Lino D'Amico |
Maria Rizzi, collaboratrice di Lèucade |
"Luci ed ombre" di Lino
D'Amico conferma la vena nostalgica del Poeta, che disegna con chiarezza di
disegno e pittorica evidenza le maggiori isole
del ricordo. In questa occasione l'Autore ricorre a un 'pennello' onirico,
filtra attraverso la vaghezza del sogno le malinconie, le speranze, le utopie.
Il suo stile eloquente, fluido e caldo, ha tratti ermetici, ma mai oscuri. Si
ha la sensazione che 'lo scrigno' al quale allude nel testo esista anche nel suo verseggiare magico
e misterico. E i sogni, come nella realtà, rischiano di morire all'alba... Di
essere preludi di 'un incognito altrove', magnifica similitudine per rendere
l'idea della nuda aspettativa del domani. Potrebbe dirsi nichilista il Poeta,
ma credo sia più giusto dirlo semplicemente autentico. Ispirato da una
sensibilità acuta e consapevole dello scorrere del tempo. Un Poeta di saudade.
Maria
Rizzi
Luci ed ombre
( Sogni)
Nel guazzabuglio dei sogni,
fatue fantasie di un attimo
richiamano oniriche memorie,
emanano furtive nostalgie,
vuoto di silenzi, effimeri
miraggi,
echi celati nell’utopia di uno
scrigno,
dispersi poi, nel palpito di un nulla,
intimo preludio di un
risveglio,
custode di affanni e
d’incertezze
al di là di un incognito
altrove.
Lino D’Amico
Maria, con poche pennellate incisive, presenta il poeta nella sua veste autentica. Ho avuto modo, per concessione dell'autore, di leggere qualche sua poesia e , anche in "Luci e ombre" risento inanellarsi la sua vis poetica, tradurre in versi il suo sentire.
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