudio
Grazie, caro Claudio. Esauriente, e da me condivisibilissima la tua risposta. Certo: l'archetipo. Altrettanto giusto affermare - come tu fai - che ogni lettore "deve trovare il suo". Il poeta non spiega, suggerisce.
Trovo molto interessante questa riflessione poetica di Claudio Fiorentini. "Vedere l'ignoto è impossibile" fin quando il nostro approccio è schematico, ovvero di natura razionale, ma se riusciamo a eliminare le bende (lo "schema"), ci accorgiamo che il mistero si scioglie, rivelando a noi stessi quello che noi stessi siamo. Auguri a Claudio per questa sua nuova fatica letteraria.
RispondiEliminaFranco Campegiani
Grazie Franco, il mistero si scioglie, e forse sciogliendosi lascia lo spazio ad altri misteri. Un abbraccio
EliminaClaudio
Mi associo a Franco: la poesia di Claudio Fiorentini è decisamente interessante. Si, "la morte, la vita, il tempo" sono uniti indissolubilmente; come la notte e il giorno, esse collaborano al progetto universale dell'Amore.
RispondiEliminaMi piacerebbe - se legge - che Claudio mi desse la sua versione del "Tuo" della splendida chiusa: è scritto in maiuscolo in quanto il volto, di cui parla, è il viso del bambino che è in noi? A me, così piace interpretarlo.
Sandro Angelucci
Caro Sandro, il Tuo può essere la voce dell'anima del lettore che è chiamato in causa, la voce di un Ente divino, la voce del bambino... io non lo so né è mio compito dirlo, il lettore deve trovare il suo, e tu hai scelto il bambino... quale sia l'immagine che meglio rappresenta questo incontro, alla fine si tratta sempre dell'archetipo...
EliminaClaudio
Grazie, caro Claudio.
EliminaEsauriente, e da me condivisibilissima la tua risposta.
Certo: l'archetipo.
Altrettanto giusto affermare - come tu fai - che ogni lettore "deve trovare il suo". Il poeta non spiega, suggerisce.
Sandro Angelucci