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lunedì 23 ottobre 2017

RICCARDO GHIDETTI: "GUARDA IL CIELO"

Guarda il cielo, la nuvola lontana,
guarda come si sciolgono 
in un tutt'uno, fresco cenerino.
E sotto i colli dalle schiene morbide,
e ancora più sotto, il pacato mare;
guarda con che colori dolci il cielo
colorano: rubino all'orizzonte
e bruno nel salir verso le stelle.
Ma questa lieta e limpida e soave
visione, al nulla andrà, presto o più presto.
E questa fine vers[o
il] silenzio, verso l'eterno, il cuore mio
sgomenta, ma il nitrire della Morte 
che da lontano ci chiama ancor di più 
mi spaventa del nulla e dell'eterno,
perché con lei son sordo e più non sento
 il lieto canto dei cigni, dei grilli,
delle cicale, dell'ape che vola;
perché con Lei mi perdo e più non vedo
il sole del mattino e la sua alb[a,
il] tramonto dello stesso e la sorella
che sorge con la sera.
Con lei si spegne la mia voce cupa,
malinconica e triste, ma anche a volte
dolce, perché qualche cosa mi molce.
Con lei tace di tutti la parola,
con lei tace di tutti il turbament[o,
il] dolore e lo sgomento.
Anche ogni melodia
si tace! No menzogna!
La polvere non copre l'armonia.
Ma tu laggiù, ti prego,
taci, non disperare. 
Noi tutti accomuna questo mare.


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