Gli
occhi di mia madre
Fili di bianca seta, racconto
della tua età.
Le mani forti amare come
foglie d’oleandro.
Occhi color di sole, riflessi
di rugiada
sull’erba del mattino. I tuoi
occhi, ad Agosto
neri e profondi come il lago
laggiù, intorno
alla Rocca di Manerba, nelle pupille la forza
dei ricordi che tanto amo, negli angoli rughe
piccole, fanciullesche,
fiorite da bambina
nei giorni del dolore. Le
labbra: il sorriso
breve, rosa antico, colore
tenero cornice
di parole scarne, rare, spunto
ciascuna
per una canzone. Sempre pensai
la tua
esistenza com’eternità. Ti
cullai nel giorno
delle domande, ma tu te ne
andasti via senza
aspettare, ambigua e dura, precedendo
il tempo
delle risposte, occhi cerei di
neve, a Febbraio.
Di contro a Manerba, Sirmione s’allunga
al Garda,
stria lattiginosa fra le dita
della Luna.
Seduta, sto sopra uno dei
massi della riva,
la famiglia dei cigni
selvatici che dove
non so
se è lì smarrita nell’andare a dormire.
Accanto all’antico ponte della
Veneziana
sbarbagliano motori di
battelli alla fonda.
La madre, tema che ognuno di noi inevitabilmente tocca. In nome del grembo, di quel grembo dal quale nasciamo e al quale. inevitabilmente, torniamo. La cara Maddalena si erge fiera e originale nel tratteggiare l'aspetto fisico e psichico della mamma, nel dire la solitudine del 'dopo':
RispondiEliminaSeduta, sto sopra uno dei massi della riva,
la famiglia dei cigni selvatici che dove
non so se è lì smarrita nell’andare a dormire."
E sembra intonare un canto dell'assenza e dell'attesa. Dopo ogni perdita resta l'amarezza del non detto. L'Autrice lo sottolinea con versi puri come cristalli di neve e sembra promettere di non aver compiuto il percorso con la madre. Sembra voler adagiare tra i versi la promessa di un amore da restituire. In quanti cuori riesce a leggere con il suo cantico?
La stringo forte e la ringrazio per questo Dono universale.
Maria Rizzi
Grazie Maria. "Resta sempre qualche cosa da fare, quando qualcuno se ne va", scriveva la Dickinson in uno dei suoi appunti poetici. E mia madre ha lasciato tanto da fare con l'eredità del suo lunghissimo dolore per la perdita di SUA madre durante la guerra. E' proprio un canto dell'assenza, il mio, il canto del silenzio sofferente che faceva cambiare colore agli occhi della mia piccola forte madre.
EliminaTi stringo.
Maddalena